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MPS: A MUSSARI E VIGNI CONCORSO CON BALDASSARRI
OSTACOLO ALLA FUNZIONE DI VIGILANZA PER OPERAZIONE ALEXANDRIA
(ANSA) - Sono in arrivo all'ex presidente del Monte, Giuseppe Mussari, e all'ex dg Antonio Vigni, nuovi avvisi di garanzia per 'concorso' in ostacolo alle funzione di vigilanza di Bankitalia. Si tratta di un nuovo reato contestato ai due in 'concorso' con Gianluca Baldassarri, in relazione all'occultamento del contratto dell'operazione Alexandria.
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Giuseppe Oddo per il "Sole 24 Ore"
à Giuseppe Mussari il protagonista dietro le quinte dell'inchiesta sulla privatizzazione e la gara per l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano. Il «ruolo verticistico» dell'allora presidente del Monte dei Paschi affiora dalle conversazioni telefoniche e dagli scambi di e-mail tra i responsabili dello scalo, i consulenti, i manager della banca e i vertici di Galaxy, il fondo d'investimenti lussemburghese (partecipato al 40% da Cassa depositi e prestiti) verso cui viene pilotata la gara.
Secondo la Procura di Siena, è lui «che segue con attenzione la vicenda e cerca di rassicurare gli altri protagonisti dell'operazione». Il Monte è il principale azionista della società di gestione di Ampugnano, ma Mussari agisce da dominus, si occupa di tutto, è informato di tutto nonostante della procedura di privatizzazione sia formalmente responsabile Lorenzo Biscardi, ex funzionario della Fondazione Mps. Riporta a Mussari persino Franco Mugnai, il senatore del Pdl vicino ad Altero Matteoli.
La Spa aeroportuale nomina l'avvocato Mugnai consulente legale per i rapporti con il ministero dei Trasporti proprio mentre Matteoli siede a capo di quel dicastero. Ã il solito tavolo consociativo: da un lato i maggiorenti toscani del Pdl, in cima a tutti Denis Verdini, coordinatore nazionale del partito, e dall'altro il Pd senese, che ha designato Mussari prima alla presidenza della Fondazione e poi a quella del Monte.
Nel corso di una telefonata intercettata dalla Procura, Mugnai (che è estraneo alle indagini su Ampugnano) riferisce a Mussari l'esito di un colloquio con il consigliere giuridico del ministro, Gerardo Mastrandrea: «La situazione si è per certi aspetti complicata...perché nel frattempo ci sono stati dei sequestri di documentazione anche presso l'Enac, quindi evidentemente c'è un'indagine penale in corso».
E più avanti: «Dovremo studiare le azioni da promuovere..., se c'è un'indagine io credo che a questo punto valga la pena di prendere il toro per le corna nei confronti di chi costantemente ha adombrato che questa sia una gara non regolare». Il senatore allude al comitato civico contro l'ampliamento dell'aeroporto, il cui esposto ha innescato la miccia giudiziaria.
Mugnai (che il Pdl ha ricandidato alle prossime elezioni politiche) informa Mussari dell'imminente arrivo di una lettera, una richiesta di chiarimenti da parte del ministero, indirizzata alla società aeroportuale, alla quale «dovremo replicare dicendo chiarissimamente: questa è una gara regolare, noi ora ci andiamo a tutelare in tutte le sedi nei confronti di chi sostiene il contrario».
I magistrati sottolineano l'importanza di questa telefonata «dal punto di vista probatorio». Per loro l'asta è truccata, l'aggiudicazione al fondo Galaxy studiata a tavolino, il presidente della banca va rinviato a giudizio per concorso in turbativa.
Il 18 gennaio 2010 Mussari è al telefono con Claudio Machetti, amministratore delegato della società aeroportuale; vuol sapere delle perquisizioni effettuate da Carabinieri e Guardia di Finanza. Riferisce Machetti: «Suppongono quello che in realtà non è stato, che la gara l'ha vinta uno che doveva vincere». Gli risponde Mussari che «il vero danno di questa cosa è che ritarderà tutto con il ministero». Per la Procura è l'ennesima conferma della «chiara posizione di vertice assunta dal Giuseppe Mussari» nella partita per il futuro di Ampugnano.
Il giorno successivo Machetti chiama per telefono Corinne Namblard, amministratore delegato di Galaxy, avvertendola delle perquisizioni e delle difficoltà che potranno insorgere nei rapporti con il ministero nonostante l'interessamento di Mugnai. Chiosano i magistrati: «Anche in questa conversazione si avverte una sorta di regia di Mussari». Marchetti, infatti, «si affretta a rassicurare la Namblard di aver avuto garanzie dal presidente della banca» che tutto è avvenuto in modo «trasparente».
à agli atti anche una telefona tra Mussari e Tommaso Di Tanno, l'ex presidente del collegio sindacale del Monte, finito sotto inchiesta per il recente scandalo sui derivati.
«Mi dicono che la questione dell'Aeroporto di Siena si sta incattivendo», esordisce Di Tanno: «Devo capire se mi devo preoccupare...per l'assemblea...perché è chiaro che...la prima occasione verrà sfruttata per metterti in croce».
Teme che la banca possa essere coinvolta nell'inchiesta e chiamata a rispondere dei possibili danni con il proprio patrimonio. Mussari lo rassicura: «In questo momento l'aeroporto sta attendendo che il ministero approvi la procedura di privatizzazione, dopo di che la Procura di Siena ha iniziato un'indagine, ha mandato delle informazioni di garanzia che riguardano...solo l'avvocato Rizzi», Raffaele Rizzi, l'ex capo dell'ufficio legale del Monte.
«Però la banca non è parte di questo procedimento, è parte il Rizzi...come professionista della commissione che...ha svolto la gara di privatizzazione». Mussari non sa ancora in quel momento di essere già sotto indagine. Il 13 marzo 2013 dovrà presentarsi con altre 15 persone davanti al Gup di Siena.
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