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PAOLO GRISERI per repubblica.it
Fca ha ufficialmente presentato la sua proposta di nozze a Renault, con la prospettiva di allargarla a Nissan e Mitsubishi che già costituiscono una grande alleanza con la casa francese. Il Lingotto ha messo sul piatto una fusione vera e propria, con la nascita di una società di diritto olandese posseduta al 50 per cento da Fca e dal 50 per cento da Renault. Ora tocca al board transalpino, riunito in queste ore a Parigi, rispondere.
Il gruppo che nascerebbe dalla fusione paritaria venderebbe 8,7 milioni di auto all'anno, terzo al mondo. Fca, nell'annunciare la sua proposta, punta sulla possibilità di crescere insieme nei settori di nuova esplorazione. Una mossa necessaria, anche per far fronte alla competizione crescente da parte di soggetti - come Google - che entrano nel mondo delle quattro ruote.
Il nuovo gruppo "diventerebbe un leader mondiale nel settore automobilistico in rapida evoluzione con un forte posizionamento nelle nuove tecnologie inclusi i veicoli elettrici e quelli a guida autonoma". Fca e Renault insieme sarebbero un gruppo "leader mondiale nelle tecnologie Ev, nei marchi premium, nei suv, nei pickup e nei veicoli commerciali e avrebbe una più ampia e più bilanciata presenza globale rispetto a quella che ciascuna società ha da sola". Il tutto, precisa il gruppo italo-americano, con una fusione che "non comporterà chiusure di stabilimenti".
Fca precisa che infatti i risparmi, stimati in 5 miliardi e in aggiunta a quelli che Renault già consegue grazie all'Alleanza con Nissan e Mitsubishi, arriveranno grazie a economie negli acquisti, nella ricerca e per le famiglie di motori in comune. Il portafoglio marchi fornirebbe una copertura completa del mercato con una presenza in tutti i segmenti chiave dai marchi di lusso e premium come Maserati e Alfa Romeo, Dacia e Lada e includerebbe Fiat, Renault, Jeep e Ram così come i veicoli commerciali.
Vista la disparità di capitalizzazione attuale, in favore di Fiat Chrysler, per procedere a una fusione alla pari si prevede un dividendo straordinario di 2,5 miliardi per gli azionisti di Fca, cui si aggiungerebbero 250 milioni se il Lingotto decidesse di vendere Comau. Nella nuova società olandese, che dovrebbe esser quotata a Milano, Parigi e a Wall Street, il cda sarebbe inizialmente composto da 11 membri con una maggioranza di consiglieri indipendenti e con un numero uguale di consiglieri, 4 ciascuna, in rappresentanza di Fca e Renault e uno designato da Nissan. Inoltre, non sarebbero trasferiti i diritti di doppio voto che oggi regolano la governance di Fca, ma in futuro entrerebbero in vigore sistemi premiali per gli azionisti di lungo corso.
Per quanto riguarda l'ingresso dei giapponesi di Nissan, al momento resterebber0 sullo sfondo ma Fca si dice "impaziente di lavorare per creare ulteriori modi per creare valore". Se l'alleanza si allargasse alla gamba nipponica del patto che già Renault stringe, le vendite arriverebbero verso 15 milioni di auto.
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