
DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E…
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Pronto, Anas? Qualcuno ha già avvisato il presidente-amministratore delegato Gianni Vittorio Armani che ieri, al processo per Alitalia, il pm Nello Rossi ha chiesto la condanna di uno dei suoi generalissimi, tale Leopoldo Luigi Conforti? Ben due anni e mezzo, perbacco. Per dissipazione, per giove. Ed e’ vero che a via Mozambano, durante la gestione dello strapagato Pietro Ciucci (e del suo altrettanto strapagato predecessore, Vincenzo Pozzi), abbiamo visto accadere di tutto. Ma che il responsabile del settore legale dell’azienda, anzi, il Condirettore Generale Legale e Patrimonio (occhio alle maiuscole!), venisse rinviato a giudizio, rischiando addirittura una condanna a 30 mesi di carcere, beh, è una rogna mica da ridere.
Il suddetto Conforti, classe 1950, è in Anas dall’ottobre 2009. Si era appena gentilmente chiusa la sua carriera ventennale in Alitalia (ricordate Cimoli, Mengozzi e gli altri manager indagati per «operazioni abnormi sotto il profilo economico e gestionale» che portarono a un crac di oltre 4 miliardi?) ed era giusto in cerca di un altro posticino quando Pietro Ciucci se lo accaparrò a caro prezzo, folgorato dal suo curriculum: responsabile in Alitalia della direzione legale e societario, segretario del cda, responsabile ad interim delle risorse umane, presidente di Aviofin spa, vice presidente di Assoclearance, Amministratore d Alitalia Express spa, componente del consiglio generale Assonime… Una perla di manager, per farla corta.
Infatti una parolina o due, di quelle pesanti, ci fu anche da parte di Maurizio Prato, l’ex presidente di Alitalia, grande sponsor del Leopoldo Luigi. Come doveva andare a finire? Assunto in Anas con una busta paga già ragguardevole, nel 2013 il nostro Conforti s’è portato a casa uno stipendiuccio, centesimo più centesimo meno, sui 200.000 euro.
Non solo: si è dimostrato così efficiente nel lavoro da meritarsi altri 54.369 euro per il raggiungimento degli obiettivi. Che sono obiettivi delicatissimi, per carità. Da lui infatti dipendono i contenziosi e gli affari legali dell’Anas, le gare e i contratti, gli acquisti, persino l’acquisizione del patrimonio.
Chiaro che è uno dei condirettori che più contano, a via Mozambano, insieme ad Alfredo Bajo, Condirezione Generale Tecnica, e a Stefano Granati, Condirezione Generale Amministrazione, Finanza e Sistemi. Tutto maiuscolo. Per ora. Perchè dicono che presso il ministro vigilante Delrio (e, di conseguenza, presso il suo braccio armato Armani) tutte queste maiuscole, e soprattutto i relativi stipendi della triade, non godano di molta buona fama. Figurarsi adesso che uno dei Maiuscoli rischia la condanna.
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