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CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL…
1.BORSA, SPREAD BTP-BUND CHIUDE A 162 PUNTI BASE
(LaPresse) - Chiude a 162 punti lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il tasso del decennale italiano al 2,5% sul mercato secondario. Il differenziale spagnolo termina la seduta odierna a 133 punti.
2.BORSA, MILANO CENTRA IL RIMBALZO: BRILLANO BANCHE E FCA
(LaPresse/Finanza.com) - Piazza Affari ha centrato il rimbalzo dopo due sedute da dimenticare, aumentando i guadagni nel pomeriggio in scia a Wall Street. Le tensioni, nate in Grecia con l'allarme di Fitch sulla solidità delle banche greche e i timori di possibili elezioni anticipate, si sono placate anche sull'obbligazionario dove lo spread è sceso in area 165 punti base. Ieri a metà seduta lo spread era volato fino alla soglia dei 200 punti base. Negli Stati Uniti, dove si guarda già alla prossima riunione della Fed e ad eventuale allungamento del quantitative easing, la fiducia dei consumatori (Univ. Michigan) in ottobre ha toccato i massimi dal luglio del 2007 a 86,4 punti. In questo quadro a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha chiuso con un balzo del 3,42% a 18.700,98 punti.
Sono tornati copiosi gli acquisti sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 7,22% a 11,28 euro, Popolare dell'Emilia Romagna il 7,27% a 5,895 euro, Popolare di Milano il 6,77% a 0,575 euro, Intesa SanPaolo il 4,38% a 2,192 euro, Ubi Banca il 4,38% a 5,83 euro, Unicredit il 5,41% a 5,55 euro. Ben comprata Fca (+4,57% a 7,21 euro) che con quasi 69 mila immatricolazioni in Europa a settembre ha incrementato le vendite del 6%, mantenendo stabile la quota di mercato al 5,4%.
sergio marchionne Harald Wester e john elkann
Nei primi nove mesi del 2014 le registrazioni di Fiat Chrysler sono state oltre 588 mila, il 2,6% in più nel confronto con l'anno scorso. Balzo di Pirelli (+5,41% a 10,52 euro) che ha raggiunto un accordo con Rosneft che prevede l'individuazione entro tre mesi di un partner tecnologico per l'ulteriore sviluppo delle attività nel settore della gomma.Brillante Mediaset (+4,72% a 2,658 euro) all'indomani della cessione di The Space Cinema. Il gruppo di Cologno Monzese e 21 Investimenti (famiglia Benetton) hanno ceduto la società leader del mercato cinematografico italiano alla britannica Vue Entertainment per 105 milioni di euro.
La quota dismessa da Mediaset era pari al 49% di The Space e l'incasso per il Biscione è stato di circa 36 milioni di euro con una plusvalenza di 18 milioni. Luxottica (+3,91% a 37,20 euro) ha proseguito il recupero in attesa della nomina del nuovo amministratore delegato dopo l'addio di Enrico Cavatorta. Secondo Il Sole 24 Ore sarebbero molti i manager pronti ad accreditarsi per la guida del gruppo di occhialeria. L'attenzione di Leonardo Del Vecchio, a detta del quotidiano, sarebbe orientata verso un manager esterno di alto profilo da affiancare a Vian.
Finmeccanica ha guadagnato l'1,86% a 6,835 euro dopo le dichiarazioni di ieri dell'Ad Mauro Moretti secondo cui la cessione della divisione trasporti slitterà a inizio novembre. Le offerte vincolanti sono infatti attese entro fine mese ma sarà necessario qualche giorno in più per i dettagli. Moretti ha poi precisato che le offerte per AnsaldoBreda e Ansaldo STS saranno separate, anche se la società ritiene praticabile solo la cessione congiunta.
Tenaris (-1,57% a 14,99 euro) ancora negativa dopo la discesa di questa settimana del petrolio. "Il recente calo del petrolio potrebbe portare ad una riduzione degli investimenti nel 2015 delle società attive nell'Exploration & Production anche se è presto per quantificare come l'attività sarà impattata", hanno spiegato gli analisti di Equita che hanno ridotto le stime sull'eps di Tenaris per il 2014 (-2%) e per il 2015 (-4%) incorporando la discesa del greggio.
