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ITALO FA L’AMERICANO - AL TERMINE DI UN CDA MOLTO COMBATTUTO, LA MAGGIORANZA DI NTV È STATA D’ACCORDO A VENDERE AL FONDO AMERICANO GIP - ALLA FINE L’AD CATTANEO HA DETTO AI SOCI CHE OVVIAMENTE IL BUSINESS SU ROTAIA RICHIEDE INVESTIMENTI E 600 MILIONI DI DEBITI SONO TANTI. BANCA INTESA (PRIMO AZIONISTA) E GENERALI HANNO PREFERITO INTASCARE, IN BARBA AI SOGNI DI GLORIA IN USA DI CATTANEO/MONTEZEMOLO

Dagonota

luca cordero di montezemolo (1)

Al termine di un CdA molto combattuto, la maggioranza di NTV è stata d’accordo mentre il Fondo americano Gip paga un prezzo, 2,5 miliardi, superiore all’enterprise value (capitalizzazione in Borsa più debiti). Alla fine l’Ad Cattaneo ha detto ai soci che ovviamente il business su rotaia richiede investimenti e 600 milioni di debiti sono tanti. Banca Intesa (primo azionista) e Generali hanno preferito intascare, in barba ai sogni di gloria di Cattaneo/Montezemolo.

 

Paola Pica per il Corriere della sera

 

Italo, la prima compagnia privata dei treni ad alta velocità, passa agli americani di Global Infrastructure Partners per una cifra complessiva di 2,450 miliardi euro. Il sì unanime dei soci della società guidata da Flavio Cattaneo e presieduta da Luca Cordero di Montezemolo all' offerta del più grande fondo di infrastrutture del mondo è arrivato ieri a tarda sera.

 

BOMBASSEI MONTEZEMOLO PUNZO DELLA VALLE PRESENTANO ITALO NTV

A sbloccare la decisione al vaglio del consiglio riunito dalle cinque del pomeriggio ha certo contribuito il rilancio da 80 milioni avanzato dal fondo Usa. Sotto il profilo finanziario, la proposta valorizza 20 volte l' ebitda - un parametro da società del lusso - l' operatore ferroviario fondato nel dicembre del 2006, tra gli altri, dallo stesso Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo ed è oggi partecipato anche da Intesa Sanpaolo, Generali, Isabella Seragnoli, Alberto Bombassei e dal fondo Peninsula.

 

NTV LOGO

Nei 2,45 miliardi che impegnano Global Infrastructure Partners III (Gip) all' acquisto del 100 per cento del capitale sono compresi i quasi 500 milioni di debito di Italo che il nuovo azionista americano ha accettato di accollarsi. È previsto inoltre che gli attuali azionisti della società italiana incassino il dividendo di 30 milioni deliberato dall' assemblea e le spese relative all' interruzione del processo di quotazione siano sostenute dai vecchi soci fino a un massimo di 10 milioni. In sintesi, esclusi i debiti, il prezzo è dunque pari a 1.980 miliardi.

 

LUCA DI MONTEZEMOLO SULLA MOTRICE ITALO

E, ancora, agli attuali azionisti è stata riservata la facoltà di reinvestire fino ad un massimo del 25% dei proventi derivanti dalla vendita alle stesse condizioni di acquisto di Gip.

La firma, condizionata al semaforo verde dell' Antitrust, è prevista domenica 11 febbraio. Già questa mattina si riunisce invece il consiglio di amministrazione di Italo per lo stop alla quotazione in Piazza Affari. Un percorso già avviato e che nelle ultime ore aveva ricevuto l' incoraggiamento del governo.

 

DELRIO CALENDA

«La quotazione in Borsa» di Italo «rappresenterebbe il perfetto coronamento di una storia di successo» hanno affermato in una nota congiunta il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan, aggiungendo che comunque «è molto positivo che vi sia un grande interesse da parte di potenziali investitori su Ntv». Per i ministri «il merito va alla capacità degli imprenditori, del management e delle istituzioni finanziarie, a partire da Banca Intesa, che hanno costruito una grande azienda di servizi con investimenti molto significativi e che hanno saputo con coraggio superare anche momenti di difficoltà».

Adebayo “Bayo” Ogunlesi, presidente Global Infrastructure partnersFLAVIO CATTANEO LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO