MILANO IN CALO (-1,3%), SOFFRE TELECOM DOPO LA DECISIONE DI ALIERTA DI SCENDERE SOTTO IL 10% - MEDIOBANCA ABOLISCE I GRUPPI DI AZIONISTI, BOLLORÉ SALE

 

 

1.BORSA MILANO IN CALO CON BANCHE E TELECOM, IN LUCE FIAT SU VOCI M&A

 (Reuters) - Piazza Affari chiude la mattinata in calo, penalizzata dai ribassi dei bancari e di Telecom dopo la corsa di ieri. In controtendenza Fiat, accesa da speculazioni su possibili operazioni di M&A.

 

Il tono dei mercati, in tutta Europa, si è girato dopo l'ottimismo di ieri a causa della sanzioni contro la Russia decise da Stati Uniti ed Europa in risposta alla crisi ucraina.

"Le sanzioni alla Russia sono la scusa per trarre beneficio dal rally di ieri", dice un trader che parla di "naturale storno legato anche al ripiegamento di Wall Street a fine seduta".

MARCO PATUANOMARCO PATUANO

Intorno alle 12,50 il FTSEMib cede l'1,3% e l'Allshare l'1,2%, mentre il futures sull'indice principale resta nei pressi del supporto di 20.800 punti.

 

Volumi per 1,16 miliardi di euro.

In Europa il FTSEurofirst 300 scende dello 0,5% e i futures sugli indici Usa sono negativi.

Tra i pochi rialzi, balza agli occhi il +4% di YOOX, grazie - riferisce un trader - all'avvio di copertura con "overweight" e target a 25 euro da parte di JP Morgan.

 

In un settore auto debole in tutta Europa, spiccano FIAT (+3%) e la controllante EXOR (+2,5%) spinte, secondo i trader, dalle indiscrezioni stampa su un possibile interesse da parte di Volkswagen (-2,3%) a rilevare il controllo della casa automobilistica italiana.

Ritracciano in coro le banche, con l'indice di settore a Milano in calo di quasi il 2%, di poco peggiore di quello europeo.

 

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Dopo il balzo della vigilia TELECOM ITALIA è oggi la peggiore tra le blue chip italiane, condizionata dall'annuncio di Telefonica di voler scendere sotto il 10% del capitale attravero un bond convertendo in azioni Telecom. Una mossa che gli analisti collegano principalmente ai problemi di antitrust in Brasile.

 

Tra i titoli a minore capitalizzazione corre PIERREL che ha comunicato buoni dati di vendita di un proprio farmaco, mentre cede quasi il 5% SCREEN SERVICE BROADCASTING TECHNOLOGIES per la quale è stata presentata un'istanza di fallimento.

alierta esce da palazzo chigi foto ansa alierta esce da palazzo chigi foto ansa

 

2.TELECOM: TELEFONICA MANTERRA' QUOTA TRA 8,3% E 9,4% POST CONVERSIONE BOND

Radiocor - Telefonica, dopo la scissione di Telco e l'assegnazione delle azioni Telecom soggiacenti al convertendo da 750 milioni, deterra' una partecipazioni in Telecom Italia tra l'8,3% e il 9,4% del capitale sociale con diritto di voto. 'Pertanto, Telefonica ridurra' la sua partecipazione indiretta in Telecom a livelli inferiori rispetto a prima della ricapitalizzazione di Telco del settembre 2013'.

 

Lo riporta una nota del gruppo spagnolo in cui vengono forniti i dettagli dell'emissione obbligazionaria annunciata ieri e che si e' chiusa nella notte. L'emissione con scadenza 24 luglio 2017 paghera' un rendimento fisso nominale annuo del 6%. Il prezzo minimo di concambio e' stato fissato in 0,86 euro mentre quello massimo in 1,032 euro corrispondente a un premio del 20% sul minimo. Il bond sara' convertibile in un massimo di azioni Telecom pari al 6,5% del capitale con diritto di voto. Attualmente, in trasparenza, Telefonica e ' titolare del 14,8% di Telecom Italia.

