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1. ORCEL, PRONTI A RITIRO SU COMMERZ SE NON C'È VALORE
(ANSA) - Unicredit sarebbe pronta un accordo con Commerzbank se non ne vedesse il valore. Lo spiega in un'intervista a Bloomberg Tv, il ceo, Andrea Orcel che alla domanda se fosse pronto nel caso ad abbandonare l'operazione sull'istituto tedesco replica: "Sì, certo". "Le fusioni e acquisizioni aggiungono valore se vengono effettuate alle giuste condizioni, al momento giusto e nel modo giusto", sottolinea Orcel aggiungendo: "Altrimenti, statene alla larga".
2. UNICREDIT, ANCHE IL GOVERNO ITALIANO FRENA ORCEL SU COMMERZBANK
Estratto dell’articolo di Claudia Luise per “La Stampa”
Da un lato la tutela dei rispettivi interessi nazionali, italiani ma anche tedeschi, rappresentati dai ministri dell'Economia. Dall'altro l'amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel […]. Si può partire da questa differenza di vedute per spiegare le affermazioni di ieri di Joerg Kukies, il ministro delle Finanze della Germania, a margine dell'Eurogruppo a Bruxelles, sul tentativo di scalata a Commerzbank.
Unicredit ha tenuto una condotta «non trasparente, molto opaca» e il governo tedesco resta profondamente «convinto» che le acquisizioni «ostili» non siano il modo di procedere, quando si parla di banche di «rilevanza sistemica» come l'istituto di Francoforte, ha detto il politico del partito Socialdemocratico.
Parole nette […] maturate dopo un bilaterale con il ministro Giorgetti in cui si sarebbe discusso anche di questa vicenda. Un incontro che Giorgetti sui social definisce «cordiale». E registra una «condivisione di vedute su semplificazione, competitività e sulle comuni prospettive economiche e finanziarie».
Proprio la «condivisione di vedute» riguarderebbe anche lo stesso obiettivo: la salvaguardia dei risparmiatori, dei Paesi che rappresentano in un'operazione che entrambi considererebbero quanto meno scorretta per il comportamento tenuto da Orcel. Una questione che potrebbe sembrare di forma, ma che invece in questo caso diventa di sostanza.
Tanto che è sempre Kukies a spiegarlo: a chi gli chiede perché una compagnia aerea tedesca possa comprare una compagnia italiana (il riferimento è a Ita-Lufthansa), mentre ad una banca italiana non è concesso acquisire una concorrente tedesca, il ministro risponde che «questo non è vero, perché Unicredit ha comprato una delle maggiori banche tedesche, la HypoVereinsBank (acquisita nel 2005 da Alessandro Profumo, ndr). Siamo un mercato bancario molto, molto aperto.
giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
Quello di cui siamo preoccupati in questo caso specifico è la condotta non trasparente della banca acquirente». Parole che in qualche modo rimandano a quelle di Giorgetti, che ieri non ha commentato ma che quando Unicredit ha lanciato l'Opa su Bpm aveva detto che si trattava di un'operazione «comunicata ma non concordata con il governo» e aveva anticipato la possibilità di valutare il golden power.
L'iter per l'esercizio dei "poteri speciali" in questo caso va avanti: il gruppo di coordinamento che si occupa di valutarne le applicazioni, infatti, ha stabilito che rientra nei casi in cui è possibile l'attuazione e quindi ora si aspetta la notifica dell'operazione da parte di Unicredit per poi avviare il provvedimento che potrà dettare i paletti entro cui muoversi.
Eppure, prima che il caso Commerz deflagrasse, le posizioni tedesche erano più morbide tanto che l'ex ministro delle Finanze, Christian Lindner, aveva avuto un colloquio con Orcel e lo stesso Giorgetti era stato messo al corrente del dialogo. Situazione che poi si è indurita con il cambio politico in Germania e con l'Opa su Bpm. […]
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