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CON L’AMERICA TOTALMENTE INAFFIDABILE, CI TOCCA RIVALUTARE PUTIN – L’UNIONE EUROPEA STUDIA VIE LEGALI PER TORNARE A IMPORTARE METANO RUSSO: WASHINGTON CHIEDE DI AUMENTARE GLI ACQUISTI DI GAS LIQUIDO AMERICANO, MA GLI OPERATORI TEMONO DI FINIRE IN MANO ALLE MATTANE DEL TYCOON. NEL SETTORE TORNA A FARSI SENTIRE UN CERTO APPETITO PER L’ENERGIA A BASSO COSTO RUSSA (CHE COMUNQUE NON ABBIAMO MAI SMESSO DI ACQUISTARE) 

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1. PARIGI E BERLINO: "SE CI SARÀ LA PACE TORNEREMO A IMPORTARE GAS RUSSO"

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin  per “la Stampa”

 

MEME SU PUTIN E IL GAS

La Commissione europea vorrebbe utilizzare la leva del gas per cercare di negoziare con Trump una riduzione dei dazi, promettendo di incrementare gli acquisti di Gnl. Ma la strategia di Ursula von der Leyen deve fare i conti con un aspetto non secondario: sono gli Stati a decidere come e da chi acquistare il gas e in particolare sono le loro società energetiche a piazzare gli ordini, seguendo logiche di mercato.

 

E l'idea di aumentare la dipendenza dal gas naturale liquefatto americano, che Trump un domani potrebbe usare come arma, spaventa gli operatori. Anche per questo nel settore torna a farsi sentire un certo appetito per il gas russo, come confermato da alcuni dei dirigenti delle società energetiche francesi e tedesche.

 

Didier Holleaux

«Se ci fosse una pace ragionevole in Ucraina, potremmo tornare a flussi di 60 miliardi di metri cubi, forse 70 all'anno, incluso il Gnl», ha dichiarato Didier Holleaux, vicepresidente esecutivo di Engie (Francia), in un'intervista a Reuters.

 

Una linea condivisa dal ceo del colosso petrolifero francese TotalEnergies, Patrick Pouyanné, attivo anche nella distribuzione di gas liquido. «Dobbiamo diversificare[…]. L'Europa non tornerà mai a importare 150 miliardi di metri cubi dalla Russia come prima della guerra, ma su 70 forse scommetterei».

 

METTI IL DAZIO TOGLI IL DAZIO - MEME SU TRUMP

In questo clima d'incertezza, la Commissione ha rinviato il suo piano nel quale dovrebbe spiegare come «azzerare» gli acquisti di gas russo, obiettivo inizialmente fissato per il 2027. […]

 

2. FT, L'UE ESPLORA VIE LEGALI PER RECEDERE DA ACCORDI SU GAS RUSSO

(ANSA) - Bruxelles sta valutando le opzioni legali che consentirebbero alle aziende europee di recedere dai contratti a lungo termine sul gas russo senza dover pagare pesanti penali a Mosca.

 

Lo riporta il Financial Times online. La Commissione europea sta studiando i contratti e la possibilità di dichiarare cause di forza maggiore, il che consentirebbe agli importatori di recedere dai propri obblighi senza costi aggiuntivi, secondo tre funzionari a conoscenza del piano, riferisce Ft.

 

La mossa evidenzia la difficoltà dell'Ue a svincolarsi dall'energia russa e a privare il Cremlino delle entrate derivanti dalla sua guerra in Ucraina. Il gas di Mosca rappresenta ora solo l'11% delle forniture dell'Ue tramite gasdotto, rispetto a quasi due quinti nel 2022, ma i volumi di gas naturale liquefatto (Gnl) russo sono aumentati rapidamente negli ultimi tre anni.

 

ursula von der leyen e i dazi - vignetta by osho

I giuristi della Commissione stanno valutando le opzioni legali nell'ambito di una tabella di marcia su come l'Unione si libererà dei combustibili fossili russi entro il 2027. Il piano giunge in un momento critico per l'Ue, che sta anche cercando di presentare un accordo energetico agli Stati Uniti per contrastare il regime tariffario del presidente Donald Trump.

 

Gli Usa sono già il principale fornitore di gas naturale liquefatto del blocco. Secondo il Centro per la ricerca sull'energia e l'aria pulita, tra febbraio 2024 e febbraio 2025 l'Ue ha versato alla Russia 21,9 miliardi di euro per petrolio e gas.

 

nord stream

A differenza del carbone russo, il gas non è soggetto a un divieto di importazione, mentre l'Ue ha vietato il 90% delle importazioni di petrolio da Mosca. Le importazioni di gas russo sono aumentate di circa il 60% negli ultimi tre anni, ma le esportazioni totali di gas russo verso l'Unione rimangono le più basse dal 2022.

 

La tabella di marcia, originariamente prevista per marzo, è stata ritardata in parte a causa del timore che qualsiasi legislazione successiva sarebbe stata bloccata da Ungheria e Slovacchia, che ora rappresentano la maggior parte del gas in ingresso nell'Ue. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, tuttavia, ha dichiarato al Financial Times che il piano dovrebbe essere pubblicato entro "tre o quattro settimane". Nonostante le pressioni di Bruxelles, le nazioni dell'Ue sono caute nel costringere le aziende a tagliare i contratti Gnl con la Russia, nel timore che ciò possa far aumentare i prezzi mentre le aziende sono alle prese con disordini geopolitici e costi elevati.

URSULA VON DER LEYENGAS N ROSES - MEME BY CARLI