gian marco e massimo moratti

MORATTI BROTHERS – MASSIMO RICORDA IL FRATELLO SCOMPARSO IERI: "LUI ERA UN UOMO BUONO CHE SEMBRAVA INVINCIBILE. STAVI ACCANTO A LUI E TI SENTIVI AL SICURO" - LA BATTUTA GIAN MARCO FA I SOLDI E MASSIMO LI SPENDE? UNA SCIOCCHEZZA. NON ABBIAMO MAI LITIGATO. ANCHE GIAN MARCO AMAVA L' INTER, ERA UN SUO GRANDE TIFOSO..."

gian marco e massimo moratti

Estratti dell’articolo di Dario Cresto-Dina pubblicato da ‘la Repubblica’

 

 

 Assieme, in occasioni pubbliche Gian Marco e Massimo Moratti non si vedevano quasi mai, raramente, poi, allo stadio di San Siro. Forse lo facevano proprio per confortare ciò che gli altri pensavano di quei due L' immagine dei fratelli diversi (...)

 

Eravate in realtà due facce dello stesso specchio?

«Non lo so. Avevamo due caratteri diversi, ma abbiamo remato entrambi nella stessa direzione. Ho l' ambizione di dire che ci siamo completati e penso che Gian Marco non mi smentirebbe».

 

Massimo Moratti

(...)

Le riporto la battuta facile che correva a Milano. Gian Marco fa i soldi e Massimo li spende. Moratti ride, è lo stile che usa per replicare alle cattiverie.

«Una sciocchezza. Mi creda, non abbiamo mai litigato per un motivo che meriti di essere ricordato. Ci univano i sentimenti, non il lavoro. In azienda sapevamo sostituirci l' uno all' altro, anche se ciascuno aveva i suoi settori e responsabilità differenti».

 

In che cosa eccelleva suo fratello?

«Possedeva in particolare tre qualità: il buonsenso, la pazienza e l' umiltà di volere ascoltare le opinioni degli altri. Eppoi era tenace, una tenacia tale che mi pareva gli conferisse una patina di invincibilità. Stavi accanto a lui e ti sentivi al sicuro».

 

Non le ha mai detto: frena con l' Inter, smettila di innamorarti di Recoba e tutti gli altri, di spendere tutti quei soldi per un antico amore?

gian marco e massimo moratti

«No. So che lei non ci crederà, ma non me lo ha mai detto. Anche Gian Marco amava l' Inter, era un suo grande tifoso. Ma non ha mai voluto essere coinvolto nella gestione della società e della squadra. Non voleva essere invadente, ha sempre preteso e dato rispetto».

 

Come lo ricorderà?

«Era mio fratello. E nella parola fratello trovo tutto ciò che voglio dire di lui. Posso aggiungere solo una cosa piccola e semplice: è stato una persona buona».

moratti