 

3.MEDIOBANCA: PATTO APPROVA MODIFICHE, ABOLITI I GRUPPI

Radiocor - L'assemblea del Patto di sindacato di Mediobanca ha approvato le attese modifiche all'accordo che vincola il 31,05% del capitale dell'istituto. Come hanno riferito piu' pattisti al termine della riunione, sono stati aboliti i tre gruppi (A, B, C) in cui erano suddivisi i grandi azionisti di Mediobanca e sono state approvate alcune variazioni che alleggeriscono la struttura dell'accordo.

 

Alberto Nagel article Alberto Nagel article

'E' andato tutto come previsto. Tutti d'accordo. Il patto e' stato semplificato, potato un po' nella struttura', ha indicato un partecipante al patto all'uscita da Mediobanca. Una delle variazioni riguarda il direttivo del patto, che avra' poteri eminentemente istruttori perche' tutti i poteri decisionali passano all'assemblea, come ha spiegato una fonte.

 

4.MEDIOBANCA: BOLLORE' SALE ANCORA, E' AL 7,01%

Vincent BollorèVincent Bollorè

Radiocor - Vincent Bollore' sale ancora in Mediobanca. Il finanziere e industriale francese ha portato al 7,01% la sua quota nel capitale dell'istituto di piazzetta Cuccia dal 6,46%, annunciato a inizio luglio, come riferiscono fonti del Patto al termine della riunione odierna. La quota complessiva vincolata al Patto dai grandi soci sale pertanto al 31,05%. Bollore' e' stato autorizzato a salire fino all'8%.

 

 

5.PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore

 

IL CALCIOMERCATO PESA SU ROMA E JUVENTUS

antonio conte e massimiliano allegriantonio conte e massimiliano allegri

Generalmente si dice che il rapporto tra calcio e finanza sia ancora "immaturo". A giudicare dall'andamento che ieri hanno avuto i titoli di Juventus e Roma, in giornate "calde" dal punto di vista del calciomercato, forse bisognerebbe ricredersi. Il clamoroso divorzio tra il club bianconero e l'allenatore del tre scudetti consecutivi, Antonio Conte, non ha lasciato strascichi a Piazza Affari. Le azioni juventine hanno infatti chiuso con un -0,98% a quota 0,22 (per un capitalizzazione di 226 milioni e un rendimento di +15% nell'ultimo anno).

 

Totti-De-Rossi-Garcia alla presentazione dello stadio della roma a tor di valleTotti-De-Rossi-Garcia alla presentazione dello stadio della roma a tor di valle

Viene premiata la scelta di rigore della società che non ha ceduto alle "pressioni" della piazza e dell'ex tecnico (sostituito da Massimiliano Allegri) di acquisti troppo dispendiosi per salvaguardare un bilancio messo sotto pressione dalle precedenti campagne acquisti che hanno prodotto, come certificato dalla trimestrale 2014, un incremento del costo del personale per 16,5 milioni e un aumento dei debiti per circa 40 milioni (senza contare i 15 milioni in meno incassati dalla stagione europea 2013/14).

 

Per la Roma, invece, l'acquisto da 24,5 milioni (22 + 2,5 legati a bonus) del giovane attaccante argentino Iturbe, sommato all'oneroso e complesso avvio dell'operazione stadio, è costato in Borsa un -16%, con il titolo quotato a 0,50 euro (per una capitalizzazione pari a 80,6 milioni). L'esborso (a meno di compensazioni con prossime cessioni eccellenti) è sembrato forse eccessivo a fronte di un bilancio 2014 per il quale si prevede « una significativa perdita economica, seppur con un miglioramento notevole rispetto al 2012/2013» quando si è chiuso con un rosso di 40 milioni. (M.Bel).

IturbeIturbe

 

6.LA BANCA MONDIALE PAGA IL CONTO HYPO ALPE

Banca Mondiale a rischio perdite sui bond Alpe Adria detenuti in portafoglio. Il contestato piano del governo austriaco di imporre perdite sui creditori subordinati di Hypo Alpe Adria Bank International, banca nazionalizzata, potrebbe costare alla Banca Mondiale 150 milioni di euro di perdite. L'organizzazione internazionale con sede a Washington, i cui obiettivi sono quelli decisi a Bretton Wood e cioè di combattere la povertà  e aiutare i paesi in via di sviluppo, è in frenetiche trattative con le autorità  austriache, sul destino delle obbligazioni junior di Hypo Alpe Adria.

