I MISTERI SOTTO IL PIUMINO - PRIMA DELL’IPO, MONCLER HA CEDUTO IL RAMO AZIENDALE DI ATTIVITÀ SPORTSWEAR ALLA “CAVALIERE BRANDS”, CHE FA CAPO AD UNA SOCIETÀ LUSSEMBURGHESE A SUA VOLTA CONTROLLATA DA UNA SOCIETÀ DI JERSEY…

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Bankomat per Dagospia

La quotazione di Moncler è un lusso che riscalda l'inverno della finanza e dell'industria italiana. I giornali, ben irrorati di pubblicità, se ne occupano con comprensibile ammirazione. Certamente e' un buon affare per chi ha organizzato l'operazione (come al solito decine e decine di milioni se ne andranno per gli advisor) e più' avanti si vedrà se lo sarà anche per i sottoscrittori delle azioni che debuttano in Borsa.

Chi ha la pazienza di leggersi il prospetto informativo, però, arrivato a pagina 29 non potra' non farsi qualche domanda. Poche settimane fa, ad ottobre, per 22 milioni di euro dei quali 21 da pagarsi in due successive rate non garantite, il gruppo Moncler ha ceduto un non meglio definito ramo aziendale di attività sportswear a una società, la "Cavaliere brands", che fa capo ad una società lussemburghese che a sua volta e' controllata da una società di Jersey.

A occhio, non pare esattamente un esempio di trasparenza finanziaria e fiscale. Cosa ci sia dentro questo ramo aziendale ceduto alla vigilia della ricchissima IPO e chi controlli la società di Jersey sarebbe utile capirlo meglio.

Pare poi sempre dal prospetto (a pagina 30) che alcuni soci di Moncler, proprio con parte del ricavato, finanzieranno in seguito un aumento di capitale della predetta società di Jersey compratrice del ramo sportswear, attestandosi al 30 per cento della stessa.
Una bella operazione con parti correlate da illustrare adeguatamente. Chi sono gli altri soci a Jersey? Perché i soci Moncler controllerebbero parte di una società esterna e offshore che ha rilevato un ramo di business giusto un attimo prima dell'Ipo?

 

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