
FLASH! - SIETE CURIOSI DI SAPERE CHI E' IL PREMIER CHE HA PUNTATO I PIEDINI A BRUXELLES PER…
1 - BORSA MILANO: AMPLIA RIALZO (+1,3%) CON BANCHE, PIRELLI
(ANSA) - Piazza Affari incrementa il rialzo a metà seduta. Il Ftse Mib sale dell'1,32% a 16.674 punti e il Ftse All Share dell'1,20% a 17.684 punti. Gli acquisti valorizzano Mediaset (+3,7%), Pirelli (+3,76%) che prosegue il rally della vigilia dopo i conti, Buzzi (+3,8%) e Autogrill (+3,21%).
Bene anche i bancari con Banco Popolare (+2,92%), Ubi Banca (+2,67%), Bpm (+2,40%), Intesa SanPaolo (+2,65%), Unicredit (+2,51%). Unipol sale dell'1,81% mentre è più marginale Fonsai (+0,58%). Nella galassia Ligresti si mostrano deboli Premafin (-0,67%) e la Milano (-0,03%). Vendite su Mps (-1,15%) in attesa che si risolva la partita sulla ristrutturazione del debito. Tra gli altri cedenti Fiat (-0,04%) e Impregilo (-0,34%).
2 - BOT: RENDIMENTO TRIMESTRALI A 0,492%, TASSO ANNUALI CALA A 1,405%...
Radiocor - Rendimenti in calo per i BoT assegnati oggi in asta dal Tesoro. Il Buono trimestrale, offerto per 3,5 miliardi di euro e richiesto per 7,8 miliardi, e' stato collocato, per la prima volta dal settembre 2011, con un rendimento lordo dello 0,492 per cento. In calo (-0,825 punti sull'asta del mese scorso) anche il rendimento dei BoT annuali, che si e' attestato all'1,405% (ai minimi da agosto 2010). A fronte di una offerta per 8,5 miliardi, il Buono annuale ha spuntato richieste per 11,751 miliardi. Il regolamento delle aste cade sul prossimo 15 marzo.
3 - TITOLI STATO: SPREAD BTP/BUND SCENDE A 307 PUNTI
(AGI) - Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti continua a scendere sotto quota 310 punti, attestandosi a 307. Il rendimento e' al 4,85%. Sempre ampia la forbice con lo spread calcolato sui Bonos spagnoli, a 327 punti per un rendimento oltre il 5% .
4 - CARBURANTI, NUOVO RECORD PREZZO BENZINA A 1,874 EURO AL LITRO
(LaPresse) - E' ancora rally per il prezzo della benzina che raggiunge gli 1,874 euro al litro nei gestori a marchio Q8 (+1,3 centesimi). Secondo i prezzi riportati dal quotidiano online Staffetta quotidiana, mostrano aumento Eni (+0,6 centesimi a 1,859 euro al litro), Esso (+0,5 centesimi a 1,845 euro), Ip (+1 centesimo a 1,871 euro) e TotalErg (+0,5 centesimi a 1,854 euro). Per quanto riguarda il diesel, ritocchi al rialzo per Eni (+0,3 centesimi a 1,769 euro al litro), Ip (+0,5 centesimi a 1,77 euro), Tamoil (+1 centesimo a 1,768 euro) e TotalErg (+0,9 centesimi a 1,777 euro). Il prezzo massimo del gasolio rimane quello di Shell, stabile a 1,78 euro al litro.
5 - TOBIN TAX; SCHAEUBLE, SENZA INTESA A 27 PENSARE ALTRO
(ANSA) - "Se non raggiungiamo un compromesso sulla Tobin tax (a 27, ndr) entro la presidenza danese, dobbiamo trovare alternative, perché non decidere sarebbe un disastro": lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble parlando all'Ecofin.
"Se discutiamo per anni e anni (sulla Tobin tax, ndr) rischiamo di procurarci dei danni da soli" , ha detto Schaeuble, spiegando come sia "importante dire chiaramente che abbiamo imparato la lezione della crisi". "Non capisco perché si può tassare tutti i servizi tranne quelli finanziari", ha aggiunto, convinto che l'Europa debba dare l'esempio: "Approvare la tassa solo se la approvano tutti ci rende perdenti nei confronti del mondo, mentre approvarla solo da noi ci metterebbe in una posizione di guida".
6 - TOBIN TAX; GB RESTA CONTRARIA, TASSA NON E' SOLUZIONE
(ANSA) - La Gran Bretagna ribadisce il suo No alla Tobin tax: "Il settore bancario deve pagare una quota equa, anche in termini di tasse, ma non con la Tobin tax", ha detto Mark Hoban, sottosegretario all'Economia britannico, nel suo intervento all'Ecofin. Londra, ha spiegato, ha già tassato le banche con un prelievo che frutta due miliardi e mezzo di sterline e sarebbe "lieta se altri imiteranno l'esempio". "Ci sono carenze sui mercati finanziari da regolamentare - ha concluso - ma non con una tassa sulle transazioni, a cui noi siamo sempre contrari".
7 - TOBIN TAX; SVEZIA CONTRARIA, CHIEDE ALTERNATIVE
(ANSA) - "La Tobin tax sarebbe molto difficile da accettare per noi, avremmo difficoltà a votare per il Sì, quindi chiediamo se vi siamo alternative" alla tassazione delle transazioni finanziarie: lo ha detto il ministro svedese delle Finanze Anders Borg. Borga ha spiegato come la Svezia sia quindi contraria alla Tobin tax, e soprattutto all'ipotesi di vararla solo a livello europeo.
8 - CRISI:EUROBAROMETRO,PER 1 ITALIANO SU 3 UE SU CATTIVA STRADA
(ANSA) - La maggioranza relativa degli italiani, oltre un terzo, "mostra scetticismo sulla gestione europea della crisi economica e ritiene che l'Unione europea non abbia ancora intrapreso il giusto percorso per uscirne e per far fronte alle nuove sfide globali". E' quanto rileva la versione nazionale dell'Eurobarometro 76 (dati raccolti tra il 7 e il 20 novembre 2011), relativa a un campione di 1.031 cittadini italiani. "Il 34% del campione dice esplicitamente che l'Ue è sulla cattiva strada. Soltanto il 21% ritiene invece che l'Unione europea stia andando nella giusta direzione per porre fine alla crisi", spiega il rapporto.
9 - MOODY'S TAGLIA RATING CIPRO A 'JUNK'
(ANSA) - Moody's ha tagliato il rating su Cipro a 'junk' (spazzatura) per i rischi legati all'esposizione delle maggiori banche del Paese verso la Grecia. Moody's ha declassato Cipro di un livello portando il giudizio a 'Ba1' (non-investment grade) con outlook negativo, segnalando così la possibilità di un ulteriore downgrade.
10 - WIND: CHIUDE 2011 CON +1% RICAVI, +5% CLIENTI, +12% BROADBAND =
(Adnkronos) - Wind chiude il 2011 con ricavi in crescita dell'1%, clienti in crescita del 5% nel fisso-mobile e +12% nel broadband. E' quanto emerge dai risultati dell'anno chiuso il 31 dicembre 2011.
I ricavi totali di Wind nell'anno crescono del 1% raggiungendo 5.570 milioni di euro trainati dalla crescita dei ricavi da servizi di Tlc, che mostrano un progresso del 1% a 5.277 milioni di euro ed, in particolare, dalla buona performance registrata nella telefonia fissa ed Internet che vede i ricavi da servizi aumentare del 3% rispetto al 2010. Nella telefonia mobile Wind chiude l'anno con piu' di 21 milioni di clienti, in crescita del 5% rispetto al 2010.
I ricavi da servizi Tlc mobili, al netto del taglio delle tariffe di terminazione mobile, mostrano un aumento organico del 2%. 'La crescita organica ha risentito tuttavia della forte pressione competitiva, caratterizzata da promozioni aggressive in particolare per i clienti in mobile number portability, e delle discontinuita' a livello regolamentare', rileva l'operatore in una nota. Nei dodici mesi al 31 dicembre 2011 Wind ha registrato un Ebitda pari a 2.120 milioni di euro, stabile rispetto all'anno precedente, per effetto combinato della crescita dei ricavi compensata da un aumento dei costi, in particolare per il canone di affitto unbundling pagato all'ex-monopolista, per i costi commerciali a supporto della crescita del business e per un lieve incremento della morosita' nella telefonia fissa.
Come parte dell'obiettivo di 'Operational Excellence' definito dalla casa madre VimpelCom sono state avviate nella seconda parte
dell'anno alcune attivita' volte ad aumentare l'efficienza della
societa'. In tal modo e' stato raggiunto un margine Ebitda pari al
38,1%.
11 - SNAM: MALACARNE, ITALIA HUB DEL GAS
(Adnkronos) - "L'alleanza strategica siglata con Fluxys e la recente acquisizione di quote di partecipazione nell'Interconnector rappresentano i primi passi di uno sviluppo che consentira' la creazione del corridoio per il transito del gas dal sud verso il centro e il nord Europa, con l'Italia in qualita' di hub". Lo ha detto l'amministratore delegato di Snam, Carlo Malacarne, in occasione della presentazione del piano strategico 2012-2015.
"In un contesto europeo in fase di evoluzione, il Piano Strategico 2012-2015 - ha aggiunto - crea le condizioni per candidare Snam a divenire uno dei principali operatori infrastrutturali integrati a livello europeo, in linea con gli sviluppi legislativi, della regolazione e con le aspettative degli stakeholder del sistema gas".
12 - ENI: SCARONI, SCORPORO SNAM SIA IN INTERESSE DI TUTTI GLI AZIONISTI
(Adnkronos) - Lo scorporo di Snam dall'Eni deve essere "un'operazione shareholder friendly, ossia nell'interesse di tutti gli azionisti, anche di chi ha mille azioni". Lo ha ribadito Paolo Scaroni, ad dell'Eni, nel corso di un convegno a Milano, sull'operazione che separera' Snam dall'Eni. Scaroni ha sottolineato che sara' inoltre importante assicurare che "alla fine della dismissione Eni sia piu' forte e non piu' debole". Negli ultimi anni il gruppo del cane a 6 zampe "ha fatto operazioni strabilianti" nel settore delle esplorazioni e, ha continuato Scaroni, "vedo nel nostro futuro investimenti giganteschi" per realizzare i quali sono necessari bilanci forti.
"Sul provvedimento del governo io non ho opino mai, mi adeguo", ha aggiunto. In ogni caso lo scorporo di Snam dall'Eni "e' l'operazione dell'Italia del 2012, dell'Italia che deve riconquistarsi la fiducia dei mercati". Infine la separazione tra le due societa' non blocca il progetto di costituire una societa' unica delle reti di trasporto del gas in Europa. "Il fatto che Snam venga scorporata -ha continuato Scaroni- non impedisce la realizzazione di questo progetto".
13 - L´EDIPO DI CASSAMARCA
Andrea Greco per "la Repubblica" - Molte fondazioni, disattendendo la legge Ciampi, restano appiccicate alle banche. La storia ventennale di Cassamarca è da manuale della diversificazione: immobiliare, a uso sociale. L´ente di Treviso, conferita la Cassa in Unicredit, voleva cambiare volto alla città . Teatri, università e Ca´ Tron, il più grande latifondo del Nord Est ora area polifunzionale. Ma immobili, e attività , costano. Prima "pagava" Piazza Cordusio, con 25 milioni l´anno in cedole, che sul mercato fruttavano. Da quattro anni, però, Unicredit rende quasi zero, anzi l´ente (ha lo 0,5%) s´è indebitato di 55 milioni per seguirne l´aumento. Ieri ha dovuto vendere a Cattolica assicurazioni Ca´ Tron, 1.050 ettari pagati 30 milioni nel 2001. Incasso stimato 75 milioni, circa metà torna al patrimonio, il resto a spese e debiti. E l´edipo rovesciato tra enti e banche non passa.
