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UN PECHINO DI COLAO - L’AD VODAFONE IN DIFESA DELLA CINESE HUAWEI, ACCUSATA DAGLI USA DI SPIARE ATTRAVERSO GLI SMARTPHONE: LAVORIAMO BENE CON LORO, È UN’AZIENDA APERTA E INNOVATIVA. NON ABBIAMO MAI TROVATO NULLA DI STRANO NEL LORO HARDWARE O NEL LORO SOFTWARE. SE CI FOSSE STATO QUALCOSA CE NE SAREMMO ACCORTI. E POI ANCHE GLI APPARECCHI DELL’AMERICANA CISCO SONO PRODOTTI IN CINA”

vittorio colao vodafone

Bruno Ruffilli per www.lastampa.it

 

Dice molte cose, Vittorio Colao, incontrando la stampa a margine del suo Keynote al Mobile World Congress. L’amministratore delegato di Vodafone Group si dichiara ottimista sulle sfide del futuro ma non nasconde le possibili conseguenze della nuova era dell’intelligenza artificiale e del 5G. “C’è molta paura per i posti di lavoro che spariscono e per i salari che potrebbero scendere - osserva - ma ci sono anche dei requisiti rispettare per governare il cambiamento”.

 

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Colao ne elenca tre: “Serve una regolazione per le telecom, i governi non possono solo guadagnare vendendo le frequenze, tra i loro compiti c’è quello di garantire una competizione corretta tra i vari protagonisti del mercato”. E poi? “Dobbiamo continuare le sperimentazioni sul 5G e liberare la potenza della tecnologia”. Infine, per Colao, “bisogna lasciare spazio anche alle realtà emergenti, non solo ai grandi dell’hi tech”. 

 

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C’è spazio per una stoccata all’Italia, che pure l’Ad di Vodafone Group cita più volte come esempio di sperimentazione intelligente delle reti 5G di prossima generazione: “Paghiamo per l’uso delle frequenze già oggi, nel 2018, ma le useremo solo nel 2022. È l’approccio giusto da parte di un governo? Dobbiamo ripensare il concetto di investimento. Dobbiamo investire per il lavoro, per la crescita, pensare solo ad aumentare le tasse”. 

 

 I prossimi cinque anni saranno fondamentali per lo sviluppo delle tecnologie mobili, in tutti i campi: “I droni, ad esempio. Cerchiamo di conciliare la necessità di garantire la sicurezza delle persone e degli spazi aerei con la possibilità di utilizzare i droni per aiutarci nella vita di tutti i giorni”. Le leggi sono sempre più restrittive, ma Vodafone punta sulla tecnologia e ha presentato giusto qualche giorno fa un sistema che prevede una Sim card e un sistema di posizionamento, per monitorare i droni in tempo reale. 

 

 

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Per gli operatori trovare alternative al mercato degli smartphone è fondamentale, visto che la crescita rallenta sin quasi allo stallo (nel 2017 solo il 3% in più del 2016, secondo GfK): “Il motivo è semplice - spiega Colao - durano di più, prima si cambiavano in media ogni 22 mesi, oggi si arriva a 28 mesi”. E c’è tanta innovazione, ma diventa sempre più difficile spiegare al grande pubblico in cosa consiste.

 

Trasparenza e concretezza sono parole che Colao ripete spesso, anche a proposito di un tema tornato di attualità qualche settimana fa, quando i capi di Fbi, Nsa e Cia e altri servizi di intelligence americani hanno pubblicamente avanzato l’ipotesi che smartphone e apparecchi di rete Huawei e Zte potrebbero essere usati dalla Cina per spiare gli Usa. Vodafone Group ha 500 milioni di clienti nel mondo e opera fianco a fianco con i servizi di intelligence di molti Paesi:

 

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“Lavoriamo bene con Huawei, è un’azienda aperta e innovativa. Non abbiamo mai trovato nulla di meno che normale nel loro hardware o nel loro software”, rivela Colao. “Se ci fosse stato qualcosa ce ne saremmo accorti. E poi anche gli apparecchi dell’americana Cisco sono prodotti in Cina”. 

 

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