 

JIM YONG KIM PRESIDENTE DELLA BANCA MONDIALEJIM YONG KIM PRESIDENTE DELLA BANCA MONDIALE

Ma Vienna ha risposto che non sono previste eccezioni sul destino del bail in (partecipazione alle perdite) dei bond junior di Alpe Adria, una volta che il Senato avrà approvato il 24 luglio il ddl del governo austriaco già passato alla Camera. Un caso isolato, secondo Vienna che anticipa quanto previsto dall'unione bancaria europea nel 2016. Una decisione indigesta per la World Bank. (V.D.R.)

 

 

7.SUSSURRI E GRIDA

Dal “Corriere della Sera

 

HSBC LANCIA LA CAMPAGNA PER I PICCOLI DEL MADE IN ITALY

(f.d.r. ) Potrebbe sembrare una scommessa azzardata, ma la scelta è stata meditata a lungo, anche perché l’impegno è importante. Hsbc, la più grande banca del mondo – oltre 150 miliardi di euro di capitalizzazione, 6.300 sportelli e uffici in 75 Paesi – ha deciso di puntare sul made in Italy con una nuova strategia tutta dedicata alle medie imprese. Il piano è stato approvato ieri dal board riunito a Londra e rappresenta una svolta per Hsbc, che in Italia finora aveva come riferimento il large corporate.

 

HSBC HSBC

«Non abbassiamo l’asticella – spiega Marzio Perrelli, ceo e country manager di Hsbc in Italia – ma alziamo quella delle medie imprese a cui andremo a fornire supporto e strumenti per accelerare la crescita e l’internazionalizzazione». Il piano ha un orizzonte di quattro anni e prevede assunzioni e un ingente stanziamento in bilancio. «Gli uffici di Milano e Roma saranno potenziati con l’ingresso di bankers dedicati e aumenteranno le risorse a disposizione» spiega Perrelli.

 

Di quanto? «Quello che servirà per aiutare le aziende con vocazione all’internazionalizzazione attraverso tutti i servizi di Hsbc, iniziando dalle attività di base, ossia pagamenti, cash management e trade finance». Il banchiere ha iniziato a studiare da tempo il progetto per il «mid corporate» ma solo adesso dice di aver trovato il clima favorevole per proporre a Londra un piano più aggressivo. «All’estero guardano con grande interesse al Paese. L’Italia - spiega - sta mostrando stabilità politica e ci sono segnali di ripresa».

 

Inoltre «nel mondo, ovunque si vengono a creare nuove sacche di ricchezza, uno dei primi desideri è comprare il made in Italy, che è prodotto prevalentemente da imprese di piccole o medie dimensioni. Per questo abbiamo deciso di posizionarci direttamente sull’economia reale. Con questo piano vogliamo dare accesso al made in Italy ai nostri clienti nel mondo e viceversa». Per spiegare meglio, Perrelli racconta che poche settimane fa, ad Abu Dhabi, si è trovato con alcuni clienti locali di Hsbc a parlare d’Europa.

MASDAR CITY ABU DHABI MASDAR CITY ABU DHABI

 

«Vedono un’Europa di serie A e una di serie B, con diverse realtà politiche ed economiche, e mi chiedevano perché dovrebbero investire in Italia invece che in altri Paesi europei – dice il banchiere –. Ho fatto presente che per entrare nei loro uffici ero passato attraverso un varco elettronico con tecnologia italiana, gli arredi degli uffici erano italiani e così le macchine della caffetteria e gli attrezzi della loro palestra, come anche i marmi del pavimento. Tutte ragioni evidenti per investire in Italia».

 

«Da Roma in su vi sono 4.700 aziende che rappresentano il 70% dei flussi commerciali italiani» spiega Perrelli. Hsbc guarda a questo bacino. E al suo potenziale, anche in termini di operazioni crossborder che nell’ottica di un consolidamento in Europa «saranno quasi inevitabili per fronteggiare i competitor asiatici e americani».

