PARLA DI VENDITE, MA NON È IN VENDITA - PEARSON, IL GRUPPO EDITORIALE CHE POSSIEDE IL PRESTIGIOSO QUOTIDIANO ECONOMICO “FINANCIAL TIMES”, SMENTISCE CATEGORICAMENTE LE VOCI DI CESSIONE DEL GIORNALE - QUALCUNO NE CONSIDERAVA MOLTO PROBABILE L’ACQUISTO DA PARTE DEL SINDACO DI NEW YORK MICHAEL BLOOMBERG O DEL SOLITO MURDOCH…

Daniela Roveda per il "Sole 24 Ore"

Il Financial Times non è in vendita. Così il gruppo editoriale Pearsons ha messo a tacere ieri le voci secondo cui il magnate statunitense dell'informazione finanziaria Michael Bloomberg avrebbe espresso l'intenzione di rilevare il prestigioso quotidiano britannico.
Ieri la Pearson, casa madre del Financial Times Group, ha ufficialmente dichiarato di «non aver avviato alcun negoziato per vendere il Financial Times, né intende avviarlo in futuro».

Il comunicato inteso a placare la ridda di voci sul destino del quotidiano finanziario è servito anche a raffreddare gli acquisti sul titolo Pearson che ieri alla Borsa di Londra ha chiuso la seduta con un modestissimo rialzo dello 0,08% a quota 1190 pence.

Le indiscrezioni su una possibile cessione avevano iniziato a circolare a Wall Street lunedì in reazione a un articolo del New York Times, che citava tre fonti vicine al sindaco di New York, Michael Bloomberg. Secondo le voci raccolte, la sua società Bloomberg LP avrebbe valutato il possibile acquisto di un quotidiano, e dopo aver escluso il Wall Street Journal e il New York Times, avrebbe deciso di puntare sul Financial Times.

Le congetture su una possibile vendita del Financial Times avevano preso corpo anche in reazione all'imminente uscita di scena di due manager chiave, l'amministratore delegato della Pearsons Marjorie Scardino e l'amministratore delegato del gruppo Financial Times Rona Fairhead, entrambe apertamente contrarie all'idea di vendere il giornale.

Apparentemente tuttavia nemmeno il nuovo amministratore delegato della Pearson, John Fallon, intende adottare una strategia differente da quella del suo predecessore.

 

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