RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Rosario Dimito per “il Messaggero”
Un vertice fra Tesoro e fondazioni spiana la strada all' offerta di Cdp in nome e per conto di una cordata di cui dovrebbero far parte F2i, Blackstone, Macquarie ed eventuali altri investitori, da trasmettere ad Atlantia per l' 88% di Aspi. Sul tavolo un assegno di circa 7-7,5 miliardi al netto di 2-2,5 miliardi di sconto per i rischi legali di Genova. Ma non è scontato che Atlantia recepisca tout court una proposta non binding avendola invece, richiesto vincolante nella lettera di esclusiva scaduta ieri: nonostante il pressing che, nelle ultime ore, sarebbe stato esercitato dalla politica sui Benetton, i soci di minoranza della holding controllata al 30,25% da Edizione, puntano i piedi, insofferenti alle interferenze esterne.
C' è il fondo sovrano di Singapore Gic (8,29%) ad aver nuovamente manifestato al presidente Fabio Cerchiai la sua posizione di preferire operazioni di mercato, con il rispetto delle regole. In cda Atlantia c' è il rappresentante di Crt (4,85%) che però dovrebbe astenersi perchè in conflitto, essendo Torino azionista anche di Cdp. Ecco perchè comunque, è possibile che la decisione del cda di Atlantia, stasera a tarda ora, dopo il board di Cdp alle 18, sia di concedere 7-10 giorni per ricevere la proposta definitiva, revocando quindi l' assemblea del 30 per il dual track - scissione proporzionale e ipo - salvo riconvocarla in una data successiva se l' offerta della cordata Cdp non fosse congrua.
Giuseppe Conte Fabrizio Palermo
Comunque l' istituzione di via Goito c' è e i suoi grandi soci daranno il via libera nella tarda mattinata di oggi, secondo quanto risulta al Messaggero, nel corso di una video conferenza fra il ministro del Tesoro e il gruppo di grandi fondazioni rappresentate dal presidente dell' Acri Francesco Profumo, presente probabilmente il numero uno di Cassa Giovanni Gorno Tempini.
GOVERNANCE E BANCHE
Gli enti sono investitori su più fronti, pertanto, non dovrebbero partecipare alla videoconferenza i presidenti di Cuneo e Lucca che, oltre Crt, sono azionisti di Atlantia, Cassa e assieme ad altre fondazioni, anche di F2i. Ed è molto probabile che nel confronto con Gualtieri, le grandi fondazioni mettano l' imprimatur all' intervento del fondo infrastrutturale guidato da Renato Ravanelli che avrebbe dato la disponibilità a partecipare alla cordata, a certe condizioni. F2i, assistito da Intesa Sp, potrebbe recapitare oggi a Cdp una lettera in cui si dice pronta ad esaminare l' operazione, così come dovrebbero fare Blackstone e Macquarie.
Ieri sera fino a tarda ora i consulenti delle parti avrebbero lavorato per predisporre lo schema di massima che torna alla versione originaria: Unicredit e Citi assieme all' avvocato Michele Crisostomo per Cdp, Lazard per Blackstone, Rothschild, Fulvio Conti, Claudio Costamagna, Tommaso Pompei per Macquarie. Lo schema di massima prevede che la cordata italiana Cdp e F2i abbia la maggioranza non più del 51% ma del 40% mentre i partner esteri il 30% a testa.
La struttura dovrebbe essere definita in un secondo tempo, su come i partner debbano intervenire. E' presumibile che i veicoli siano più d' uno: uno per Cdp, un altro nella forma di un fondo nel quale F2i dovrebbe raccogliere le risorse dei suoi investitori e uno-due per Blackstone e Macquarie.
Ma la struttura finale è fluida e dipende da tante cose, come i tempi per arrivare all' offerta binding che sembra il venditore voglia nel giro di massimo 10 giorni.
Andranno stipulati i patti parasociali fra Cdp e i compagni di cordata anche se alla componente italiana dovrebbe essere riservata una governance per esprimere i vertici: del 40%, Cassa dovrebbe avere una azione in più di F2i.
L' operazione potrebbe essere finanziata anche con il ricorso alla leva: Intesa Sp e Unicredit avrebbero dato disponibilità a guidare un finanziamento di 1,5-2,5 miliardi.
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