3.BOLLORE': OPS SU HAVAS CON PREMIO 19,5%, SOCIETA' PUBBLICITA' RESTERA' QUOTATA
Radiocor - Il gruppo Bollore' lancia un'offerta di scambio su Havas, di cui gia' controlla il 36%. In una nota, il gruppo guidato da Vincent Bollore' indica che l'operazione prevede lo scambio di 9 azioni Bollore' contro 5 azioni Havas, dopo la divisione per 100 del nominale del titolo Bollore', con un premio del 19,5% sulla base delle quotazioni degli ultimi giorni. L'obiettivo e' quello di 'rafforzare la partecipazione in Havas raggiungendo una maggioranza significativa del capitale, mantenendo Havas quotata, con un livello di flottante sufficiente ad assicurare la liquidita' sul titolo'.
Bollore' indica inoltre che aumentera' d'ora in poi il suo dividendo per raggiungere un livello di rendimento equivalente a quello di Havas. 'L'offerta rientra nella strategia di continuita' dell'investimento del gruppo Bollore' in Havas, iniziato 10 anni fa', commenta Vincent Bollore' citato nella nota. Il successo dell'Ops e' condizionato al raggiungimento della soglia del 50% del capitale di Havas.
4.ENEL: PER ANALISTI SE TESORO VENDE 'MALE NECESSARIO' MA 'BUON INCASSO' - FOCUS
Radiocor - Continuare a incassare rendimenti interessanti o fare cassa per ridurre il debito? La ven dita sul mercato di una quota del 5-6% di Enel, che potrebbe avvenire entro l'anno, e poi di una fetta di Eni, riapre il dibattito tra gli osservatori e gli operatori sul mercato. Gli analisti interpellati da Radiocor concordano, numeri alla mano: si rinuncia a importanti dividendi, ma si potrebbero incassare subito 5 miliardi, da quote Eni ed Enel, che aiuterebbero a ridurre lo stock del debito pubblico.
In questa fase, nel caso di Enel, il titolo peraltro e' ben premiato in Borsa: dai livelli bassi del 2012 (2,2 euro) e' tornato a navigare negli ultimi mesi attorno ai 4 euro, anche se e' meno 'dividend player', con payout sul bilancio 2014 al 40 per cento. 'Non c'e' molto da dire. L'unica convenienza e' che i proventi vanno a riduzione del debito. Sembra un 'male necessario' se devi far scendere il debito. Certo, poi rinunci a dividendi importanti ma non cosi' attraenti come in passato' spiega un analista. Alessandra Capozzi
matteo renzi pier carlo padoan
5.ENEL: MUCCHETTI, VENDERE IL 5% NON CONVIENE AL TESORO, MEGLIO I DIVIDENDI - INTERVISTA
Radiocor - La vendita di quote Enel da parte del Tesoro 'a spizzichi e bocconi non ha senso finanziariamente' e puo' consentire un risparmio sul debito pubblico poco paragonabile ai rendimenti delle azioni. Mostra cautela il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, intervistato da Radiocor sulla prospettata vendita da parte del Tesoro di una quota del 5-6% di Enel che potrebbe concretizzarsi entro l'anno.
'Andrei cauto a vendere il 5% dell'Enel, sia perche' la situazione di Borsa non consente certo vendite ad alto prezzo, sia perche', piu' in generale, il 5% puo' rendere come minimo una sessantina di milioni netti, che potrebbero raddoppiare laddove l'Enel tornasse ai dividendi di tre anni orsono; mentre dall'incasso del 5% di Enel, ai valori correnti, deriverebbe un risparmio nella spesa per interessi, al netto delle imposte, sul debito pubblico cancellato da questa operazione, pari piu' o meno alla meta''. Mucchetti mette in guardia anche sul possibile messaggio al mercato dalla vendita di una quota e c ontesta i vantaggi finanziari di una vendita 'a spizzichi e bocconi'.
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