PIAZZA AFFARI CHIUDE SULLA PARITA’ (-0,01%) CON SPREAD IN CALO A 159 PUNTI - BENE SAIPEM (+2,12%), AZIMUT (+2,18%) E BPER (+1,27%), MENTRE BPM TERMINA INVARIATA IN ATTESA CHE LUNEDI' PRENDA IL VIA L'AUMENTO DI CAPITALE

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Carlotta Scozzari per Dagospia

Dopo una seduta condotta per lo più in area positiva, Piazza Affari nel pomeriggio ha progressivamente limato i guadagni, per poi terminare praticamente invariata con il Ftse Mib a 21.782 punti (in leggerissimo calo dello 0,01 per cento rispetto alla sessione di mercoledì). Anche quest'oggi, sui listini, hanno pesato le rinnovate tensioni in Ucraina. Ciononostante, lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi è riuscito a ridursi ulteriormente, portandosi a quota 159 punti.

All'interno del Ftse Mib, dopo una mattinata in forte rialzo, si è sgonfiata la Popolare di Milano, che ha chiuso perfettamente invariata in attesa che lunedì prenda il via l'aumento di capitale da 500 milioni. Tra le banche, bene Bper, che ha guadagnato l'1,27%, mentre nel settore del risparmio gestito e amministrato gli acquisti hanno spinto Azimut (+2,18%) e Mediolanum (+1,85 per cento).

Bene anche Mediaset, su dell'1,96% mentre si continuano ad attendere sviluppi sul fronte della televisione a pagamento. In forte progresso, poi, Saipem (+2,12%), che ha così recuperato terreno dopo il tonfo di due giorni fa (ieri la Borsa era chiusa per festività).

Anche Fiat (+0,35%) e Telecom Italia (+0,54%) hanno perso smalto nel corso della seduta. Per quel che riguarda la società telefonica guidata da Marco Patuano, da segnalare che la Findim di Marco Fossati, socio da tempo in polemica con la gestione del primo azionista Telco, ha limato la propria partecipazione portandola al 4,989% dal 5,004% che deteneva all'11 ottobre 2013.

Fiat, invece, non è riuscita a sfruttare sino in fondo le vendite di Chrysler sopra le stime realizzate negli Stati Uniti, mentre il mercato è concentrato sulle novità che arriveranno con il piano su cui l'amministratore delegato Sergio Marchionne alzerà il velo mercoledì.

 

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