DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
John Elkann con Luca Montezemolo
Arianna Ravelli per Corriere della Sera
Arriva come al solito, il sabato mattina, se ne va prima del solito, senza assistere alle qualifiche dai box (e non era mai successo), appena dopo aver saputo che le due Ferrari sono settima e dodicesima, che sarà stato anche previsto ma fa comunque male. Non può essere un Gp di Monza come gli altri, per Luca di Montezemolo: i gesti sono gli stessi, le pacche sulle spalle agli uomini rossi, gli incontri con Lauda, Ecclestone, Todt, il saluto dal muretto ai tifosi che lo acclamano, un abbraccio forse un po’ più lungo e intenso a Fernando Alonso, con gli occhi velati.
MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN
Se non era commozione, sarà stato l’effetto del «polverone», parola sua, che si è scatenato attorno a lui. L’atmosfera no, non poteva essere la stessa, perché Monza 2014 passerà alla storia come la sua ultima da presidente Ferrari dopo 23 anni. Montezemolo lo sa e, sui gradini del motorhome, parla a una folla di giornalisti.
«In estate abbiamo sempre bisogno di creare dei tormentoni, questo mi è parso eccessivo — comincia Montezemolo —. Io sto lavorando, chiudiamo l’anno con il record di risultati economici, al Salone di Parigi presenteremo una Ferrari nuova, a ottobre a Los Angeles festeggeremo i nostri 60 anni in America con una macchina in 10 esemplari».
Montezemolo Marchionne e john Elkann lasciano palazzo chigi
E poi, entrando nel merito: «Solo a marzo ho dato la mia disponibilità agli azionisti e alla gente della Ferrari per un impegno di altri tre anni. Se poi ci fossero novità, sarò io il primo a dirlo». Non è, come si vede, una smentita. È, semmai, un mettere i puntini sulle i: Montezemolo vuole apparire come padrone del proprio destino.
Come dire: se la Ferrari dovesse diventare un’altra cosa, dopo la quotazione della Fca, e lui non dovesse godere dell’autonomia di sempre, potrebbe essere lui ad andarsene. In ogni caso, una trattativa con Torino per decidere il «come» lasciarsi è già in atto. Il ministro dei Trasporti Lupi (che con Montezemolo ha parlato di treni) dice che «può essere utile anche in altri importanti ruoli». Alitalia? Montezemolo ci scherza su: «Spero di prenderla domani, nel senso di salire su un aereo».
Comunque vada nelle prossime settimane si chiuderà l’era Montezemolo, un’era vincente, piena di ricordi indimenticabili: «A Monza ho vinto il primo titolo da direttore sportivo nel ’75, con Schumacher abbiamo ottenuto successi bellissimi: a proposito, forza Michael. Con Alonso abbiamo trionfato nel 2010. Ora sono qui per stare vicino a Marco Mattiacci: qualche piccolissimo miglioramento si è visto. Questa sarà la prima Monza senza Domenicali, è stato parte importante della mia vita, ma nello sport i risultati sono tutto».
Domenicali sarà oggi al circuito invitato da Ecclestone e dal presidente Aci Milano Ivan Capelli. Montezemolo sembra non risparmiargli una critica indiretta quando parla del peso politico della Rossa: «Sono contento dell’approccio di Mattiacci, nelle riunioni gli ho detto di non guardare in faccia a nessuno. Adesso si sente la voce della Ferrari, ma adesso si accorgono anche di cosa vuol dire in termini di audience non avere una Ferrari competitiva». I cavalli di battaglia sono quelli di sempre: «Le regole devono essere semplici, con al centro il tifoso. La F1 è ricerca, non si può congelare lo sviluppo dei motori per un anno. E poi ci vogliono i test».
ferrari incidentata di marchionne fotoCorriere
Ma più che il futuro della F1, al centro della scena c’è il futuro della Rossa (Piero Ferrari rassicura: «Non esiste una F1 senza Ferrari, se qualcuno volesse fare l’esperimento di non correre spero di non esserci, ma non succederà»), quello di Montezemolo, ma anche quello di Alonso.
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO AI BOX FERRARI
«È un altro tormentone, ha un contratto importante fino al 2016», le parole del presidente. Fernando risponde «no» a chi gli chiede se il suo futuro sarà influenzato da un cambio alla presidenza. «Nessuna relazione. Poi Montezemolo mi aveva detto che sarebbe rimasto».
