DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Niente da fare: per Piazza Affari, così come per le altre Borse europee, si è conclusa un'altra seduta in rosso, terminata con l'indice di riferimento Ftse Mib in calo dello 0,94%, a quota 17.804,87 punti. Secondo gli operatori, i mercati temono che qualche decisione sul tapering, ossia sull'inversione di marcia rispetto al quantitative easing che prevede l'immissione di liquidità per risollevare l'economia, possa essere presa dalla Fed statunitense già nella riunione del Fomc del 17 e del 18 dicembre. A pesare, ma questa volta specificamente nei confronti dell'Italia, è stato poi anche il taglio delle previsioni di crescita del Pil da parte di Standard & Poor's, secondo cui l'economia del Belpaese nel 2014 segnerà un progresso di appena lo 0,4 per cento.
Tra i titoli più penalizzati all'interno del Ftse Mib si segnalano le Popolari, con Bper giù del 3,45% e il Banco e Bpm in calo di circa il 2,5% a testa. Gli istituti di credito, tra le altre cose, hanno scontato il giudizio di Fitch, che ha indicato prospettive "contrastanti" per le banche periferiche dell'Eurozona, inserendo gli istituti italiani, manco a dirlo, tra quelli con outlook negativo.
Tra le peggiori performance del Ftse Mib anche Autogrill (-3,23%), che viaggia sui minimi da settembre, Prysmian (-3,04%), Saipem (-2,55%), Stmicroelectronics (-2,42%) e Finmeccanica (-2,53 per cento). Viceversa, bene la controllata del gruppo guidato da Alessandro Pansa, Ansaldo Sts (+1,41%), dopo la nomina di Stefano Siragusa come nuovo amministratore delegato al posto di Sergio De Luca (che dal 2014 diventerà direttore generale di Finmeccanica). Tra l'altro, proprio oggi, gli analisti di Mediobanca hanno alzato a "outperform" ("il titolo farà meglio del mercato") la raccomandazione sulla società con quartier generale a Genova.
Soprattutto però, tra le blue chip milanesi, ha fatto bene A2a, che ha guadagnato il 3,52% dopo che ieri le giunte dei comuni azionisti di Milano e Brescia hanno dato il via libera al cambio di governance e di statuto. Prevista anche la cessione di azioni fino al 5,12% del capitale il prossimo anno, cosa che secondo gli analisti di Icbpi potrebbe "portare a una parziale debolezza sul titolo, anche se, nell'insieme, la revisione della governance risulta positiva".
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