UNA POMPA DI TROPPO - IL PETROLIO BRENT CROLLA SOTTO I 50 $ AL BARILE, PERDENDO PIÙ DEL 50% SUI PREZZI DEL 2014. MA IN ITALIA LA BENZINA CALA SOLO DEL 14%. E LE COMPAGNIE SI ARRICCHISCONO

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1. PETROLIO: BRENT SCENDE SOTTO I 50 DOLLARI

 (ANSA) - Continua il calo del petrolio. Il barile Wti si posiziona poco sopra i 47 dollari mentre il Brent scende sotto i 50 dollari per la prima volta dal primo maggio 2009.

 

2. IL PETROLIO ORA COSTA LA METÀ?MA LA BENZINA GIÙ SOLO DEL 14%

Luigi Grassia per “Il Sole 24 Ore

 

PETROLIOPETROLIO

Il prezzo del petrolio crolla, ma quelli della benzina e del gasolio faticano a adeguarsi al ribasso. Dal primo gennaio dell’anno scorso il greggio ha perso il 53% del valore, mentre i listini della benzina sono stati tagliati soltanto del 14%. Nessuno si aspettava un parallelo -53% della «verde», perché sui carburanti pesano tante tasse che indeboliscono l’effetto del barile; ma un po’ più di coraggio non guasterebbe.

 

Nomisma Energia calcola di giorno in giorno il «prezzo ottimale» della benzina e del gasolio, tenendo conto del margine lordo per litro in 24 mesi e del prezzo dei carburanti sul mercato internazionale; ne risulta che il prezzo effettivo della benzina in Italia è più alto di 5,9 centesimi di quello ottimale, e sul prezzo del gasolio la differenza (a svantaggio degli automobilisti) è di 6,1 centesimi.?

 

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Due precisazioni. I benzinai non hanno la benché minima colpa: i loro margini sono esigui e pesano pochissimo sul prezzo finale. E le compagnie petrolifere, federate nell’Up, contestano i calcoli di Nomisma, perché il Ministero dello Sviluppo stima un prezzo medio dei carburanti un po’ più basso; l’Up rivendica che «il prezzo industriale di benzina e gasolio in Italia è sostanzialmente allineato coi prezzi europei». ?

 

Ma il profano può restare sorpreso se un anno esatto fa (6 gennaio) il petrolio costava 0,49 euro al litro (convertendo il barile in litri e i dollari in euro al tasso di cambio di allora) mentre adesso un litro di greggio costa solo 0,28 euro, ma nel frattempo il margine lordo sul prezzo finale della benzina è aumentato da 0,199 a 0,235 euro per litro. ?Gli automobilisti possono tutelarsi in qualche modo.

 

Davide Tabarelli, che di Nomisma Energia è presidente, segnala che «fino a un passato recente i listini dei carburanti variavano entro una decina di centesimi, adesso si arriva a 40. Se uno sta attento, al distributore può pagare il gasolio 1,30 euro e la benzina 1,40. Ma se non ci bada, se accetta la modalità “servito” e si rifornisce ai distributori più costosi, arriva a spendere 1,70 per il diesel e 1,80 per la verde».

pompe di benzina jpegpompe di benzina jpeg

 

Il mercato si è fatto insidioso: uno magari crede di andare ai distributori no-logo con la certezza di risparmiare e invece, dice Tabarelli, «certi no-logo fanno pagare di più. La garanzia del risparmio si ha nelle stazioni di servizio dei supermercati e quando le compagnie fanno delle promozioni».?

 

Ma il calo del petrolio durerà? No. Tutti gli analisti prevedono un rimbalzo entro pochi mesi, che si porterà via i risparmi per gli automobilisti. Il fatto è che il crollo del prezzo del barile equivale a un taglio di spesa di centinaia di miliardi di dollari e di euro per i consumatori e per le aziende in tutto il mondo, e questo aumenterà la capacità di spesa e di investimento, e rilancerà la crescita economica globale e (alla lunga) anche i consumi di energia.

 

Pozzi di petrolioPozzi di petrolio

Quando poi i prezzi del petrolio rialzeranno la testa, anche di poco, la speculazione che adesso punta sui ribassi cambierà di segno e amplificherà l’effetto al rialzo. Secondo le previsioni il prezzo medio del Brent nel 2015 sarà di 74,10 dollari. Goldman Sachs dice 83,80 e Abn Amro 85.?

 

Massimo Siano, che a Londra tratta petrolio e materie prime, dice che gli Etc sul greggio (che riguardano il petrolio fisico e non i «future» di carta sul Wti e sul Brent) «registrano i massimi flussi dal 2009» e questo anticipa di qualche mese l’andamento dei mercati finanziari. A breve, Siano prevede «il barile che può calare a 40 dollari ma poi risalirà a 80 entro l’autunno». E a quel punto, c’è da scommetterci, l’adeguamento della benzina al rialzo sarà istantaneo.