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L’ORO, IL VERO PORTO SICURO NELLA TEMPESTA – NELLE ULTIME SETTIMANE IL METALLO GIALLO HA SUPERATO I 3.350 DOLLARI L’ONCIA, AGGIORNANDO RIPETUTAMENTE I MASSIMI STORICI. DA INIZIO ANNO È IN RIALZO DEL 27% (IN VENT’ANNI L’S&P 500 È SALITO DEL 570% MENTRE L’ORO DEL 630%) – MA IN QUESTA FASE DI STRESS DEI MERCATI CAUSATA DALLA GUERRA DEI DAZI, MENTRE IL DOLLARO E I TREASURY MOSTRANO SEGNI DI DEBOLEZZA, ANCHE IL BITCOIN SI STA RIVELANDO UN BENE RIFUGIO AFFIDABILE…
Estratto dell’articolo di Vito Lops per “Il Sole 24 Ore”
In un contesto dominato da tensioni geopolitiche, guerre commerciali e volatilità sistemica, i mercati finanziari stanno rivelando con chiarezza quali asset possano davvero essere considerati beni rifugio.
E mentre due tradizionali protagonisti di questa categoria – il dollaro e i Treasury – mostrano segni di debolezza inediti, l’oro torna a brillare come l’unico vero “porto sicuro”. E poi c’è Bitcoin, che pur restando lontano dai livelli di stabilità dell’oro, sta mostrando segnali di resilienza.
L’oro ha superato nelle ultime settimane i 3.350 dollari l’oncia, aggiornando ripetutamente i massimi storici. Da inizio anno è in rialzo del 27%. Dai minimi recenti di ottobre 2022 (1.600 dollari l’oncia) è balzato del 110%. Una performance contro tutto e tutti che ha portato il metallo giallo a superare perfino l’indice S&P 500 nei rendimenti di lungo periodo (in vent’anni l’S&P 500 è salito del 570% mentre l’oro del 630%).
[...] se i dazi di Trump dovessero configurare uno scenario di stagflazione (rimbalzo dell’inflazione a fronte di una crescita stagnante), l’oro avrebbe anche un’ulteriore carta macroeconomica da giocarsi.
MEME SUL CROLLO DEL VALORE DEL DOLLARO BY TRUMP
Non va dimenticato l’effetto dollaro, il cui recente indebolimento tende a rafforzare le materie prime, compreso il prezzo dell’oro. Il biglietto verde (in calo del 10% da inizio anno contro le principali valute) è in sofferenza perché il deficit gemello degli Usa (fiscale e di partite correnti) ha raggiunto livelli estremi e a questo giro della storia, a differenza che in passato, fatica ad essere compensato dai flussi finanziari dall’estero verso gli Usa, proprio perché il debito Usa ispira meno fiducia sia per la parabola intrapresa (per la prima volta nella storia le spese per gli interessi superano quella delle difesa) sia perché il mercato nutre profonda incertezza sulla strategia dell’amministrazione Trump.
Se l’oro mette tutti d’accordo [...] in questa nuova fase di stress dei mercati Bitcoin sta dimostrando qualche segnale di maturità. Da inizio anno è in calo del 9%, tuttavia il fatto che stia performando meglio del Nasdaq (-12%) e del Nasdaq a leva 3 (-36%) con cui in passato e soprattutto durante le fasi di turbolenza del mercato aveva mostrato forte correlazione, indica che Bitcoin sta dimostrando resilienza.
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