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Lettera di Brunetto Boco a Dagospia
Gentile Dago,
in merito all’articolo apparso in data odierna e dedicato alle vicende Enasarco, tengo a precisare quanto segue.
1. Il bilancio 2015 della Fondazione Enasarco si chiude con un avanzo di oltre 107 milioni di euro: si arriverebbe addirittura a 242 milioni se, in via prudenziale, non avessimo deciso di accantonare le plusvalenze da apporto immobiliare per oltre 134 milioni di euro. Il saldo della gestione previdenziale è positivo per oltre 6 milioni di euro: e questo nonostante la gravissima crisi economica che da anni investe il nostro Paese. La gestione del patrimonio mobiliare contempla un saldo positivo di oltre 41 milioni di euro. Parlare di buchi con questi numeri è davvero paradossale.
2. Il fallimento Lehman Brothers non ha causato alcuna perdita alla Fondazione. A seguito del fallimento la Fondazione ha ricostituito la garanzia fornita da Lehman sulla nota detenuta e ha avviato nei confronti di Lehman una serie di azioni legali per il risarcimento dei danni derivanti dalla risoluzione anticipata del contratto con la stessa Lehaman. La Fondazione ha ottenuto ben tre sentenze positive che hanno confermato la sussistenza del credito vantato dalla Fondazione nei confronti di Lehman.
3. In merito all’azione della Corte dei Conti preciso che oggetto del giudizio è solo la gestione di un credito vantato dalla Fondazione legato alla garanzia prestata da Lehman. E, riguardo a questo punto, sottolineo che nessun danno di natura erariale si è generato in capo alla Fondazione la quale, nel rispetto di una precisa clausola contrattuale, ha semplicemente dovuto restituire ad Elliot l’anticipo ricevuto sul corrispettivo per la cessione del credito vantato verso Lehman Brothers Finance, tornando così ad essere titolare del credito stesso.
4. Peraltro l’articolo da voi pubblicato, nonostante la notizia fosse già di dominio pubblico in quanto diffusa dall’agenzia ANSA il 25 marzo 2016, omette di citare la sentenza resa dal Tribunale di Roma n. 2842/2016 con cui, esattamente in relazione alla vicenda della cessione a Elliott del credito vantato dall’Enasarco verso Lehman Brothers Finance, è stata ricostruita ed accertata, per intero, l’assoluta correttezza formale e sostanziale della mia condotta e, per converso, la responsabilità degli allora Direttore Generale e Direttore Finanza, condannati a risarcire i danni cagionati alla Fondazione. Tale rilevante accertamento giudiziale, frutto dell’espletamento di una rigorosa e completa istruttoria processuale, è sopravvenuto rispetto alla preliminare richiesta dibattimentale della Procura della Corte dei Conti formulata erroneamente anche nei miei confronti.
5. Quanto all’intervista del dottor Costa, rilasciata al Foglio, anticipiamo la lettera aperta indirizzata al Presidente della Confcommercio Carlo Sangalli, inviata al direttore del Foglio.
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Caro Presidente Sangalli,
è con vivo stupore che ho letto nei giorni scorsi le parole del vice-presidente di Enasarco, Gianroberto Costa, rappresentante della Confederazione da lei guidata, in merito a una acquisizione immobiliare da parte mia, come di altre migliaia di inquilini della Cassa, dalla Fondazione stessa.
Osservo – e mi rincresce farlo – che il dottor Costa, coordinatore di una delle liste partecipanti alle elezioni dei nuovi organi di Enasarco, si erge a censore dei miei comportamenti, quando sarebbe stato suo dovere sottolineare la correttezza di ogni atto che mi riguarda e che riguarda la Fondazione: Costa, in quanto vice-presidente, ha partecipato alle riunioni del Cda di Enasarco che ha esaminato e valutato il rispetto di tutte le rigorose procedure in merito a potenziali o reali conflitti di interesse rispetto alle mie richieste in quanto affittuario della Cassa. Non risulta che abbia in quella sede sollevato alcun problema di opportunità, che, peraltro, non esisteva.
Tengo a sottolineare, poi, che le stesse procedure relative ai conflitti di interesse sono state osservate in relazione a richieste di acquisizioni immobiliari presentate da altri consiglieri Enasarco, che oggi sono alla guida di organizzazioni che partecipano alla lista coordinata proprio da Costa.
Mi rincresce ancora dover rammentare, infine, come sia stato proprio io, appena nominato Presidente della Fondazione, a mettere fine, anni fa, a una diffusa pratica di lottizzazione clientelare nell’assegnazione in affitto degli immobili di Enasarco: una pratica che aveva la sua regia nei vertici di allora, espressione proprio della Confcommercio.
Ci si guardi dentro, prima di gettare la croce addosso a chi ha sempre operato con correttezza e buona fede. Correttezza e buona fede che mi spingono a divulgare pubblicamente questa mia lettera.
Suo
Brunetto Boco
Segretario generale della UILTuCS
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