FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
1 - LE PAROLE APPASSIONATE DI LINDA BELINDA LANZILLOTTA CHE SANNO TANTO DI AUTOCANDIDATURA
C'e' molta agitazione in casa Bassanini, il politico milanese che dal novembre 2008 e' presidente della Cassa Depositi e Prestiti.
La piu' inquieta e' la moglie, Linda Belinda Lanzillotta, una donna che vanta un curriculum di tutto rispetto nella Pubblica Amministrazione. Dopo la laurea in lettere e un'esperienza nelle file del movimento maoista, la signora fin dai primi anni '70 ha cominciato a lavorare per lo Stato, poi insieme al marito ha partecipato al "sogno" socialista portando a casa un po' di fama e molta amarezza. Cosi' Belinda ha cambiato rotta ed e' salita sul carro del secondo governo Prodi dove sedeva come ministro per gli Affari regionali.
Adesso milita nella sparuta schiera di Rutelli dove non perde occasione per battere sul tasto dell'innovazione e dell'efficienza amministrativa. Anche il marito Franco (grande collezionista di cariche e furbo navigatore) e' convinto che il nuovo governo dei tecnici "ottimati" dovrebbe considerare questi temi una priorita', ma la delusione e' stata grande quando nessuno dei due coniugi e' stato chiamato a far parte della compagine di SuperMario.
E agli occhi della Lanzillotta e' sembrata la disinvoltura con cui il Premier ha snobbato il capitolo della banda larga sul quale si sono sprecati fiumi di parole e di illusioni a sostegno di un investimento da 800 milioni che il mitico tandem Brunetta-Romani ha sempre promesso.
Scrive oggi Il Sole24Ore che il neoministro Corradino Passera considera l'Agenda Digitale una priorita' assoluta, ma francamente non si capisce su cosa appoggi questa convinzione perche' finora l'ex-banchiere, che ieri ha nominato capo di gabinetto il magistrato Torsello della Corte dei Conti, non ha finora indicato la sua agenda. A stimolarlo e' arrivata comunque Linda Belinda con una dichiarazione che sollecita il governo a nominare un sottosegretario "per coordinare le iniziative della Pubblica Amministrazione sugli obiettivi digitali".
Parole appassionate che sanno tanto di autocandidatura.
2 - IL TRIPLO SALTO MORTALE SENZA AVVITAMENTO CHE PUÃ GARANTIRE A SARMI LA SOPRAVVIVENZA
Se chiedete al nuovo ministro dello Sport, Piero Gnudi, che cos'e' il triplo salto mortale senza avvitamento, vi guardera' con l'aria smarrita. La domanda va girata a chi frequenta le palestre o meglio ancora a Massimo Sarmi, il capo delle Poste che gareggia con il ministro Giarda per l'ampiezza delle orecchie.
Il manager di Malcesine e' sicuramente un uomo che negli ultimi dieci anni ha dimostrato di essere qualcosa di piu' di un semplice ginnasta della politica, un vero acrobata che riesce a muoversi tra le parallele, la pedana e gli anelli con bravura esemplare. Il primo salto lo ha fatto nel maggio 2002 quando dopo aver lasciato Siemens Italia e' saltato con agilita' sul carrozzone di Gianfranco Fini che gli appuntato sul petto la medaglia di amministratore delegato di Poste Italiane.
Quando ha visto che il leader di AN stava entrando in rotta di collisione con il Cavaliere, il buon Sarmi ha fatto un'altra piroetta disinvolta che lo ha portato a genuflettersi sotto l'ombrello protettivo di Gianni Letta e di Giulietto Tremonti. Lo strappo ginnico gli e' costato parecchio perche' l'ex-ministro di Sondrio e di Milanese lo ha messo alla prova sulla Banca del Mezzogiorno, un progetto meraviglioso destinato a smentire l'indifferenza nordista per i cafoni del Sud.
Ma Sarmi da ex- ingegnere dell'Aeronautica Militare ha battuto i tacchi con prontezza e per 136 milioni ha comprato il Mediocredito Centrale (ex Capitalia) mettendo a disposizione i 40mila sportelli delle Poste. Poi Giulietto si e' dimenticato della nuova banca e ha dovuto affrontare ben altri problemi (istituzionali e personali) che hanno calato il sipario sulla Banca del Mezzogiorno .
