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IL BISCIONE SENZA IL BIDONE - L'ALLEANZA BOLLORÉ-BERLUSCONI È PRONTA: SMOLLANDO MEDIASET PREMIUM, I CANALI IN CHIARO DEL BANANA POSSONO TORNARE A RESPIRARE E A INVESTIRE GLI UTILI, INVECE DI TAMPONARE LE PERDITE DELLA PAY TV - TELECOM INSIDIATA DA ENEL NELLA FIBRA - CATTANEO E IL SUPER-BONUS D'INGRESSO

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1. PRONTA L’ALLEANZA BOLLORÉ-BERLUSCONI MENTRE TELECOM È ATTACCATA DA ENEL

Sara Bennewitz e Giovanni Pons per “la Repubblica

VINCENT BOLLORE VINCENT BOLLORE

 

Ormai è conto alla rovescia per l’accordo quadro tra Vivendi e Mediaset che sancirà un’alleanza di ampio respiro tra i due gruppi. E che potrebbe essere il primo passo per un successivo passaggio di mano del gruppo televisivo fondato da Silvio Berlusconi. L’accordo messo a punto da Luca Fossati per lo studio Chiomenti e dallo studio Carnelutti ruota intorno a uno scambio di partecipazioni del 3,5% tra Vivendi e Mediaset, con contestuale nomina di un amministratore nei rispettivi consigli di amministrazione.

 

vincent bollore dal financial timesvincent bollore dal financial times

Un uomo indicato da Vincent Bolloré entrerà nel cda di Cologno Monzese e dall’altra parte toccherà a Pier Silvio Berlusconi far parte del Consiglio di sorveglianza di Vivendi. Al gruppo francese, inoltre, verrà conferito il 100% di Mediaset Premium, la pay tv che fa concorrenza a Sky ma che ha i conti strutturalmente in rosso. Nella sostanza Mediaset si toglie dal bilancio la zavorra della pay tv che sta incontrando crescenti difficoltà. Fatti due calcoli, ai valori di Borsa di ieri, il 3,5% di Vivendi vale 867 milioni di euro mentre il 3,5% di Mediaset 143 milioni.

 

La differenza è rappresentata dall’89% di azioni Premium che vengono così valutate 724 milioni di euro, per un valore complessivo dell’azienda di 813 milioni. Telefonica, titolare dell’altro 11%, conferirà anch’essa le sue azioni in cambio di titoli Vivendi. Mediaset e Vivendi pescheranno i titoli oggetto di concambio dal bacino delle azioni proprie: per l’azienda presieduta da Fedele Confalonieri l’assemblea ha già autorizzato l’acquisto e la vendita di tali azioni mentre per la società francese l’assemblea del 21 aprile sancirà le modalità tecniche del concambio.

vincent bollorevincent bollore

 

«Il conferimento di Mediaset Premium a Vivendi è positivo per la società italiana perché deconsolida le attività che bruciano cassa, come Mediaset Premium e i diritti del calcio, e libera risorse da reinvestire nella tv generalista che da sempre fa utili e che è il suo core business», spiega Alberto Cecchinato, analista finanziario di Fidentiis. «Al momento è invece difficile stimare se ci siano, e di quali entità, i vantaggi di Vivendi, nel mettere insieme Mediaset Premium e Canal Plus».

 

Marco Rosini (Direttore Commerciale Mediaset Premium) - Franco Ricci (AD Mediaset Premium) - Pier Silvio Berlusconi (Vice Presidente e Amministratore Delegato Mediaset) - Yves Confalonieri (Direttore Marco Rosini (Direttore Commerciale Mediaset Premium) - Franco Ricci (AD Mediaset Premium) – Pier Silvio Berlusconi (Vice Presidente e Amministratore Delegato Mediaset) - Yves Confalonieri (Direttore

L’alleanza ha inoltre un forte coté industriale poiché Mediaset e Vivendi uniranno le forze per produrre contenuti originali da veicolare sia sulle loro pay tv (Premium sarà gestita interamente dai francesi) sia su una piattaforma on demand di nuova costituzione che nelle intenzioni dovrà cercare di frenare l’avanzata di Netflix nel Sud Europa. Nei contratti vi è infatti una tempistica ben definita entro la quale Infinity (Mediaset), Canal Play (Canal Plus), Watchever (Vivendi in Germania) e forse anche l’Over the top di Telefonica dovranno mettersi insieme, con il contributo anche di due o tre grandi major holliwodiane interessate a contrastare Netflix.