 

Jack Lew Jack Lew

USA, IL PATRIOTTISMO È ANCHE FISCALE

(g.str. ) Il patriottismo è anche una questione economica. Addirittura fiscale. Ne è convinto il segretario al Tesoro Usa, Jack Lew, che ha chiesto alle grandi aziende statunitensi di mostrare «patriottismo economico», restando negli Stati Uniti senza spostare le sedi in Paesi con aliquote fiscali più basse. L’obiettivo del Tesoro americano è fermare la “corsa” di diverse multinazionali verso Paesi con regimi fiscali più favorevoli. Per questo Lew ha chiesto al Congresso un’azione ampia, anche retroattiva. «Bisogna attuare regole immediatamente per fermare questo abuso del nostro fisco», ha scritto Lew in una lettera al Congresso. Ma nel parlamento, sul tema, non c’è ancora accordo tra i partiti. E la “fuga” così continua.

 

federico ghizzonifederico ghizzoni

TRE CORDATE PER I CREDITI DI UCCMB

(c.tur. ) Rush finale come da copione nella gara tra i pretendenti a Unicredit credit management bank (Uccmb), l’unità della banca guidata da Federico Ghizzoni che gestisce i crediti non performing. Alla scadenza del termine di ieri per le offerte vincolanti si sono presentate le tre cordate che da tempo sono attive sul dossier.

 

La gara sarà perciò tra Prelios alleata con l’americana Fortress, la cordata composta da Tpg, Goldman Sachs e Deutsche bank, infine il raggruppamento composto da Cvc, Cerved e Cerberus. Nel quartier generale della Unicredit tower dovranno adesso valutare i prezzi offerti e il perimetro delle attività richieste, che non è lo stesso per tutti i pretendenti. Cvc, Cerved e Cerberus per esempio si propongono di rilevare soltanto la piattaforma di gestione dei prestiti deteriorati che conta 700 addetti.

 

8.BUSINESS

Da “La Stampa

 

IDEAL STANDARD CHIUDE A CASA 399 DIPENDENTI

MITT ROMNEY article MITT ROMNEY article

Lo stabilimento della Ideal Standard nel pordenonese (Orcenico di Zoppola) chiude i battenti. Pare ormai essere questo l’epilogo nella lunga cronistoria della vertenza che coinvolge 399 lavoratori. Ieri il fondo americano Bain Capital Partners, che controlla il gruppo dei sanitari, ha ribadito la sua intenzione anche per replicare in modo netto alle parole del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Alla Camera, il rappresentante del governo aveva parlato ancora dell’esigenza di «un minimo di disponibilità della proprietà» per tenere aperto lo stabilimento.

 

Un incontro decisivo per il futuro della fabbrica si terrà martedì 22 luglio, alle 11, al Ministero del Lavoro. I sindacati hanno annunciato l’occupazione dello stabilimento nel caso non si arrivi a una soluzione che salvaguardi i posti di lavoro. I sindacati sostengono che la fabbrica può continuare a produrre, per esempio con la nascita di una cooperativa di lavoratori. [s.r.]

 

L’EXPORT CRESCE DEL 2,2% - LA SPINTA DA AUTO E MODA

Sprint per le esportazioni a maggio che sono aumentate del 2,2%. In aumento sono risultate anche le importazioni (+3,2%). Lo comunica l’Istat che ha parlato di «forte crescita». L’aumento congiunturale dell’export è stato trainato dalle vendite verso i mercati extra Ue (+5,4%) mentre quelle verso i paesi Ue hanno registrato una flessione (-0,4%).

 

via della Spiga,via del lusso Milanovia della Spiga,via del lusso Milano

L’espansione sui mercati esteri è stata particolarmente sostenuta per gli autoveicoli (+5,6%) e l’abbigliamento (+5,1%) che guidano la carica del made in Italy insieme agli articoli sportivi, i giochi e i preziosi (+7,5%). Il saldo commerciale è positivo (+3,7 miliardi), in leggera flessione rispetto a maggio 2013 (+3,9 miliardi).

 

Intanto però la crisi non smette di mordere. Secondo uno studio della Uil, una persona su 3 in età lavorativa, nel 2013, ha conosciuto forme di sofferenza e insicurezza occupazionale. Si tratta di quasi 13 milioni di donne e uomini (+42,6% sul 2008).