A MARINA BERLUSCONI COSTA CIRCA 20 MILIONI DI EURO LA “PACE” CON GIULIETTO TREMONTI - IN PIENO GOVERNO GUIDATO DA PAPÀ SILVIO, GLI UFFICI DI FININVEST SONO STATI VISITATI DAGLI 007 DEL FISCO E ALLA FINE LA HOLDING DEL BISCIONE HA DECISO DI “TRANSARE” CON L’AGENZIA DELLE ENTRATE VISTA LA “CONSIDEREVOLE RIDUZIONE DELLA PRETESA ERARIALE COMPLESSIVA RISPETTO ALLA SUA CONSISTENZA ORIGINARIA”…

Andrea Giacobino per "Il Mondo"

A Marina Berlusconi costa circa 20 milioni di euro la «pace» con Giulio Tremonti. Nel bilancio ordinario della Fininvest presieduta dalla figlia del premier compare, infatti, che la voce dei debiti tributari è salita dai 4,07 milioni del 2009 a 24,6 milioni e questo incremento viene spiegato nella nota integrativa come relativo a «imposte esercizi precedenti».

Nel dettaglio si tratta di «maggiori imposte e relativi accessori dovuti in esito alle conciliazioni giudiziali ed agli accertamenti con adesione conclusi con riferimento alle verifiche condotte a carico della società negli anni 2007 e Marina paga al fisco 20 milioni in più 2008».

In pieno governo guidato da papà Silvio, quindi, gli uffici della holding del Biscione presieduta da Marina sono stati visitati dagli 007 del fisco dell'Agenzia delle Entrate. Gli accertamenti fiscali condotti sono spiegati sempre nella nota come riferiti alle annualità 2002 e 2003: la Fininvest ha deciso di transare tanto che «gli avvisi di accertamento sono stati definiti sottoscrivendo le proposte di conciliazione giudiziale totale e gli atti di adesione formulati dal competente ufficio, con considerevole riduzione della pretese erariale complessiva rispetto alla sua consistenza originaria».

La lettura del bilancio ordinario di Fininvest (i numeri del consolidato sono stati diffusi dalla stessa società dopo il cda del 29 giugno scorso) riserva qualche altra sorpresa. Per esempio, i valori di carico delle partecipazioni in Mediaset, Mondadori e Mediobanca che restano immutati rispettivamente a 444,9, 406,8 e 286,1 milioni nonostante il deprezzamento borsistico: su Mondadori e Mediobanca la Fininvest si è avvalsa, per giustificare il valore di carico e la mancata svalutazione, di un «esperto indipendente».

La partecipazione nel Milan sale da 195,5 a 241,6 milioni causa 45 milioni di versamento in conto capitale, mentre quella in Mediolanum diminuisce da 126,5 a fininvest la figlia del premier chiude i vecchi contenziosi con tremonti Maggiori imposte dopo le verifiche nella holding del Biscione 115,7 milioni per la restituzione di parte del finanziamento in essere concesso da Fininvest e Ennio Doris quale supporto dato nel 2008 per risarcire i clienti dopo il crack Lehman Brothers.

Le svalutazioni di asset hanno, invece, colpito per 4,7 milioni la controllata Italiana Sviluppi e investimenti immobiliari, per quasi 1 milione il Teatro Manzoni ma anche per 733 mila euro la partecipata Schemaquattordici, ex 21 Investimenti, veicolo di private equity creato da Alessandro Benetton e di cui sono azionisti anche Intesa Sanpaolo, Generali e i Seragnoli. Il conto economico civilistico chiude con un utile in forte contrazione da 217,8 a 87,1 milioni perché i proventi da partecipazioni sono diminuiti da 213,3 a 143,6 milioni e i proventi finanziari da 50,5 a 27,5 milioni: in particolare, i premi su opzioni sono scesi da 230,2 a 12,8 milioni.

Inoltre, Fininvest non è ricorsa alle rivalutazioni, pari a zero, mentre nel 2009 la lussemburghese Trefinance, cuore della tesoreria del Biscione, aveva beneficiato di un incremento di valore di circa 33 milioni.

 

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