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IL PIANO UE CONTRO LA CRISI DELL’AUTO PARTE SCARICO – LA COMMISSIONE EUROPEA HA PRESENTATO IL PACCHETTO DI MISURE PER IL SETTORE AUTOMOTIVE: CONFERMATA LA RETROMARCIA SUL GREEN DEAL, CON IL CONGELAMENTO PER TRE ANNI DELLE MULTE PER CHI SFORA SULLE EMISSIONI – MA I SOLDI MESSI SUL PIATTO SONO POCHI: 1,8 MILIARDI DI EURO PER SOSTENERE LA PRODUZIONE DI BATTERIE. E UN ALTRO MILIARDO DAL PROGRAMMA DI RICERCA HORIZON – BRICIOLE SE PARAGONATI AGLI 800 MILIARDI PER IL PIANO DI RIARMO...
Estratto dell’articolo di Gianluca Brambilla per www.open.online
ursula von der leyen votazione al parlamento europeo sui commissari
Il tanto atteso piano europeo per risollevare il settore dell’automotive parte senza soldi (o quasi). La Commissione europea ha presentato la propria strategia per «rafforzare la competitività globale dell’industria automobilistica». Un documento particolarmente delicato per l’esecutivo di Ursula von der Leyen, chiamato a dare una risposta urgente e immediata alle difficoltà delle case automobilistiche del Vecchio Continente.
Il piano svelato oggi a Bruxelles prevede regole più flessibili per le multe alle aziende, anticipa la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 e promette più attenzione verso la concorrenza sleale che arriva dall’estero. Ma se si guarda alle risorse da destinare al settore, di novità ce ne sono ben poche.
GREEN DEAL - COMMISSIONE EUROPEA
Una delle caratteristiche che più balzano all’occhio del piano d’azione sull’automotive della Commissione europea è proprio la mancanza di nuovi fondi destinati a supportare la transizione del settore verso l’elettrico. L’unico nuovo stanziamento annunciato oggi riguarda un tesoretto di 1,8 miliardi di euro, ottenuto prelevando risorse dal Fondo europeo per l’innovazione, che servirà a sostenere la produzione di batterie sul suolo europeo nei prossimi due anni (2025-2027).
A questo si aggiunge la promessa di ricavare un altro miliardo dal programma di ricerca Horizon Europe, così da destinarlo al settore automobilistico. Anche sommando queste due cifre, le risorse mobilitate da Bruxelles per far fronte alla crisi automobilistica si fermano sotto quota tre miliardi.
URSULA VON DER LEYEN - GREEN DEAL
Una cifra che impallidisce rispetto ai 100 miliardi di euro promessi con il Clean Industrial Deal e agli 800 miliardi per il piano ReArm Europe. Qualche soldo in più potrebbe arrivare nei prossimi anni attingendo al Fondo sociale per il clima, una cassaforte da 86,7 miliardi che tra il 2026 e il 2032 dovrebbe contribuire a sostenere il percorso verso la neutralità climatica avviato con il Green Deal.
Passando al contenuto vero e proprio del piano europeo, una delle novità più rilevanti riguarda le multe per le case automobilistiche che non rispettano gli obiettivi europei di tagli alle emissioni di CO2. Bruxelles annuncia che proporrà di calcolare su tre anni, e non più uno, la conformità agli standard di emissione del 2025, così da dare più respiro alle aziende e scongiurare sanzioni miliardarie proprio nel momento di maggiore difficoltà per il settore.
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Entro l’anno Bruxelles promette di mettere a punto anche una proposta sull’elettrificazione delle flotte aziendali, che ad oggi rappresentano circa il 60% del parco auto circolante nei Paesi Ue. Infine, viene confermata la linea dura sulle auto elettriche importate dalla Cina. […]
Per accelerare la transizione verso l’auto elettrica la Commissione europea punta anche ad aumentare la produzione di batterie in Europa, mettendo a disposizione 1,8 miliardi di euro per i prossimi due anni. Il piano presentato oggi a Bruxelles promette di esplorare anche strumenti di «sostegno diretto» alle aziende che producono batterie Made in Europe. Un contributo che potrebbe essere combinato anche agli aiuti di Stato dei singoli governi per il settore.
DAZI UE SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI
Al momento, l’Europa importa la stragrande maggioranza delle batterie di cui necessita ed è costretta ad affidarsi alle importazioni dall’estero, in particolare dalla Cina. Per invertire questo trend, Bruxelles aveva scommesso sul successo di Northvolt, la startup svedese creata proprio con l’obiettivo di emancipare l’Europa dalle importazioni cinesi di batterie. A fine 2024, però, l’azienda ha dichiarato bancarotta, costringendo i vertici Ue a correre ai ripari e cercare nuove soluzioni […]
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