BYE BYE! - “L’ITALIA È MATEMATICAMENTE OLTRE IL PUNTO DI NON RITORNO”. LO DICONO I CAPI ECONOMISTI DI BARCLAYS IN UN REPORT FRESCO FRESCO - “QUALUNQUE RIFORMA, ANCHE SE OTTIMA, NON POTRÀ INTERROMPERE LA SPIRALE DI SFIDUCIA DEI MERCATI. LA SOGLIA PER I RENDIMENTI È IL 5,5%. OLTRE, È GAME OVER” (SIAMO AL 7,5%...) - L’UNICA SOLUZIONE? “LA BCE DEVE DIVENTARE PRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA”. QUINDI TOCCA A DRAGHI GARANTIRE I BTP, BEN PIÙ DI QUANTO LO FACCIA ORA - CHI LO DICE ALLA MERKEL?...

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DAGOREPORT

"L'Italia è matematicamente oltre il punto di non ritorno". Lo dice Barclays Capital, in un report firmato da Piero Ghezzi (non fatevi ingannare dal nome, è peruviano) e Michael Gavin, capi del dipartimento di ricerca economica della banca inglese.

"Il vero pericolo per le economie europea e mondiale non è la Grecia, ma l'Italia. I livelli di debito sono diventati insostenibili. Le riforme sono necessarie per infondere fiducia nella capacità italiana di ricevere credito. Eppure, la storia ci insegna che le dinamiche negative che minacciano l'Italia sono in una spirale che è molto difficile interrompere".

Secondo gli analisti, a questo punto qualunque riforma, per quanto necessaria, ben congegnata ed efficace, non può salvare il Paese dalla crisi di fiducia innescata nei mercati. Il 5,5% di rendimento per i titoli di stato è la soglia oltre al quale "the game is over". Oggi i Btp italiani vengono scambiati con un rendimento del 7,5%. Non serve aggiungere altro. Gli investitori non hanno la pazienza di aspettare che l'austerità, o le misure per la crescita, abbiano effetto. Gli attacchi speculativi contro i paesi come l'Italia sono incommensurabilmente più forti di qualunque effetto positivo possa scaturire da pacchetti di riforme che tutti percepiscono come ben lungi dall'essere approvati.

Continua il report: "Il fondo salva-stati EFSF è un passo nella direzione giusta, ma non basta. Non è una rete sufficiente per proteggere l'Italia dal contagio, e dal cortocircuito finanziario che può travolgere i tentativi di riforma e rilancio dell'economia. I governi stranieri e il Fondo Monetario possono garantire soldi ma non credito. Non riusciamo a vedere altra alternativa: la Banca Centrale Europea deve diventare il prestatore di ultima istanza dei governi europei". Ovvero, essere il garante delle obbligazioni emesse nell'Eurozona.

Finora l'istituto guidato da Draghi ha chiaramente detto (esprimendo il volere della Germania, mentre Sarkozy sarebbe disponibile) che non intende diventarlo. "Ma sarà il gigantesco rischio sistemico a forzargli la mano", concludono i capi economisti di Barclays.

Il pdf del Report è stato messo online nella sua versione integrale dal blog finanziario Zerohedge
http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user5/imageroot/2011/10/can%20italy%20save%20itself.pdf

 

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