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IL LEONE STA A CUCCIA (PIAZZETTA) – L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET DÀ UN SOSTANZIALE VIA LIBERA ALL’OPERAZIONE DI MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI: “SIAMO INTERESSATI A PROSEGUIRE LE DISCUSSIONI” – L’OBIETTIVO DI ALBERTO NAGEL, AD DI MEDIOBANCA, È CHIUDERE LA PARTITA PRIMA DELLA FINE DELL’OPS DI MPS SUL SUO ISTITUTO. IL CEO DEL “MONTE”, LOVAGLIO: “LA NOSTRA OFFERTA MIRA A LIBERARE IL POTENZIALE…”
Generali: Donnet, risposta a Mediobanca su Ops su B. Generali inviata oggi
(LaPresse) - La riposta a Mediobanca "è stata mandata oggi dopo la riunione del cda che ha approvato questa risposta" e "a un certo punto ci sarà anche una interlocuzione e una trattativa, noi avremo una posizione definitiva quando l'offerta sarà il risultato di un'interlocuzione e di una trattativa".
Così il Group Ceo di Generali, Philippe Donnet, nella call con i giornalisti sui risultati del primo semestre dell'anno, a una domanda sulla Ops di Mediobanca su B. Generali. Alla domanda se la trattativa con Mediobanca sia già partita, Donnet risponde "no".E alla domanda se la decisione del cda del Leone sulla risposta inviata a Piazzetta Cuccia il ceo Donnet si limita a rispondere "non dico queste cose".
Generali: Donnet, interessati a continuare discussione con Mediobanca su B. Generali
Lovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri
(LaPresse) - "Siamo interessati a proseguire le discussioni con Mediobanca" sull' offerta pubblica di scambio su Banca Generali" ed "è per noi un'opzione interessante per diventare partner industriale di una società leader nel wealth management in Italia.
Gli accordi in essere tra Banca Generali e Generali, in questa nuova situazione, potenzialmente andranno ridefiniti per essere in linea con il potenziale nuovo business.
Siamo all'inizio di queste discussioni: non c'è un calendario definito". Così il Group Ceo di Generali, Philippe Donnet, nella call con gli analisti sui risultati finanziari del primo semestre dell'anno, rispondendo a domande sulla offerta lanciata da Mediobanca sulla controllata Banca Generali.
"Siamo consapevoli delle tempistiche dell'offerta ma allo stesso tempo dobbiamo rispettare i processi di governance. E' una transazione complessa che coinvolge le parti correlate, società quotate. E quindi seguiremo tutti gli step necessari a livello di governance e regolamentazione. E' questo che definirà le tempistiche: vogliamo prenderci il tempo necessario per lavorarci seriamente", ha aggiunto il ceo Donnet.
Generali: Donnet, nostro dovere valutare offerta Mediobanca nel dettaglio
(LaPresse) - "Siamo orgogliosi del rigoroso processo che abbiamo definito per le operazioni di M&A, basato su stringenti criteri che garantiscono coerenza strategica e finanziaria di ogni possibile transazione, all'interno di un quadro di governance e normativo tra i più solidi del settore.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI
Questo processo ci fornisce gli strumenti adeguati per analizzare l'offerta di Mediobanca su Banca Generali. È nostro dovere valutare in tutti i dettagli opportunità come una potenziale partnership industriale con il leader italiano del Wealth management, verificandone la compliance con la nostra strategia e la capacità di generare valore.
Il management è fortemente impegnato a dare al Cda il massimo supporto nella valutazione e nella discussione dei potenziali benefici dell'offerta, nella piena compliance dei tempi e dei processi interni al gruppo".Così il Group Ceo di Generali, Philippe Donnet, nella call con gli analisti sui risultati finanziari del primo semestre dell'anno.