Sarmi pero' e vivo e con le sue orecchie generose ha capito che nessuno,nemmeno Mario Monti il professore della Bocconi (dove lo stesso Sarmi siede dal 2002 nel Consiglio di Amministrazione) può permettersi il lusso di dimenticare la terra di Salvemini e di Toto' Cuffaro, ed eccolo annunciare ieri che a gennaio la nuova banca diventera' operativa con 250 sportelli, un pezzo dei 4500 sportelli che le Poste hanno nelle regioni meridionali.
Non e' molto, ma e' un primo segno di attenzione, e nella carriera di Sarmi rappresenta il triplo salto mortale senza avvitamento che puo' garantirgli la sopravvivenza.
3 - NON TUTTI I BIG DI CONFINDUSTRIA, ALESSANDRO LATERZA, SI SBATTONO LE CHIAPPE PER RIGUADAGNARE UN POSTO NEL FUTURO ORGANIGRAMMA DI VIALE DELL'ASTRONOMIA. CE N'E' UNO, STEFANO PILERI, CHE ADDIRITTURA SI E' DIMENTICATO DELLA SUA CARICA ED E' LETTERALMENTE SPARITO DALLA CIRCOLAZIONE
In Confindustria c'e' molta soddisfazione per il nuovo corso della politica. Ai piani alti di viale dell' Astronomia sono convinti che nell'ultimo mese la Marcegaglia abbia recuperato gran parte della credibilita' perduta in tre anni troppo indulgenti nei confronti di quel Presidente Patonza che si permetteva di trattare la Emma con la confidenza usata verso le Olgettine.
Adesso non resta che preparare il rush finale per l'Assemblea di primavera quando si dovra' ricomporre la governance dell'Associazione, e per quella data la signora di Mantova potra' buttare sul tavolo le sue carte per la scelta del nuovo Presidente e del Direttivo. Alcuni membri di questo organismo e delle diverse Commissioni l'hanno capito e si danno un gran da fare per riconquistare la medaglietta che apre le porte dei salotti e degli affari.
E' il caso ad esempio di Alessandro Laterza, l'editore di Bari che oltre a rappresentare gli imprenditori della sua citta', guida la Commissione Cultura.In questi giorni si sta spaccando in quattro in giro per l'Italia (ieri a Torino,domani a Milano e lunedi' a Roma) per la Settimana della Cultura d'Impresa un'iniziativa voluta dalla Marcegaglia per risvegliare i valori delle aziende e della loro storia. L'iniziativa e' stata organizzata insieme a Museimpresa e ha trovato uno sponsor generoso in Corradino Passera prima che lasciasse Banca Intesa.
Ma non tutti i big di Confindustria si sbattono le chiappe per riguadagnare un posto nel futuro organigramma di viale dell'Astronomia. Ce n'e' uno, Stefano Pileri, che addirittura si e' dimenticato della sua carica ed e' letteralmente sparito dalla circolazione.
Nel 2009 questo ingegnere 56enne e' stato eletto al vertice di Confindustria Servizi Innovativi su designazione di Franchino Bernabe' che non vedeva l'ora di toglierselo di torno e di sostituirlo da capo della Rete del Gruppo. Ebbene, il buon Pileri ha intascato la nomina poi se ne e' andato all'Italtel ,e da quel momento si sono perse le tracce.
Il risultato e' che l'Associazione delle imprese di telecomunicazioni e di informatica e' stata snobbata dalle grandi aziende che adesso cercano di fare un po' di lobby con Stefano Parisi, il manager di Fastweb che tra mille incertezze ha messo in piedi un'altra associazione.
4 - TRA MAURO MORETTI E MONTEZEMOLO, METTI CATRICALETTA
Avviso ai Naviganti:" Si avvisano i Signori naviganti che tra le prime grane sul tavolo del governo ci sara' sicuramente quella del contratto di lavoro di Ntv, la societa' dei treni messa in piedi da Luchino, Dieguito e Sciarrone con i soldi di Corradino Passera. A sollevare la questione e' stato venerdì scorso un pungente articolo di Massimo Mucchetti, e ieri Sciarrone ha replicato in difesa del contratto "favorevole" stipulato da Ntv per i suoi ferrovieri. La questione apre il problema di un'Autorita' per i Trasporti che metta ordine nella bagarre tra le Ferrovie e Luchino che accusa Moretti di mettergli i bastoni tra le rotaie.
La materia e' molto delicata e Corradino Passera ha gia' fatto sapere che sarebbe meglio finisse sul tavolo di Tonino Catricala', il sacerdote della Concorrenza sbarcato a Palazzo Chigi con il soprannome di CatricaLetta".
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