 

tarak ben ammar nabil karoui e silvio berlusconitarak ben ammar nabil karoui e silvio berlusconi

«Gli azionisti di Cologno possono ipotizzare che prima o poi il colosso francese possa aumentare la sua partecipazione come ha fatto con Telecom Italia», aggiunge Cecchinato. Tutti si stanno chiedendo se l’alleanza andrà a impattare anche sulla stessa Telecom. Ciò non è previsto dai contratti ma è chiaro che Vivendi, azionista al 24,9% di Telecom, potrebbe spingere Premium sempre più nelle braccia della società telefonica per stimolare la vendita di nuove connessioni attraverso contenuti proprietari. Andando così a intaccare gli accordi esistenti con Sky e Netflix.

 

piersilvio berlusconi mediaset vivendipiersilvio berlusconi mediaset vivendi

Telecom ha infatti l’esigenza di contrastare con forza l’ingresso nel mercato dell’Enel, che sta per annunciare un piano in grande stile per posare la fibra ottica nelle aree dove Telecom è già presente. Con Enel si sono già schierate sia Vodafone che Wind, e in prospettiva anche Fastweb sarà della partita per completare la copertura sul territorio della sua rete già molto capillare.

 

L’ad di Fastweb Alberto Calcagno ha annunciato ieri il potenziamento della propria rete in fibra portando fino a 200 megabit la velocità di connessione in 30 città italiane entro il 2016 (60 nel 2017 e 100 nel 2018). E con un investimento di 500 milioni Fastweb conta di arrivare nel 2020 a una copertura del 50% della popolazione. Tutte notizie dolorose per Telecom .

 

 

2. CATTANEO, BONUS CON BRIVIDO

Vittoria Puledda per “la Repubblica

flavio cattaneoflavio cattaneo

 

Sul suo stipendio si favoleggia da qualche settimana; da quando si sono affacciate le prime trattative per sostituire Marco Patuano alla guida di Telecom. Però che l’ingaggio di Flavio Cattaneo sia “importante” (qualcuno traduce “eccessivo”) deve essere nelle cose, se il collegio sindacale della società di tlc ha tirato fuori la paletta rossa, esprimendo un parere non favorevole alla parte variabile della remunerazione.

 

Con motivazioni evidentemente condivise anche da un consigliere eletto dagli investitori indipendenti (Francesca Cornelli) che ha votato contro. Anche Lucia Calvosa, raccontano le cronache interne, avrebbe espresso qualche perplessità ma poi al momento della conta ha votato a favore, mentre il presidente del Comitato remunerazione, David Benello (il terzo dei consiglieri nominati dalla “lista Assogestioni”) non ha sollevato obiezioni.

LUCIA CALVOSA LUCIA CALVOSA

 

A quanto risulta il collegio sindacale ha sollevato un problema di opportunità sui criteri, nel legare la parte variabile dello stipendio ad un piano e a obiettivi elaborati dal vecchio amministratore delegato e non dal nuovo. Sta di fatto che il “variabile” di Cattaneo non ha fatto l’en plein dei voti (13 sì e un no) mentre le altre voci che lo riguardano, a partire dalla nomina, hanno avuto l’unanimità. Ancora poche settimane (il 4 maggio) e si conoscerà il Quantum e il “come” dello stipendio di Cattaneo. Chissà se in assemblea i rappresentanti dei fondi chiederanno spiegazioni.