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1. MPS: IN BORSA RECUPERANO AZIONI (+2,6%), GIÙ DIRITTO (-1,4%)
(ANSA) - Avvio in rialzo per le azioni Mps dopo il crollo della vigilia, con il titolo che sale del 2,58% a 1,82 euro. Proseguono invece nel terzo giorno dell'aumento di capitale le vendite sul diritto di opzione, in calo dell'1,37% a 5,49 euro.
ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA
2. MPS IERI È CROLLATA IN BORSA, VIA AL TOTO PRESIDENTE
Da “il Giornale”
Ondata di vendite sul Monte Paschi che crolla in Piazza Affari nel secondo giorno del maxi-aumento di capitale da tre miliardi, necessario a rimediare alla bocciatura ricevuta agli stress test della Bce: l'azione Mps ha perso il 16,8% a 1,78 euro, il diritto il 9,28% a 5,57 euro. Elevatissimi gli scambi: è passato di mano l'equivalente del 22,3% di Rocca Salimbeni, che è peraltro in attesa di un nuovo padrone di casa. Rispetto al prezzo pre-aumento di venerdì, l'«ammanco» per i vecchi soci di Mps arriva al 20%.
A poco sono servite, quindi, le rassicurazioni dell'amministratore delegato Fabrizio Viola, che si è detto ottimista sul buon esito della ricapitalizzazione. A aumentare la forza di speculazione e arbitraggi è stata però l'ufficializzazione del passo indietro dalla banca dello sfilacciato patto di sindacato che lega la Fondazione Mps ai sudamericani di Fintech e Btg Pactual: l'accordo parasociale è sceso dal 9 al 5,48%.
In particolare l'ente di Palazzo Sansedoni ha lasciato vincolato l'1,52% (0,027% fuori patto), Fintech il 2,74% (1,75%) e Btg Pactual l'1,52% (0,59%). Il divieto a vendere vale pertanto soltanto sulle quote blindate nell'accordo e durerà fino al 31 luglio per i brasiliani di Btg e fino al 31 marzo per gli altri due.
«Il mercato sta reagendo» come in occasione della ricapitalizzazione della scorsa estate, ha sottolineato Viola in trasferta a Bankitalia per il discorso di Ignazio Visco. «Ci vorrà qualche giorno di assestamento» e comunque «sono fiducioso che alla fine il lavoro sarà apprezzato». Viola ha quindi espresso soddisfazione per l'impegno della Fondazione Mps - in passato azionista di controllo del Monte - di sottoscrivere l'aumento, anche se per una quota ormai ridotta all'osso (all'1,55%). «È una buona notizia, è una conferma che l'enorme lavoro degli ultimi tre anni è stato apprezzato».
Seguiranno il maxi-aumento anche i francesi di Axa (3%), mentre resta l'incognita Btg. Il termine della ricapitalizzazione - si chiuderà il prossimo 8 giugno con esercizio dei diritti fino al 12 -, si avvicina anche l'addio del presidente Alessandro Profumo. Ad aprire il toto-nomine è stato il presidente della Fondazione, Marcello Clarich, che sorridendo, a margine dell'assemblea di Palazzo Koch, ha detto: un nome «io ce l'ho già in mente» e «forse qui lo trovo».
Tra i papabili, nelle sale operative si considerano in vantaggio Pietro Modiano (ex Intesa Sanpaolo ora Sea) e Luigi de Vecchi (Citibank). La stessa Bce ha però già detto a Mps che l'aumento non basta e dovrà trovarsi un cavaliere bianco con cui fondersi: gli occhi restano puntati su Ubi Banca o sul Crédit Agricole.
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