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PETER THIEL, TEOLOGO – IL “CAVALIERE NERO” DELLA SILICON VALLEY, VERO BURATTINAIO DELLA TECNO-DESTRA, È CONVINTO CHE L’APOCALISSE SIA UNA POSSIBILITÀ IMMANENTE, E LO USA PER VAGHEGGIARE L’ARRIVO DEL “KATECHON”, L’ENTITÀ CHE RITARDERÀ LA FINE DEL MONDO CERCANDO DI ARGINARE IL CAOS DELL’ANTICRISTO (IL POTERE GLOBALE ECCESSIVO E ACCENTRATORE). DI CHI PARLA? DI TRUMP? DI MUSK, SUO EX SOCIO DI PAYPAL? L’APOCALISSE PER ELON È IL SALTO DI SPECIE, LA TRASFORMAZIONE IN CIVILTÀ MULTIPLANETARIA, DI CUI SOGNA DI ESSERE PADRONE. ANTICRISTO O KATECHON? – L’EDITORIALE IN GRECO SUL “FINANCIAL TIMES” E L’INFLUENZA DI GIRARD
Peter Thiel says the Antichrist is a one-world totalitarian dictatorship or system like communism and the way the Antichrist takes over is through hypnotic speeches of Armageddon through a daemonium ex machina pic.twitter.com/sNrds158sG
— Tsarathustra (@tsarnick) December 6, 2024
Estrattto dell'articolo di Alessandro Aresu per “Limes” - numero 1/2025 - “L’ordine del caos”
[…] Thiel desidera ardentemente che nel suo sottopancia ci sia scritto «teologo politico». Il suo denaro deve servire affinché gli chiedano un'opinione su Carl Schmitt o Erik Peterson e, un giorno, perché la sua lezione su Kantorowicz abbia più visualizzazioni di quella di Barbero. Nei suoi interventi, Thiel considera l'apocalisse non come un evento lontano e meramente escatologico ma come possibilità immanente, sempre presente nelle dinamiche della storia. Per Girard, la violenza è intrinseca alla condizione umana e le narrazioni apocalittiche, svelando le tendenze distruttive dell'uomo, inclinano al compimento della violenza.
Thiel riprende ancora un tema di Girard quando suggerisce che la capacità umana di autodistruzione è diventata fin troppo evidente dopo Hiroshima e Nagasaki, e che questo rischio si è amplificato con l'avvento delle armi nucleari. L'apocalisse, in questo senso, è un'ombra sempre presente nella natura umana, che genera alcune dinamiche di resistenza nelle quali, secondo Thiel, si annida la perversità, l'avversario.
Un esempio è la tentazione di creare un governo mondiale unico in risposta ai pericoli: una soluzione che, anziché portare pace e stabilità, potrebbe trasformarsi in una dittatura globale. Lo studente di Girard usa quest'argomento per popolarizzare nel suo pubblico il noto concetto di katechon, ovvero l'entità o la forza che secondo i misteriosi riferimenti paolini, ritarda l'avvento dell'Apocalisse.
peter thiel, elon musk fondatori di paypal
Nelle interpretazioni storiche e teologiche, il katechon è identificato con l'impero romano, con la Chiesa cattolica, con alcune fazioni di queste entità o coi protagonisti più disparati. Thiel non vede il katechon come una mera forza reazionaria, ma come una necessità per rallentare il caos e preservare una certa forma di ordine, nel tempo che resta fino alla fine del mondo. Tuttavia, a quest'interpretazione aggiunge sempre il contrasto a ogni unificazione della pluralità politica, intesa come correzione assoluta del potere.
Thiel fa riferimento a due testi di inizio Novecento, “Il padrone del mondo” di Robert Hugh Benson e “Il racconto dell'Anticristo” di Vladimir Solovev, per illustrare il futuro distopico in cui un dittatore globale prende il potere attraverso discorsi ipnotici e una promessa di ordine.
In questo scenario, l'Anticristo è - come è naturale che sia - il politico per eccellenza, abile nel manipolare le paure collettive e nel presentarsi come salvatore dell'umanità. Quest'impulso anticristico c’è, per Thiel, in ogni collaborazione internazionale volta a evitare il pericolo comune, come i progetti dei fisici dopo l'uso dell'arma atomica.
