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LA NOMINA DI GIANNI MION QUALE PROSSIMO PRESIDENTE DI EDIZIONE, LA HOLDING DELLA FAMIGLIA BENETTON, SANCISCE IL PASSAGGIO GENERAZIONALE NEL GRUPPO DI PONZANO VENETO. I CUGINI DI SECONDA GENERAZIONE HANNO INFATTI DATO SCACCO AL RE, IL FONDATORE LUCIANO CHE NON VOLEVA IL RITORNO DEL MANAGER VICENTINO, MA SONO ANDATI ANCHE CONTRO LE VOLONTÀ DELLO SCOMPARSO GILBERTO
Dagoreport
Scacco matto. La nomina di Gianni Mion quale prossimo presidente di Edizione, la holding della famiglia Benetton, sancisce il passaggio generazionale nel gruppo di Ponzano Veneto. I cugini di seconda generazione hanno infatti dato scacco al Re, il fondatore Luciano che non voleva il ritorno del manager vicentino, ma sono andati anche contro le volontà dello scomparso Gilberto, che aveva litigato con Mion e che in letto di morte aveva chiesto al fratello di mantenere l’attuale vertice, con Fabio Cerchiai presidente e Marco Patuano amministratore delegato.
Ora la seconda generazione vorrà giocare in proprio, e negli ambienti della City non è sfuggito che il nuovo consiglio avrà durata solo annuale, e che il delfino di Mion, Carlo Bertazzo, non è stato promosso amministratore delegato. Insomma, quest’anno a Treviso se ne vedranno delle belle, e a giugno 2020 si capirà chi della famiglia avrà preso il comando, e sarà il prossimo presidente.
Il ganzo Alessandro si è praticamente chiamato fuori, e quindi i books makers scommettono in un duello fra la bionda harvardiana Franca e, sorpresa sorpresa, Ermanno Boffa, il bel commercialista che ha sposato Sabrina, la figlia di Gilberto.
Boffa aveva provato ad entrare in consiglio già a questo giro, ma si era scontrato con il rifiuto netto proprio di Franca, che aveva chiesto il rispetto dello statuto che impedisce agli affini di rappresentare i rami della famiglia in Edizione. Ma ora che c’è in gioco la seconda generazione tutto può cambiare, e nella Marca gioiosa et amorosa tutti attendono divertiti la riedizione moderna del Signore e Signori di Pietro Germi.
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