“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Estratto dell’articolo di Antonella Olivieri per “il Sole 24 Ore”
Il consiglio di amministrazione di FiberCop, la società infrastrutturale nata il primo luglio con la rete scorporata che era di Telecom, è andato per le lunghe, ma alla fine le attese della viglia sono state confermate.
L’ad Luigi Ferraris ha rassegnato le dimissioni che sono state accolte all’unanimità, le sue deleghe sono state conferite ad interim al presidente Massimo Sarmi, che sarà coadiuvato dal management, e nel contempo si è dato il via all’iter per la ricerca di un nuovo amministratore delegato.
[…] Le dimissioni di Ferraris cadono […] nel momento in cui la società è impegnata sulla priorità di dotarsi di un piano industriale, il primo per una realtà che non ha confronti in Europa, nel senso che non esiste nessuna società della rete di un incumbent che si sia del tutto separata dal punto di vista proprietario dalla casa-madre.
Il piano industriale è perciò un esercizio delicato tanto più che l’Antitrust ha messo sotto esame il master service agreement che regola i rapporti di utilizzo dell’infrastruttura da parte di Telecom, che c’è l’esigenza di investire per completare la trasformazione dal rame alla fibra, che è in corso un’analisi di mercato da parte dell’Agcom per valutare se gli obblighi che gravavano sul gruppo Telecom verticalmente integrato siano da alleggerire o da mantenere e in che misura sulla nuova entità wholesale only, che incombe il momento in cui si dovranno avviare le discussioni per verificare la possibilità di un’integrazione con Open Fiber (il progetto “rete unica” caro a Cdp, che della società sfidante detiene il 60%).
Per tutti questi motivi, subordinare la presentazione del piano industriale - già slittata a marzo - alla ricerca e all’insediamento di un nuovo amministratore delegato, che dovrebbe avere il tempo di ambientarsi, significherebbe ritardare il programma di sviluppo di FiberCop, sulla quale il fondo Usa Kkr […] ha montato un’operazione da 18,8 miliardi (che potrebbe salire fino a 22 miliardi con gli earn out, in gran parte legati agli eventuali benefici della rete unica).
Un’operazione che vede coinvolto anche il Tesoro, con una quota azionaria del 16%, a fianco di Kkr che ha mantenuto il 37,8%, al fondo pensione canadese Canada Cpp col 17,5%, al fondo sovrano di Abu Dhabi Adia col 17,5% e al fondo infrastrutturale italiano F2i con l’11,2%.
luigi ferraris premio guido carli 2023
Perciò è naturale che la posizione non sia rimasta vacante, ma che le deleghe siano state assegnate ad interim al presidente Sarmi che […] è anche l’unico nel board che ha le competenze specifiche del settore. Nel management, a capo della rete è da poco arrivato Stefano Paggi che ha alle spalle esperienze lavorative in analoghe posizioni prima in Telecom e poi in Open Fiber.
Secondo gli accordi tra i soci, la designazione del presidente spetta al Tesoro e quella dell’amministratore delegato a Kkr, sempre in accordo con l’azionista pubblico. […]
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