Ma la trattativa del suo rinnovo non fa passi avanti. Nel contratto di Alonso non ci sono clausole di uscita (legate ai risultati), quindi lo spagnolo potrebbe andarsene solo con l’accordo delle due parti. Lo scenario più verosimile è che il matrimonio continui. In ogni caso, Maranello sta già lavorando a un eventuale piano B, che si chiama Sebastian Vettel. Senza Alonso, ma soprattutto senza Montezemolo, sarebbe proprio un’altra Ferrari.
2. ENTRO DICEMBRE LUCA CORDERO DI MONTEPREZZEMOLO TOGLIERÀ IL DISTURBO DA CASA FERRARI IN VIRTÙ DI UN ACCORDO TRA GENTILUOMINI CON KAKI ELKANN E MARPIONNE - 2. L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI FCA GLI HA IN SOSTANZA DETTO: NOI NON TI FACCIAMO FUORI DA FERRARI, MA TE NE VAI TU DA SOLO QUANDO ASSUMI LA PRESIDENZA DI ALITALIA-ETIHAD
Montezemolo e lemiro ad Abu Dhabi
DAGOREPORT DEL 4 SETTEMBRE - http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/entro-dicembre-luca-cordero-monteprezzemolo-toglier-disturbo-83872.htm
“Della Valle è proprio uno scocciatore”. Con gli amici, Matteo Renzi s’è sfogato in termini più triviali, e la colpa non è tanto di quella battutaccia dello Scarparo a pallini sul “ragazzo con il gelato in mano” che passa e riforma la Costituzione. All’inquilino di Palazzo Chigi è chiaro da tempo che non può “pagare” politicamente un tipino arrogante oltre la buona educazione come il patron viola Della Valle, facendo questo o quello.
Luca Cordero di Montezemolo con i piloti della Ferrari
Il proprietario della Tod’s, ai suoi occhi, è solo uno che pretende cose per sé. Non come Luca di Montezemolo, che ha tutto un altro stile e sta planando sulla presidenza di Alitalia-Etihad anche con la benedizione di Palazzo Chigi.
MONTEZEMOLO DELLA VALLE MENTANA PNAERAI ROSSELLA tn
Fin dall’inizio del governo, Della Valle, azionista dei treni privati di Ntv, ha preteso, anche televisivamente da Fazio e Gruber, il licenziamento di Mauro Moretti dalle Ferrovie e quando questi è stato promosso da Renzi in Finmeccanica si è opposto al fatto che il suo posto venisse preso da Michele Elia, fedelissimo del detestato Moretti.
Ma Renzie non ha sentito ragioni e ha tirato dritto per la sua strada. Come tira dritto per la sua strada anche Urbano Cairo, che quando ha chiesto a Della Valle chi comanderebbe in una futura conglomerata Rcs-La7, e si è sentito rispondere “Io”, ha detto: “Allora no, grazie”.
LUCA MONTEZEMOLO AI BOX FERRARI
Questione di modi, dunque, che invece sono riconosciuti sopraffini nel suo amico e sodale (in Ntv) Luca Cordero di Montezemolo. Entro dicembre Montezuma toglierà il disturbo da casa Ferrari in virtù di un accordo tra gentiluomini con Kaki Elkann e Marpionne. L’amministratore delegato di Fca gli ha in sostanza detto: noi non ti facciamo fuori da Ferrari, ma te ne vai tu da solo quando assumi la presidenza di Alitalia-Etihad.
Su questa nuova poltrona gli sceicchi del fondo Mubadala, che controlla Etihad, hanno preso le loro precauzioni. Nei giorni scorsi hanno chiesto a Renzi quale sarebbe la persona giusta per garantire i rapporti istituzionali della compagnia aerea e la risposta del premier è stata secca: Luca Cordero di Montezemolo.
IL CARDINAL BERTONE IN VISITA ALLA FERRARI CON MONTEZEMOLO
Gli “addetti ai livori” dicono che l’abbia fatto anche per provare a rompere l’antico sodalizio tra Monteprezzemolo e lo Scarparo a pallini. Di sicuro, sarà interessante vedere se il premier andrà ancora a farsi vedere in tribuna a fianco di Della Valle per assistere alle partite della Fiorentina.
Quanto a Montezemolo, le indiscrezioni che arrivano dal cantiere di Alitalia parlano per lui di una carica con un emolumento relativamente contenuto in quanto non operativa. Però i bene informati dicono che l’ex protegé dell’Avvocato avrà anche un contratto di consulenza con il fondo degli Emirati arabi uniti. Le buone maniere, anche a livello internazionale, pagano.
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