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LA MULTINAZIONALE SPAGNOLA DI TELECOMUNICAZIONI "TELEFONICA" E I SINDACATI HANNO RAGGIUNTO UN ACCORDO PER SETTE PIANI DI ESUBERI CHE INTERESSERANNO CIRCA 5.500 DIPENDENTI, CON UN COSTO TOTALE DI 2,5 MILIARDI DI EURO - GLI ESUBERI RIENTRANO NEL NUOVO PIANO STRATEGICO PRESENTATO IL 4 NOVEMBRE CON ORIZZONTE 2026-2030, CHE PUNTA A "TRASFORMARE E CRESCERE", RENDENDO IL GRUPPO "PIÙ DIGITALE, FLESSIBILE E PREPARATO ALLE SFIDE FUTURE IN UN CONTESTO AMPIAMENTE COMPETITIVO" - L'ACCORDO PREVEDE ANCHE UNA PROROGA DEI CONTRATTI COLLETTIVI FINO AL 2030…

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PIANO LICENZIAMENTO TELEFONICA PREVEDE TAGLIO 5.500 POSTI E COSTO 2,5 MILIARDI

TELEFONICA.

Accordo con i sindacati per uscite volontarie. Atteso risparmio di 600 milioni da 2028

(ANSA) - MADRID, 22 DIC - La multinazionale spagnola di telecomunicazioni Telefonica e i sindacati hanno raggiunto un accordo per sette piani di esuberi che interesseranno circa 5.500 dipendenti, con un costo totale di 2,5 miliardi di euro, al lordo delle imposte. Lo ha comunicato oggi il gruppo in una nota alla Commissione Nazionale del Mercato di Valori (Cmnv), la Consob spagnola.   

 

Secondo le stime della compagnia, l'operazione consentirà un risparmio annuo medio di 600 milioni di euro a partire dal 2028: 500 milioni in Telefonica Espana e Movistar Puls+ e 60 milioni nelle unità corporate. L'impatto sulla generazione di cassa sarà positivo dal 2026, dato che le uscite sono previste per il primo trimestre dell'anno.   

 

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Secondo i sindacati, il numero minimo di uscite pattuite è di 4.525 dipendenti, di cui 3.765 nelle tre principali società del gruppo: Telefonica Espana (2.925 uscite), Telefonica Moviles (720) e Telefonica Soluciones (120). Per queste tre aziende è stato fissato un tetto massimo di 5.040 persone. Le altre uscite riguardano Telefonica SA (294), Telefonica Innovacion Digital (182), Telefonica Global Solutions (109) e Movistar+ (175).   

 

Gli esuberi rientrano nel nuovo piano strategico presentato il 4 novembre con orizzonte 2026-2030, che punta a "trasformare e crescere", rendendo il gruppo "più digitale, flessibile e preparato alle sfide future in un contesto ampiamente competitivo".    L'accordo prevede anche una proroga dei contratti collettivi fino al 2030 e investimenti per attrarre "i migliori talenti" e consolidare nuove forme di lavoro più flessibili e digitali.

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