alberto nagel francesco gaetano caltagirone

ORMAI È GUERRA TOTALE – ATTACCO SENZA PRECEDENTI DEL GRUPPO CALTAGIRONE ALL’AD DI MEDIOBANCA, ALBERTO NAGEL: “LE SUE AFFERMAZIONI, OLTRE A RISULTARE INESATTE, STRUMENTALI E INFONDATE, CONTENGONO DUE FALSITÀ. CIOÈ CHE IL GRUPPO ABBIA REALIZZATO ACQUISTI SIGNIFICATIVI DI AZIONI MPS PRIMA E A RIDOSSO DELL’ASSEMBHLEA, E CHE NELLA PROCEDURA DI VENDITA AI BLOCCHI ABBIA OFFERTO LO STESSO PREZZO DEGLI ALTRI AGGIUDICATARI” – IL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, IERI HA MANDATO UN AVVISO DI SFRATTO A NAGEL: “GUARDIAMO A UN NUOVO MANAGER”

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GRUPPO CALTAGIRONE, DUE FALSI NELLE DICHIARAZIONI DI NAGEL

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

(ANSA) -  Le affermazioni del Ceo di Mediobanca Alberto Nagel fatte lunedì durante una conferenza stampa "oltre a risultare sovente inesatte e del tutto strumentali e infondate, contengono due oggettive falsità".

 

E' quanto afferma una nota diffusa dal Gruppo Caltagirone che indica come falso il fatto che il gruppo abbia realizzato significativi acquisti di azioni Mps prima e a ridosso dell'assemblea del 17 aprile e che nella procedura di vendita ai blocchi abbia offerto lo stesso prezzo degli altri aggiudicatari, bensì un prezzo superiore a quello a cui si poi allineato il bookrunner come previsto dalle procedure Abb.

 

alberto nagel

La nota del Gruppo Caltagirone si riferisce a quanto affermato da Nagel "nel corso della conferenza stampa tenuta a valle dell'approvazione a maggioranza da parte del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca del comunicato inerente all'offerta di Mps".

 

 "E' falso - afferma la nota - che il Gruppo Caltagirone abbia realizzato significativi acquisti d i azioni Montepaschi ad aprile o comunque a ridosso della convocata assemblea del 17 aprile scorso, quando sarebbe stato compravenduto il 12% del capitale".

 

 "E' falso - aggiunge ancora il comunicato - che il Gruppo Caltagirone abbia offerto lo stesso prezzo degli altri aggiudicatari nella procedura di Abb con la quale in data 13 novembre 2024 il Mef ha ceduto partecipazioni in Mps, come dimostra il fatto che il prezzo offerto dal Gruppo Caltagirone era superiore a quello di aggiudicazione, il che dimostra che esistevano offerte a prezzo inferiore a cui il prezzo finale fissato dal bookrunner si è allineato".

 

 

MEDIOBANCA

LOVAGLIO CONTRO NAGEL "PER MEDIOBANCA CERCHIAMO UN ALTRO AD"

Estratto dell'articolo di Michele Chicco per “La Stampa”

 

Dopo oltre 30 anni di carriera in Mediobanca, Alberto Nagel potrebbe dover preparare gli scatoloni e lasciare Piazzetta Cuccia. Il top manager non fa parte dei piani di Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha lanciato sul mercato un'offerta pubblica di scambio per far sua la storica banca d'affari milanese.

 

MPS MEDIOBANCA

 Ad anticipare il "licenziamento" è stato Luigi Lovaglio, amministratore delegato a Siena: Nagel, ha detto a Bloomberg Tv, «sta mostrando di non essere interessato al progetto. L'ho chiamato e non mi ha mai risposto al telefono. Credo che dovremo guardare a un nuovo ceo».

 

Nei piani di Lovaglio, la nuova Mediobanca sarà guidata da «una persona brillante a livello internazionale, che farà tutto il suo meglio per motivare tutto lo staff e attrarre i talenti».

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

 

Un piano ambizioso che Lovaglio potrà portare a termine solo se le adesioni all'Ops permetteranno a Rocca Salimbeni di avere il controllo di Piazzetta Cuccia. Sul punto l'ad non nasconde l'ottimismo, forte «del feedback positivo» dagli incontri con gli investitori londinesi.

 

Compresi alcuni di quei fondi internazionali nel libro soci di Mediobanca che durante il roadshow avrebbero però chiesto chiarimenti sulle cifre presentate da Lovaglio nelle sue slide: «A gennaio la discussione era sul perché fare questa operazione e mi chiedevano quale fosse la logica industriale.

 

Ora la domanda è: cosa succede dopo settembre, quando inizierete ad avere il controllo di Mediobanca? Un dialogo molto più proattivo». L'obiettivo, ha spiegato, «è raggiungere e superare il 66%: siamo sicuri e fiduciosi che otterremo il controllo totale di Mediobanca», per procedere alla fusione.

 

ALBERTO NAGEL

Fissare la soglia minima al 35%, ha tagliato corto l'amministratore delegato, «è solo una tecnicalità che ci permetterà in ogni caso di avere il controllo de facto di Mediobanca».

 

Una posizione contestata da fonti vicine a Piazzetta Cuccia che, ripassando i verbali delle passate assemblee degli azionisti, hanno fatto notare come la quota «non sarebbe sufficiente a garantire il controllo» perché è necessaria una percentuale ben più alta per governare la banca.

 

Piuttosto, la decisione «segnala l'intenzione di perfezionare a ogni costo l'operazione», considerate le quote che porteranno in adesione gli eredi Del Vecchio al 19,8% e la famiglia Caltagirone, a ridosso del 10%.

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Il 35% di soglia minima, è stato inoltre evidenziato dalle stesse fonti di Mediobanca, «segnerebbe una netta divergenza rispetto a quanto promesso» da Mps «in sede di richiesta di aumento di capitale, in termini di dividendi e redditività, determinando dissinergie pari a 665 milioni di euro, tempi dilatati e assenza di benefici fiscali derivanti dalle imposte differite» che al lancio dell'offerta sono state stimate da Siena in 2,9 miliardi in sei anni.

 

Lovaglio si è detto tuttavia convinto di poter «creare molto valore per tutti gli stakeholder e i per i clienti, perché stiamo allargando la value proposition» di Mediobanca portandola sotto l'ala di Mps.

 

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FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI

 

Una posizione tutt'altro che condivisa in ambienti Mediobanca, dove ieri ci si affrettava a ribadire come l'offerta pubblica di scambio sia «priva di razionale industriale e finanziario e non conveniente per gli azionisti. Nell'ipotesi di integrale adesione all'offerta si stima una riduzione del 10% sia dell'utile ante-imposte che del dividend per share rispetto allo scenario stand-alone, che prevede un rendimento del 30% al 2028».

 

In Piazzetta Cuccia è stato anche ricordato che «sono pochissimi i casi di combinazioni efficaci tra banche commerciali e banche di investimento, nessuno di questi è partito da un'acquisizione ostile». [...]

CORRIERE DELLA SERA - PUBBLICITA DELL OPS DI MPS SU MEDIOBANCA LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSELUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSELovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri