DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali
Prosegue la correzione delle Borse europee iniziata ieri e che ha interrotto il trend rialzista di agosto. I principali indici azionari sono tutti in rosso in una seduta povera di indicatori sul fronte macroeconomico e concentrata soprattutto sui temi del dollaro e dei tassi di interesse Usa - in serata la pubblicazione delle minute dell'ultimo meeting della Federal Reserve - e sull'andamento del petrolio che in avvio si mostra in correzione. Le prese di beneficio piegano anche i listini dei mercati emergenti e i titoli di Stato che vedono risalire i rendimenti.
Il FTSE MIB è insieme a Madrid il più penalizzato scontando soprattutto le vendite sulle Generali - secondo rumors è possibile che il titolo di Trieste venga tolto dal paniere Eurostoxx50 entro fine agosto - e su altri titoli del settore finanziario come Unipol, Banco Popolare e Bpm.
Spicca invece Telecom Italia sostenuta ieri dalle valutazioni di Credit Suisse e di New Street sul miglioramento della marginalità mentre oggi gli analisti si concentrano sui regolamenti più severi, in termini di privacy e offerta commerciale, che la Ue potrebbe imporre a operatori online com Skype e WhatsApp. Vendite sui bancari dopo la rimonta della prima parte di agosto e sui titoli del risparmio gestito.
philippe donnet gabriele galateri di genola
Dietrofront per Saipem, giù i titoli dei semiconduttori
Tra i petroliferi perde quota Saipem anche per i dubbi relativi al gasdotto Nord Stream 2 (in cui il gruppo italiano non è al momento impegnato ma punta a commesse importanti) dopo lo stop dell'Antitrust polacco al progetto. Dietrofront anche per Tenaris e per Eni. Tra gli industriali scivolano Leonardo Finmeccanica e StMicroelectronics. Quest'ultima sconta la debolezza di tutto il comparto dei semiconduttori a causa del tonfo di Asml Holdings ad Amsterdam (-6%) innescato da una raccomandazione di Bank of America Merrill Lynch che ha tolto il giudizio "buy" sul gruppo olandese.
Nel resto d'Europa spiccano i realizzi sul gruppo assicurativo Admiral quotato a Londra dopo la semestrale e l'incremento del dividendo parziale del 23% a 62,9 pence per azione. A Francoforte si placa il rally di Linde che ieri ha confermato i rumors sui contatti con l'americana Praxair per creare un colosso dei gas industriali. A Parigi in prima fila bancari e assicurativi.
Dollaro conferma correzione: forte incertezza su politica Fed
Si conferma l’indebolimento del dollaro innescato ieri dall’incertezza degli operatori su quali potranno essere le mosse della Federal Reserve nella seconda parte dell’anno. Da una parte le dichiarazioni William Dudley e di Dennis Lockhart, presidenti rispettivamente della Fed di New York e di Atlanta, a dare spazio a una possibile stretta monetaria entro fine anno.
Dall’altra il documento di John Williams, presidente della Fed di San Francisco, su un possibile rialzo dei target dell’inflazione Usa. Il dollaro tratta a 1,1272 per un euro (da 1,1276) e a 100,67 yen (da 101). Stabile il cambio sterlina/dollaro: servono 1,3021 dollari per un pound (1,3040 ieri). In questo scenario sarà interessante per gli operatori attendere la pubblicazione delle minute dell’ultima riunione del Fomc (Federal Open Market Commitee che saranno diffuse questa sera. L’Euro/yen tratta a 113,53 da 113,10. Euro/sterlina a 0,8648 da 0,8639.
In frenata i prezzi del barile di petrolio. La scadenza settembre del Wti arretra di mezzo punto percentuale a 46,36 dollari al barile, il contratto ottobre del Brent cede lo 0,8% a 48,84 dollari al barile.
Scende il rendimento del Btp decennale
Partenza positiva per i BTp scambiati sul mercato telematico Mts. I
decennali italiani si apprezzano nei primi scambi e i rendimenti scendono rispetto al finale della vigilia all'1,1%. Lo spread tra il decennale di riferimento italiano e il pari durata tedesco si riduce leggermente a 114 punti base (115).
Seduta in lieve rialzo per la borsa di Tokyo sostenuta, dopo un avvio poco mosso, dall'indebolimento dello yen contro dollaro e dal rimbalzo dei titoli legati al settore delle commodity sulla scia del rialzo dei prezzi del petrolio. L'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha chiuso con un progresso dello 0,9%(rialzo di 149,13 punti) a quota 16.745,64 punti invertendo la rotta negativa delle ultime due sedute.
Sul cambio yen/dollaro ha avuto il suo peso una dichiarazione di un alto funzionario del governo di Shinzo Abe che è suonata come un avvertimento di un possibile intervento sul mercato dei cambi se il Governo riscontrasse un apprezzamento troppo rapido della divisa nipponica. Il dollaro è risalito sulla soglia dei 101 yen alla chiusura della Borsa dopo essere sceso in precedenza sotto il livello dei 100 yen.
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