DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Enrico Forzinetti per www.corriere.it
Il clamoroso cambio di direzione da parte di Elon Musk con la decisione di acquistare Twitter alla stessa cifra offerta circa sei mesi fa, cioè 44 miliardi di dollari, ha già i suoi primi vincitori. Tra questi c’è il famoso investitore americano Carl Icahn che, come ricostruito per primo dal Wall Street Journal, dovrebbe guadagnarci una cifra attorno ai 250 milioni di dollari. Icahn era diventato anche la fonte di ispirazione per il leggendario Gordon Gekko, interpretato da Michael Douglas nel film «Wall Street» del 1987.
La prospettiva di un nuovo accordo per la vendita del social a due settimane dall’inizio del processo contro la decisione di Musk di tirarsi indietro rispetto alla sua stessa offerta, ha portato il titolo di Twitter a schizzare a 52 dollari per azione con un incremento del 22% in una sola seduta di Borsa. Tenendo conto che negli scorsi mesi Icahn aveva accumulato azioni del social per un valore di 500 milioni dollari, pagandole all’incirca 30 dollari l'una, ecco che si spiega un profitto potenziale di circa 250 milioni da parte dell’investitore.
Icahn non è nuovo a queste operazioni finanziarie spericolate che hanno caratterizzato tutta la sua carriera da guru di Wall Street rendendolo una delle 50 personalità più ricche al mondo, con un patrimonio stimato in una forchetta tra i 16 e i 21 miliardi di dollari, secondo l’ultima classifica stilata da Forbes.
Una vita da broker iniziata agli albori degli anni ‘60, lavorando per la Dreyfus & Co. Nel 1968 Icahn lancia la sua prima società, la Icahn & Co., comprando la possibilità di esercitare la sua attività direttamente alla Borsa di New York. Nel corso degli anni successivi Icahn si è guadagnato la fama di «corporate rider», cioè un investitore che entra in società spesso tramite scalate ostili per poi uscirne altrettanto rapidamente dopo aver realizzato i guadagni sperati.
Un atteggiamento spregiudicato che però lo ha anche reso celebre a Wall Street. Nel 2003 Icahn si butta nell’ennesima iniziativa raccogliendo 3 miliardi di dollari per lanciare l’hedge fund Icahn Partner con il quale si avventura in operazioni su società come Blockbuster Video e Time Warner. Ma la profonda crisi economica partita dagli Usa nel 2007 non ha lasciato immune l’impero di Icahn che ha subito ingenti perdite, arrivando poi nel 2011 chiudere il fondo agli investitori esterni.
Nello scorso decennio Icahn ha proseguito le sue operazioni focalizzandosi però spesso su società del mondo tecnologico, con l’acquisto di azioni di Netflix nel 2012, di Apple nell’anno successivo e spingendo poi eBay a rendere PayPal una società separata e intanto facendo anche causa a Dell per favorire una sua possibile offerta di acquisto.
Nel 2016 Icahn aveva dato il suo appoggio alla candidatura di Donald Trump per la presidenza degli Usa e anche per questo si era poi parlato di un suo possibile impiego come segretario al Tesoro, posizione poi andata a Steven Mnuchin. Icahn era poi stato chiamato dallo stesso Trump come consulente su questioni regolatorie a livello economico, salvo però fare un passo indietro dopo poco tempo per non incappare in un possibile conflitto di interesse.
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