Banche, Lovaglio: «Con l’ops su Mediobanca liberiamo il suo potenziale». E Castagna evoca la fusione Bpm-Crédit Agricole Italia
Estratto da www.editorialedomani.it
[…] Nel frattempo, però, nella prima parte della mattinata l’attenzione del mercato era tutta per le parole dell’ad di Mps, Luigi Lovaglio, che ha ribadito la sua intenzione di andare fino in fondo con la scalata della banca d’affari milanese in scadenza a inizio settembre e sottolineato di fronte agli analisti la forza dei conti del suo istituto.
«Confermiamo la nostra determinazione a creare una nuova forza competitiva leader nel sistema bancario italiano attraverso la nostra offerta per Mediobanca» ha detto il numero uno dell’istituto senese in una call con gli analisti.
Lovaglio ha anche criticato la strategia di Nagel: «Vediamo un approccio strategico abbastanza erratico, posizioni che cambiano senza ratio, che cambiano all'improvviso, con un approccio conservativo. La nostra offerta non vuole sostituire i punti di forza di Mediobanca ma mira a liberare il loro potenziale» ha continuato, confermando l’obiettivo di raggiungere nell’ops il 66 per cento del capitale di piazzetta Cuccia.
Ma anche se dovesse andare meno bene di così, per Lovaglio il futuro è roseo: «Ci vorrà un po' più di tempo per realizzarle ma noi siamo stati prudenti nel fissare le sinergie a 700 milioni e riteniamo che avendo una visione più ravvicinata di Mediobanca potremo rivedere le sinergie e arrivare a questo tipo di sinergie nei primi tre anni anche con meno del 50 per cento».
Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024
Su quanto succederà nella riunione del cda del Leone, Lovaglio non si espone, preferendo invece anticipare agli interlocutori l’intenzione di distribuire tutto l’utile già nel 2025. «È qualcosa a cui stiamo pensando, vedremo come si evolverà la situazione nella seconda parte dell'anno dal punto di vista della perfomance ma siamo fiduciosi che potremo anticipare il payout ratio del 100 per cento nel 2025».
[…] Al centro della scena torna anche Banco Bpm grazie alle parole del suo ad Giuseppe Castagna riportate da Class Cnbc. Sventata la scalata ostile di Unicredit, Castagna guarda a nuovi possibili partner per fusioni e acquisizioni.
«Avevamo già comprato, tra noi e Anima, il 9 per cento di Mps, quindi è evidente che ci può essere un interesse» ma «allo stesso tempo Crédit Agricole ha aumentato la sua partecipazione a oltre il 20 per cento. Sono due interlocutori ovvi considerando le partecipazioni azionarie, ma non escludo nemmeno altre possibili operazioni» ha detto.
L’ad si dice felice per l’applicazione del golden power in «un momento instabile per la geopolitica». L’intervento del governo aveva “salvato” l’istituto dalle mani di Andrea Orcel, che invece secondo Castagna voleva soltanto «comprare a un prezzo più basso». Ma Castagna si mostra anche pronto a nuove imprese: negli occhi ha Crédit Agricole, che ha aumentato la propria presenza in Bpm, istituto che secondo la Lega andava salvaguardato da appetiti stranieri, oltre il 20 per cento. Ma per l’ad non si tratta di una presenza eccessivamente ingombrante.
«Mi sembra di capire che rispetto a un'operazione di acquisizione di una banca grande rispetto a una banca più piccola, in questo caso ci sarebbe piuttosto sul piatto una potenziale fusione tra due banche italiane, Banco Bpm e Crédit Agricole Italia».
Si tratterebbe dunque di un’operazione che non riguarda l’istituto francese, ma la filiale italiana. «Non un'acquisizione da parte della Francia, ma un'operazione italiana con un azionista di minoranza, ma di maggioranza relativa, non italiana» continua l’ad. Con Mps, invece, per il momento, «non ci sono programmi». «Oggi Mps sta facendo un'operazione importante e dovremo inevitabilmente attendere gli esiti per capire che tipo di potenziale operazione possa esserci in piedi».
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