14 - FINANCIAL TIMES, LA CRISI MORDE VENDITA POSSIBILE
Enrico Franceschini per "la Repubblica" - Ufficialmente «non è in vendita», come ha ribadito di recente la sua amministratrice delegata Marjorie Scardino. Ma secondo le indiscrezioni il Financial Times potrebbe cambiare proprietà , se non nel breve termine, in un futuro non lontano. Il più importante quotidiano finanziario d´Europa (e tra i più autorevoli del mondo) ha effettuato la transizione dalla carta al digitale meglio della maggior parte degli organi di stampa, e tuttavia ha chiuso in perdita il primo decennio del 21° secolo.
L´anno scorso i profitti del gruppo Ft sono cresciuti del 27%, ma incluso un contributo di 15 milioni di sterline di attivo dell´Economist, il settimanale che appartiene sempre alla Pearson. L´autentico stato di salute del Financial Times resta segreto, perché la Scardino non suddivide i risultati di gruppo tra le varie testate. Il bilancio deve essere rimasto in rosso, se il direttore Lionel Barber ha implorato settimana scorsa i sindacati di non scendere in sciopero sul nuovo contratto: a causa del passivo, ha detto loro, non sono possibili aumenti salariali.
Il quotidiano della City vende appena 49mila copie al giorno a prezzo intero in Gran Bretagna, sebbene con gli abbonamenti digitali arrivi a 600mila lettori paganti nel mondo. Un tempo era considerato parte dell´uniforme dei banchieri, con bombetta e ombrello, ma i tempi cambiano ed è cambiato anche il Ft: da bastione del conservatorismo, ora è soprannominato "Pink Guardian", ossia una versione rosa (il colore della carta) del quotidiano laburista, per il sostegno dato a Blair e all´euro. La previsione è che la Scardino non lo venderà , ma il suo successore (forse Rona Fairhead, numero due del gruppo) sì. Tra i candidati ad acquistarlo, le agenzie di stampa Thompson Reuters e Bloomberg.
15 - LA CASSA DEPOSITI E LA SCISSIONE SNAM
G. Dos. per il "Corriere della Sera" - L'obiettivo è chiaro: alimentare maggiore concorrenza nell'interesse dei consumatori. La strategia anche: individuare le forme migliori che tutelino gli azionisti. Ma è sulle condizioni e sulle modalità da perseguire che rimane l'incertezza. Sulla separazione proprietaria tra Eni e Snam, in attesa del via libera definitivo della Camera al decreto sulle liberalizzazioni, il quadro sembra ancora tutto da delineare.
L'ultimo intervento sulla questione da parte del ministro dello Sviluppo Corrado Passera, lascia intravvedere un intervento quasi scontato della Cassa depositi e prestiti nell'operazione. Anche se non è ancora chiaro il ruolo che potrebbe avere la Cdp, e soprattutto, in che modo, potrebbero essere eliminati possibili conflitti di interesse. Due le ipotesi da tempo sul tavolo. La prima: scissione delle azioni Snam tra i soci Eni (tra cui Tesoro e Cdp stessa) e salita della Cassa (che ha già il 26,3% di Eni) a una quota di sicurezza antiscalata.
La seconda: intervento diretto o con società ad hoc di Cdp, nel capitale Snam, a fronte di una cessione al mercato in una o più tranche della partecipazione Eni (oggi al 52%) in ragione della soglia massima che sarà stabilita nel Dpcm. Resta comunque la questione dell'intreccio di partecipazioni (Cdp in Eni e Snam allo stesso tempo).
Paolo Scaroni, amministratore delegato del Cane e sei zampe, si dice pronto ad adeguarsi alla decisione del governo italiano, ma insiste sul fatto che l'operazione deve essere «shareholder friendly, nell'interesse di tutti gli azionisti, anche di chi ha mille azioni». Non solo. Secondo il ceo dell'Eni, l'Europa dovrebbe avere una rete integrata di distribuzione del gas per assicurarsi le forniture. Lo ha detto in un'intervista al Wall Street Journal. Intanto, sulla scissione Eni-Snam il tempo stringe: mancano due mesi e mezzo al varo del decreto.
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