ARROGANCE GLOBETROTTER - FINITE LE PULIZIE DOMESTICHE, PROFUMO MOLLA LA SCOPA E PRENDE LA VALIGIA - AL “MONTE” NON BASTA LA STAMPELLA DA 3,9 MLD € DEI MONTI BOND): SERVE ANCHE UN NUOVO SOCIO PRIVATO - L’EX UNICREDIT STA PER PARTIRE CON UN ROAD SHOW INTERNAZIONALE PER PIAZZARE L'AUMENTO DI CAPITALE DA 1 MLD €: TOCCA SERVIRE UNO SPEZZATINO AI MERCATI CON L’OBIETTIVO E' TROVARE DA 4 A 10 FONDI PRONTI A SOTTOSCRIVERE DA 100 A 250 MILIONI DI CAPITALE MPS…

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Francesco De Dominicis per "Libero"


La mina derivati al Monte dei paschi, salvo ulteriori sorprese, è stata disinnescata. Certo l'operazione non è stata proprio una passeggiata di salute. Gli «artificieri» hanno cominciato a lavorare poco dopo le 14 e hanno concluso le delicatissime operazioni in tardissima serata. Stiamo parlando del consiglio di amministrazione della banca senese che ieri, in una riunione durata oltre 6 ore, ha completato la pulizia dei bilanci. E poi ha dato il via libera ai Monti bond da 3,9 miliardi di euro, anticamera della nazionalizzazione di Rocca Salimbeni.

Il presidente, Alessandro Profumo, e l'amministratore, delegato Fabrizio Viola, hanno messo sul tavolo i risultati delle loro verifiche su tutte le operazioni di «finanza creativa». In ogni caso, ieri è stata chiusa una pagina. Si riparte con la stampella pubblica: la prossima settimana il Tesoro acquisterà i nuovi bond speciali di Mps.

Sono titoli «convertibili» ad altissimo tasso di interesse, dal 9% al 15%: se la banca non sarà in grado di onorare le rate, lo Stato diventa il primo azionista relegando la fondazione, oggi ancora al 34%, a un ruolo di comprimaria. L'operazione Monti bond impone alla banca il rispetto di precisi vincoli, sia sul fronte patrimoniale sia nei rapporti con azionisti e dirigenti. Ma torniamo alla riunione del cda, che si è conclusa con la soddisfazione dei consiglieri. «Il cda ha fatto chiarezza con un grande lavoro di trasparenza» ha detto Pietro Giovanni Corsa, uno dei membri del board.

Il risultato è una perdita potenziale da strumenti strutturati per 730 milioni nel 2012, ma che in bilancio lieviterà fino a sfiorare quota 2 miliardi per effetto delle svalutazioni realizzate nei trimestri precedenti. In particolare, la banca ha precisato che l'impatto dell'operazione Santorini sui conti Mps, al 31 dicembre 2012, è pari a 305 milioni di mentre quello di Alexandria è pari a 273 milioni e Nota Italia di 151,76 milioni.

La radiografia del portafoglio finanza su tutte le altre operazioni, fra cui Patagonia, non ha rilevato «profili analoghi» a quelli che hanno portato alle perdite sui derivati. Al ponte di comando di Mps c'è fiducia. Secondo Corsa è stata «fatta chiarezza sulla terza banca italiana, la più antica e più bella. Non siamo preoccupati - ha proseguito - ma delusi perchè tutto quello che sta succedendo non rende giustizia al grande lavoro di trasparenza che stiamo facendo».

Lo stesso Viola si è espresso anche sui 40 milioni di euro congelati ieri dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta sull'acquisto di Antonveneta. «Ci andremo a riprendere quelli e altri, se dovessero essercene», ha detto senza mezzi termini, sottolineando ancora una volta che «la banca è stata danneggiata». Proseguono anche le indagini della procura e, qualora portassero alla luce pesanti responsabilità del vecchio management Mps, il nuovo vertice della banca potrebbe avviare formali richieste di risarcimento.

C'è poi un altro capitolo. Il nuovo socio per il Monte: Profumo lo attende entro il 2015 e spera che sia di stampo «finanziario» e non industriale. L'idea dell'ex ceo di Unicredit è dare il via a un vero e proprio road show internazionale. Un tour nella comunità finanziaria nel quale illustrare il piano industriale e, dunque, le prospettive interessanti per gli eventuali investitori.

Profumo sa che non sarà facile convincere i fondi e le banche d'affari. E sarà difficile, peraltro, trovare un solo nuovo socio pronto a sottoscrivere 1 miliardo di euro. Più probabile uno spezzatino: da 4 a 10 fondi, l'ipotesi attorno alla quale ragiona il numero uno del Monte paschi. Ieri intanto in Borsa il titolo è tornato a crescere per la seconda seduta di fila (più 1,14% a 0,23 euro).

 

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