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Alessandro Da Rold per “la Verità”
Il Fondo strategico italiano (Fsi) di Maurizio Tamagnini, già finanziato da Cassa depositi e prestiti per 500 milioni di euro nel 2017, acquista una quota consistente del gruppo farmaceutico Kedrion spa della famiglia Marcucci e in particolare di Andrea, il capogruppo del Partito democratico al Senato.
È una notizia che circolava da alcuni mesi, ma che è diventata d' attualità nelle ultime ore dopo un' indiscrezione di Repubblica, guarda caso suggellata a nemmeno un mese di distanza dall' insediamento del secondo governo di Giuseppe Conte, sostenuto da una maggioranza Pd-5 stelle. Che Fsi vada infatti ad alleggerire economicamente la ditta di emoderivati e vaccini del senatore dem è un fatto quasi naturale dati gli attori in campo, tutti protagonisti della stagione di Matteo Renzi al governo, tra il 2014 e il 2016.
E questo succede nonostante le polemiche degli ultimi giorni, dal momento che il 4 ottobre scorso l' Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha disposto «per motivi esclusivamente precauzionali, il divieto di utilizzo di tre lotti di medicinali plasmaderivati» tra cui uno proprio di Kedrion. L' azienda ha più di 2.300 dipendenti e un fatturato da 650 milioni, con uffici tra Milano, Roma, Mosca e persino in Vietnam.
matteo renzi con andrea marcucci 2
Del resto Marcucci è diventato negli anni uno dei politici più importanti e navigati nel panorama del centrosinistra. Cresciuto nel partito liberale, il mitico Pli di Renato Altissimo, poi folgorato dalla Margherita, negli anni d' oro del renzismo è sempre stato al fianco dell' ex premier. Celebre il racconto di Renzi nel libro Oltre la rottamazione, quando raccontò di aver incontrato Enrico Letta per un panino proprio negli uffici di Marcucci in via Veneto alla fine del 2013, prima di soffiargli il posto di Palazzo Chigi.
MATTEO RENZI ABBRACCIA ANDREA MARCUCCI
Non a caso gli uffici della Kedrion sono stati negli anni un rifugio del Giglio magico renziano, luoghi dove Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Francesco Bonifazi e altri ancora, amavano radunarsi invece che perdere tempo al Nazareno.
giuseppe conte dario franceschini
Negli anni del renzismo Marcucci è un deputato del Pd. Ma è già un fedelissimo di Renzi. La Kedrion è già un' azienda conosciuta, tra le prime cinque al mondo nella specializzazione sugli emoderivati. Nel 2012 Cdp Equity aveva già deciso di investire più di 150 milioni di euro e rilevare il 25,1%.
Nel 2015 Renzi decide di nominare in Cassa depositi e prestiti Claudio Costamagna, l' ex banchiere della Goldman Sachs e fedelissimo di Romano Prodi. Costamagna in quegli anni diventa anche presidente del consiglio di amministrazione di Fsi, il fondo strategico nato dallo spezzettamento del vecchio fondo. A capo ci finisce Tamagnini, che raccoglie soldi un po' dappertutto, dal Kuwait, dal Qatar, Russia, Singapore e anche dalla stessa Cassa depositi.
C' è chi critica l' operazione, perché - si dice - questo nuovo fondo sovrano rischia di mettersi in competizione con le altre imprese italiane, non di assecondarle.
L' iniezione di 500 milioni da parte di via Goito sarà uno dei punti più critici, anche perché ci si domanda che senso possa avere un fondo di fatto italiano, ma che nel suo portafoglio ha solo un quarto di capitali nostrani (di risparmio postale) mentre il restante sono fondi internazionali.
A marzo di quest' anno, in una lenzuolata sul Corriere della Sera, Costamagna ha confermato tutti i suoi conflitti di interesse di quel periodo come le nuove sfide che lo avrebbero atteso nel futuro, anche grazie agli anni passati in Cdp. E va ricordato, guarda caso, che proprio pochi mesi fa, era primavera, diversi quotidiani, tra cui Il Sole 24 Ore, avevano segnalato come Renzi si fosse recato negli uffici di Costamagna in centro a Milano alla ricerca di fondi per il suo nuovo partito.
Va detto che Marcucci è tra quelli che ha scelto di rimanere nel Pd, senza passare in Italia Viva. Il ruolo del senatore in Kedrion è di consigliere, mentre il fratello Paolo è amministratore delegato. Tamagnini acquisterà una quota del 10% alla famiglia del senatore della Garfagnana, poi ci sarà un aumento di capitale che potrebbe essere anche superiore ai 50 milioni di euro.
Ma non finiscono qui gli affari di Marcucci. Il capogruppo del Pd al Senato è anche consigliere della società Il Ciocco, azienda specializzata in grandi alberghi, collegati con la catena Marriot. Tra gli ex renziani rimasti nel Pd è quello che destra più sospetti. Non a caso in un' intervista al Corriere della Sera, ha spiegato di non voler uscire dal Pd ma di non voler denigrare Renzi.
andrea marcucci matteo renzi 1
Di fondo resta una delle punte di diamante di Base riformista, quella corrente del Pd dove alloggiano anche Lotti, da poco rinviato a giudizio su Consip, e Lorenzo Guerini, nuovo ministro della Difesa. Ma della stessa corrente fa parte anche Enrico Borghi, neoconsigliere del Copasir, il comitato di controllo parlamentare sui servizi segreti.
Insomma, una corrente che ha i piedi ben impiantati nella pubblica amministrazione. Marcucci più di tutti, grazie alla sua azienda.
Mattarella Zinga Marcucci Gentiloni consultazioni delegazione pd con mattarellaandrea marcucci e graziano delrio arrivano al quirinale 1paola de micheli paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci graziano delrio 2nicola zingaretti paolo gentiloni graziano delrio andrea marcucci andrea marcucci matteo renziANDREA MARCUCCI GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO ANDREA MARCUCCIANDREA MARCUCCI GIAN MARCO CENTINAIOkedrion 1MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI ANDREA MARCUCCIMATTEO RENZI ANDREA MARCUCCIpaolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci graziano delriopaola de micheli paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci graziano delriomatteo renzi andrea marcucci 1
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