
DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI…
Dal “Fatto quotidiano”
La Banca d’Italia guidata da Mario Draghi nel 2007 sapeva che Antonveneta era un cattivo affare, ma non trasmise le sue informazioni al Monte dei Paschi che la strapagò per 9 miliardi, inizio alle sue recenti disgrazie. Lo scrive la Reuters in una lunga ricostruzione: c’era un rapporto ispettivo di Bankitalia che sollevava dubbi sulla gestione e le reali condizioni finanziarie di Antonveneta, da poco in mano allo spagnolo Santander. L’allora presidente di Mps Giuseppe Mussari decide di comprare la banca senza due diligence, cioè senza esame preventivo dei conti.
Questo impedisce a Bankitalia, in base alle regole di riservatezza interne, di rivelare il contenuto dell’ispezione. Soltanto a maggio 2008, scrive Reuters, la vigilanza comunica i dubbi, ma è troppo tardi per tornare indietro. Da via Nazionale replicano che già a marzo 2008 Mps viene messa in guardia, tanto che cambia la struttura finanziaria dell’operazione. Chissà se, conoscendo quell’audit, Mussari avrebbe comunque fatto l’operazione. Non era difficile, bastava fare la due diligence, ma l’ex presidente aveva fretta.
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