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MEDIOBANCA, LA FINE DEL PATTO DI SINDACATO - I CONSIGLIERI INDIPENDENTI (SI FA PER DIRE) SARANNO LA MAGGIORANZA: CONFERMATI NAGEL E PAGLIARO, ENTRA ALIERTA (TELEFONICA), VALERIE HORTEFEUX (BOLLORÉ) E MASSIMO TONONI (EX GOLDMAN, GOVERNO, MPS) - I SOCI POTRANNO DARE DISDETTA DEL PATTO ENTRO IL 2018

 

 

Francesco Spini per ''La Stampa''

 

alberto nagel vincent bollorealberto nagel vincent bollore

L' assemblea del patto di sindacato di Mediobanca mette a punto la lista di maggioranza del prossimo consiglio della banca d' affari fondata da Enrico Cuccia. Accanto alle riconferme, a cominciare dal presidente Renato Pagliaro e dall' amministratore delegato Alberto Nagel, spuntano quattro nuovi ingressi, due dei quali nomi eccellenti nel mondo della finanza.

 

Il primo è César Alierta, ex presidente della compagnia telefonica spagnola Telefonica. L' altro è Massimo Tononi, ex banchiere di Goldman Sachs, ex sottosegretario all' Economia, più di recente, ex presidente del Monte dei Paschi di Siena. Le altre novità della lista sono rappresentate da Gabriele Villa, professore dell' Università Cattolica e finora sindaco della stessa banca, e Valérie Hortefeux, consigliere di Blue Solutions che fa capo al gruppo Bolloré, che è secondo socio della banca.

 

Ma la composizione di questa lista segna uno spartiacque tra un prima e un dopo.

Anzitutto aumenta, e di molto, il peso dei consiglieri indipendenti che passano in maggioranza. Erano in 8 (inclusi i due riservati alle minoranze, ossia ai fondi) quando il consiglio era a 18 seggiole, saranno in 9 ora che le poltrone scendono a 15. Significa che dal 44% costituiranno il 60% del consiglio. Questo in linea con le nuove disposizioni statutarie e con le indicazioni che il consiglio aveva dato ai soci.

MASSIMO TONONI MASSIMO TONONI

 

«Il raddoppio dei posti dedicati alle minoranze, il maggior numero dei consiglieri indipendenti e la loro particolare qualificazione professionale contribuiscono a un netto miglioramento della governance della banca» spiega l' ad della banca Alberto Nagel.

 

Con ogni probabilità questa sarà l' ultima lista messa a punto dal patto di sindacato. A questo giro - ma la finestra è aperta fino a a fine mese - l' unico socio ad aver dato formale disdetta è stato Pirelli, con il suo 1,79%. A proposito: Alberto Pecci (socio con l' 1,51%) sarà il successore di Marco Tronchetti Provera come vice presidente. Il patto scende dal 30,69% al 28,9%, in attesa di capire, nel cda del 28 settembre, cosa faranno i Pesenti con lo 0,98% di Italmobiliare. Comunque sia l' alleanza tra grandi soci sarà rinnovata.

 

Difficile però che durerà il previsto biennio. C' è infatti una sorpresa: i soci potranno dare disdetta entro il 30 settembre del 2018. Vuol dire che il patto sarà accompagnato alla sua fine - scendendo sotto il 25% - già il prossimo anno.

Alberto Nagel e Renato Pagliaro Alberto Nagel e Renato Pagliaro

 

Col prossimo consiglio scatteranno le nuove regole statutarie che permetteranno al cda di comporre la lista, in assenza del patto di sindacato. In più il cda lavorerà per introdurre il sistema monistico, che sposta all' interno del consiglio le funzioni di controllo oggi attribuite al collegio sindacale. Un uno-due che porta il sistema di governo di Piazzetta Cuccia in linea con le grandi banche europee e dunque ben gradito alla Bce.

 

Il prossimo cda, per il resto, vedrà la presenza di tre manager: accanto a Nagel e Pagliaro ci sarà il dg Francesco Saverio Vinci. Al primo azionista Unicredit (8,46%) è riconducibile la conferma di Maurizia Angelo Comneno e di Elisabetta Magistretti. Vincent Bolloré (7,91%) oltre alla Hortefeux conferma la figlia Marie. Restano Maurizio Costa, a suo tempo indicato da Fininvest, e Maurizio Carfagna, nel novero degli indipendenti.

Maurizio Costa FiegMaurizio Costa Fieg

Pronti ad accompagnare Mediobanca nell' ennesima svolta.