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“LA SCALATA DI MPS A MEDIOBANCA È ANOMALA” – L’ECONOMISTA IGNAZIO ANGELONI, EX MEMBRO DEL SUPERVISORY BOARD DELLA BCE, STRONCA LA CAMPAGNA DI “CALTAMELONI” SU PIAZZETTA CUCCIA: “È UN CASO TIPICAMENTE ITALIANO: GRUPPI DI POTERE FORTI ALL’INTERNO MA NON FUORI SI CONTENDONO PICCOLE FETTE DI POTERE FINANZIARIO NEL MERCATO DOMESTICO” – “L’OPERAZIONE IDEALE? “PRENDIAMO UNA BANCA ITALIANA DI GRANDE DIMENSIONE, CON UNA RETE EUROPEA SVILUPPATA E PROVATE CAPACITÀ NEL GESTIRE FUSIONI, E METTIAMOLA INSIEME AL PIÙ GRANDE SOGGETTO ASSICURATIVO E DI GESTIONE DEL RISPARMIO DEL PAESE. NON FACCIO NOMI” (LI FACCIAMO NOI: UNICREDIT-GENERALI)

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Estratto dell’articolo di Luca Gualtieri per “MF”

 

ignazio angeloni

Un'operazione anomala che rischia di complicare alternative più promettenti per il sistema finanziario italiano e, in particolare, per le Generali.

 

Così Ignazio Angeloni, economista ed ex membro del Supervisory Board della Bce, critica la scalata del Montepaschi a Mediobanca alla vigilia dell’assemblea di Piazzetta Cuccia che deciderà sull’ops per Banca Generali.

 

Domanda. Angeloni, domani i soci di Mediobanca decideranno sull'ops per Banca Generali. Come giudica la strategia difensiva di Piazzetta Cuccia di fronte alla scalata di Mps?

MPS MEDIOBANCA

Risposta. Indubbiamente, se si arrivasse a scorporare da Mediobanca la partecipazione in Generali, [...] verrebbe meno una parte importante dell’attrattiva che l’ops riveste per Montepaschi e per i gruppi azionari che la promuovono.

 

Rimarrebbe tuttavia Mediobanca stessa, un marchio importante con annesso un florido business specialmente se unito a Banca Generali. Posso sbagliare, ma non credo che quella strategia da sola sia sufficiente a scoraggiare l’azione di Mps.

 

D. Lei ha paragonato l’ops di Montepaschi alla scalata di una banca media americana a Goldman Sachs. Si tratta di un'operazione così anomala vista da una prospettiva internazionale?

alberto nagel

R. Basta leggere la stampa internazionale per convincersi di questo. La maggior parte degli osservatori ha rubricato questo caso come un curiosum tipicamente italiano, in cui gruppi di potere forti all’interno ma non altrettanto fuori dai confini si contendono piccole fette di potere finanziario nel mercato domestico.

 

Ma l’opinione degli osservatori non è quello che più conta. La bussola per giudicare deve essere se, quanto e come tutto questo aiuta a rafforzare il sistema finanziario italiano come parte di quello europeo.

 

D. E questa operazione ostacola o facilita la creazione di campioni bancari paneuropei?

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI

R. In due parole direi che direttamente è ininfluente, ma indirettamente la ostacola. È ininfluente nell’immediato, perché anche qualora l’operazione riuscisse, la combinazione Mps-Mediobanca sarebbe ben lungi dal costituire un soggetto rilevante in Europa, e tanto meno globalmente.

 

Il soggetto risultante dovrebbe anzitutto fare autoanalisi per capire cosa vuole fare di se stesso, come combinare due anime tanto diverse fra loro. Indirettamente però è un ostacolo, perché allontana o rende più difficili operazioni alternative e più promettenti.

 

philippe donnet agorai innovation hub

Siamo chiari: vogliamo veramente che l’Italia sia protagonista di una nuova stagione di crescita del settore finanziario europeo, con ricadute positive per il Paese e per il continente?

 

Allora prendiamo una banca italiana di grande dimensione, con una rete europea sviluppata e provate capacità nel gestire fusioni, e mettiamola insieme al più grande soggetto assicurativo e di gestione del risparmio del Paese. Non mi chieda di fare nomi perché non li farò.

 

D. Se invece l'operazione Mps-Mediobanca andasse in porto, che impatto prevede sulla governance e sulla strategia di Generali?

andrea orcel

R. [...] Verosimilmente una vittima potrebbe essere la combinazione fra Generali e Natixis-Bpce [...] Combinazione anch’essa interessante per gli scenari europei, ma che per essere bilanciata dal punto di vista del nostro Paese dovrebbe avere alle spalle un gruppo bancario italiano forte. E si ritorna a quanto detto prima.

 

[...] D. In Italia un caso molto discusso è stato l’uso del golden power nell’operazione Unicredit-Banco Bpm. Alla fine la banca di Andrea Orcel si è ritirata. Che valutazione fa oggi di quella vicenda?

R. Quando ci sono ragioni politiche importanti, come minacce alla sicurezza nazionale, esse devono passare in prima linea. Ma questo non era certamente il caso per il golden power invocato dal governo italiano sull’operazione Unicredit-Banco Bpm, come la Commissione Ue sta giustamente facendo notare.

Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024ALBERTO NAGELandrea orcel (1)MASSIMILIANO FEDRIGA - PHILIPPE DONNET - MATTEO SALVINI