Negli esempi contemporanei, Thiel ritiene siano katechon tutte le forze che, in modo imperfetto, cercano di arginare il caos, sempre in termini ambigui e problematici. Sebbene il katechon sia necessario per ritardare il caos, la sua incarnazione in un potere globale eccessivo e accentratore potrebbe rappresentare una forma distorta di ordine, più pericolosa di ogni disordine.
Il problema è irrisolvibile per le forme politiche, che vivono il loro tempo, il tempo che resta prima della Fine, tra il pericolo del caos e quello di una tirannia mondiale. In ogni caso, ciò che tarda avverrà: si libereranno le energie della Fine.
È sempre apocalypse now, L'apocalisse è sempre adesso, è già avvenuta, ma allo stesso tempo e con la stessa forza, non è ancora avvenuta, perché si attende il ritorno di Cristo in terra, la sua parousia. Gli umani dormono per distrarsi, per non affrontare il dilemma della cosa ultima che è già qui e non è ancora qui. Nel tempo dell’adesso, iam et nondum: già e non ancora. L’apocalisse ci riguarda, ci parla, ci chiama a cambiare mente, a cambiare vita, a cambiare tutto. Il tempo è breve, il giudice verrà in un batter d’occhi.
Thiel, il suo demone, gli detta il compito: scrivere in greco sul Financial Times. Lui non deve scrivere apocalisse bensì apokálypsis, con tanto di accento, per ricordare che il termine greco indica il disvelamento.
peter thiel alla convention repubblicana
Ed è tempo di svelare i segreti del vecchio regime. Ciò che Thiel in realtà svela, o meglio ribadisce, è che l'America non è eccezionale né grande. Nel mezzo dissemina segreti più immediati: chi ha ucciso Kennedy? Cosa fa il solito Epstein? Perché un giudice brasiliano si permette di ricattare X?
Sono davvero queste le cose nascoste fin dalla fondazione del mondo, o - nel suo ragionamento - sono i piccoli disvelamenti da agitare per tenere la baracca di una forma politica ma allo stesso tempo distrazioni rispetto a ciò che è davvero importante, come nella logica del mito della diversità?
Perché Thiel vede una piccola apocalisse. Nei suoi interventi, ci tiene a ricordare che a legare Pechino e l'Occidente ci sono cento gasdotti Nord Stream che esploderanno tutti insieme il giorno dell'invasione di Taiwan»? éossiamo, dobbiamo saperlo. Non possiamo
fermarlo. Pertanto, in un modo o nell'altro vivremo l'apocalisse dello scontro tra
Stati Uniti e Cina.
Il mondo di Thiel ha questo senso apocalittico che in Musk è presentato in termini ben diversi. La sua apocalisse è la fine dell'umanità, lo spegnimento della luce della coscienza, costretta a stare in un solo pianeta, nel suo caos, in una bellezza circondata dall'oscurità, invece di abbracciare l'ordine del cosmo, plasmare un nuovo ordine.
Trattenere la fine non è vivere il presente, cogliere la profondità perché ogni cosa è stata svelata da Cristo e perché si può vivere in Cristo, nel tempo che resta. Questo non basta: bisogna andare oltre. Plus oultre, Plus ultra: il motto di probabile origine dantesca («dov Ercule segnò li suoi riguardi,/ acciò che l'uom più oltre non si metta”) dell'imperatore Carlo V che poi influenza Bacone e la grande filosofia della scienza moderna.
E nel mentre, il titano Musk vive avvolto dal suo desiderio mimetico: essere il videogiocatore più forte e ammirato, per attrarre tutti i nerd, pagare ciò che serve per essere celebrato come il loro indiscusso imperatore, padrone del mondo. Padrone del mondo, dei mondi oltre le Colonne d'Ercole, e quindi Anticristo? O katechon? I sogni e le veglie di Girard non rispondono. «Qui si rivela ancora la sconcertante insolubilità del problema: gioco e serietà».
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