DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell’articolo di Luca Davi per “il Sole 24 Ore”
La scossa, inattesa, arriva di prima mattina quando UniCredit lancia a sorpresa un’offerta pubblica di scambio azionario su BancoBpm […]. Sul piatto uno scambio, tutto in azioni, per valore di 10 miliardi di euro […]. L’obiettivo è chiaro: togliere dalla scena italiana un gruppo medio ma in ascesa, e sempre più ingombrante dopo l’Opa su Anima e l’ingresso in Mps. E puntellare così la posizione di UniCredit come secondo campione nazionale in Italia, peraltro in una fase di stallo in Germania, dove l’operazione Commerzbank appare in salita.
L OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO DI UNICREDIT SU BANCOBPM
Ma chissà che il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, non abbia deciso di muoversi – e offrendo così una sponda preziosa al Governo – nell’intento di sventare possibili zampate estere su BancoBpm da parte del Credit Agricole, che secondo alcuni rumors mirava proprio a conquistare la ex banca popolare, visto che lì i francesi già detengono un 9 per cento.
giampiero maioli credit agricole
[…] La cosa certa è che piazza Gae Aulenti, dopo il blitz in Germania di inizio ottobre (che ha trovato non pochi ostacoli) ora muove in Italia. E smonta i piani […] di un terzo polo bancario a trazione BancoBpm-Siena.
Sul tavolo c’è un concambio di 0,175 nuove azioni Unicredit per ogni titolo del Banco Bpm. Un’offerta «non vincolante», precisa Orcel, che pone l’asticella al 50% delle adesioni con l’obiettivo di salire oltre il 66 per cento.
Agli azionisti Orcel riconosce implicitamente 6,657 euro ad azione, lo 0,5% in più dei valori di chiusura di venerdì scorso di BancoBpm. Un premio praticamente inesistente rispetto a quelli medi di mercato, anche se più alto del 15% rispetto ai valori di piazza Meda prima del lancio dell’offerta su Anima e su Mps.
Da qua le attese per un possibile ritocco futuro cash, che alcuni sul mercato stimano anche nell’ordine del 15-20 per cento. […]
MASSIMO TONONI GIUSEPPE CASTAGNA
Di certo UniCredit punta per ora a convincere gli azionisti di piazza Meda più con la prospettiva di un ingresso in un gruppo paneuropeo, e un progetto industriale di respiro, che con un pagamento in contanti. «A fronte di una valutazione equa, questa acquisizione ci consentirà di creare grande valore per gli stakeholder di entrambe le parti, di ampliare la nostra copertura territoriale, espandere la nostra base di clienti sia retail sia corporate», dice Orcel in una nota. La road map è tracciata.
LE BIG SEVEN - LE SETTE BANCHE EUROPEE PIU GRANDI PER CAPITALIZZAZIONE
[…] Ma che cosa c’è dietro la mossa di Orcel? E perché lanciare proprio ora quest’offerta? Da sempre un pallino di UniCredit, la fusione con BancoBpm era già stata accarezzata da Orcel a febbraio 2022 quando, chiuso il dossier Mps, il banchiere si era visto saltare l’operazione tra le mani per una fuga di notizie.
Oggi l’operazione torna di prepotenza in agenda per almeno tre ragioni. La prima è di tipo difensivo. Orcel sa che stanno mutando gli equilibri in Italia. L’accelerazione di BancoBpm con l’opa lanciata qualche settimana fa su Anima, e poi l’ingresso a catena su Mps (dove piazza Meda è destinata ad avere un 9%), rischiava di marginalizzare UniCredit in un mercato, quello italiano, che oltre ad essere la base operativa, è anche il motore principale del gruppo, con il 45% dei ricavi.
SEDE DI BANCO BPM A PIAZZA MEDA - MILANO
Il rischio di un sorpasso ad opera di BancoBpm – che secondo alcune letture poteva ambire a costruire un maxi-polo alle spalle di Intesa Sanpaolo (saldamente in cima con il 20% del mercato degli impieghi) - era insomma troppo grosso per essere sopportato.
La seconda ragione è un allineamento delle valutazioni borsistiche. Ai prezzi attuali, BancoBpm oggi vale 7,2 volte gli utili, UniCredit 6,7. Ciò rende l’aggregazione finanziariamente non solo sensata ma quasi anche obbligata per UniCredit (ieri scesa del 4,4%).
Se piazza Meda […] era […] una possibile preda, magari anche una volta chiuso il dossier tedesco, non muoversi oggi avrebbe voluto dire dover spendere di più domani, visto il trend di mercato. Sullo sfondo, c’è poi una terza ragione, più di contesto.
UniCredit oggi è impantanata in Germania, dove la sognata “scalata” su Commerzbank presenta tempi che si prospettano lunghi. Orcel lo riconosce senza mezzi termini davanti agli analisti. Dall’ingresso nell’azionariato della banca tedesca di inizio settembre, è cambiato il Governo di Berlino ed è cambiato il management tedesco. Serve insomma tempo per ricostruire i ponti.
E nulla ora è più certo, lancio dell’Opa in primis. Il mercato oggi anzi inizia anche a intravedere un possibile disimpegno di UniCredit, tanto che il titolo della banca tedesca ieri è crollato (-5%). Il tempo dirà come andranno le cose.
Se confermato, il raffreddamento della speculazione potrebbe paradossalmente giocare a favore di un rilancio di UniCredit in prospettiva. Ma è chiaro che qualsiasi decisione sulla banca tedesca non arriverà prima dell’aprile-maggio 2025. Indipendentemente da ciò, piazza Gae Aulenti deve impiegare in maniera produttiva l’eccesso di capitale accumulato in questi anni. Così da poter scrivere un nuovo capitolo da presentare al mercato.
[…] Ora si vedrà la reazione da parte di BancoBpm. Dalle parti di piazza Gae Aulenti c’è fiducia sul fatto che la proposta si faccia strada. Tra il ceo Orcel e il presidente di BancoBpm Massimo Tononi c’è un rodato rapporto di fiducia. Più delicato invece il dialogo tra Orcel e il ceo Giuseppe Castagna, che ha sempre inseguito la strada stand-alone e fino ad oggi è riuscito con merito a sfuggire alle mire esterne […] estraendo valore dalla banca e facendo apprezzare il titolo: come reagiranno Castagna e il suo board?
[…] è realistico che, supportata dagli advisor […] BancoBpm […] non si pieghi facilmente. Dalla sua BancoBpm ha l’appoggio del mondo leghista, Giorgetti in primis. UniCredit, invece, mette sul tavolo una mossa che garantisce l’italianità di Siena (su cui Orcel non ha mire, almeno ufficialmente), e può trovare la sponda in alcune aree del Governo.
Ma il blitz in piazza Meda, potrebbe avere il merito di proteggere BancoBpm dalle ambizioni del Credit Agricole, azionista al 9% di piazza Meda. I francesi, secondo rumors, non avrebbero visto di buon occhio la zampata di Castagna su Anima e Mps, tanto da essersi mossi sottotraccia con acquisti su BancoBpm con l’intento di uscire poi allo scoperto. Chissà che Orcel non abbia voluto (e dovuto) bruciare i tempi, sparigliando le carte. E che ora, visto il rapporto di lunga durata con la Banque Verte dato l’accordo sul risparmio gestito con Amundi, trovi ora anzitutto un’intesa proprio con la banca d’Oltralpe, oltre che col resto dell’azionariato, così da mettere il deal su piazza Meda in discesa.
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