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DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
1. L'ACCUSA E' DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE E CORRUZIONE
Dario Del Porto e Conchita Sannino per “La Repubblica”
guarguaglini foto mezzelani gmt
Ora l’inchiesta sui fondi neri di Finmeccanica colpisce anche «il grande Cesare». Pierfrancesco Guarguaglini, il potente manager che ha guidato il colosso di Stato fino al dicembre 2011, finisce agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere e corruzione.
Il provvedimento è stato eseguito dalla Tributaria della Finanza coordinata dai pm Catello Maresca, Marco Del Gaudio e Maurizio Giordano con il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. È la svolta nelle indagini sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti affidato nel dicembre 2009 a un’azienda del gruppo, Selex Service management spa, amministrata all’epoca da Sabatino Stornelli che, dopo esser stato travolto dal blitz con il fratello Maurizio, ha deciso di collaborare.
Guarguaglini e Marina Grossi di Emanuele Fucecchi per Il Fatto
Per il pm, «attraverso un articolato sistema di false fatturazioni e sovraffatturazioni nei rapporti fra le Selex e le società sub appaltatrici compiacenti», sarebbero stati accumulati circa 17 milioni di fondi neri.
Somme destinate almeno in parte, secondo l’accusa, al pagamento di tangenti «in favore anche di Guarguaglini ». Una prima richiesta di custodia cautelare per l’ex presidente e ad di Finmeccanica era stata respinta per carenza di gravi indizi a marzo, quando ai domiciliari era finito (tra gli altri) l’ex capo delle Relazioni esterne, Lorenzo Borgogni. Le indagini però sono andate avanti.
E ne è uscita rafforzata la storia dei due borsoni della squadra di calcio “Valle del Giovenco” che nel settembre 2009 sarebbero stati usati per portare via il denaro consegnato poco prima da un altro imprenditore, Vincenzo Bernardino Angeloni, e destinato a Guarguaglini e Borgogni. Soldi indicati come parte di una «provvista» di 800 mila euro rientrata in Italia dopo essere transitata attraverso una società del Delaware e conti cifrati in Svizzera.
La testimonianza della segretaria di Guarguaglini, alcune intercettazioni e le accuse di un altro indagato, Luigi Malavisi, hanno indotto il gip Francesco De Falco Giannone a disporre gli arresti per «il grande Cesare », come veniva chiamato il capo nei dialoghi captati. Ma l’inchiesta non è finita. Nel filone romano risulta già indagato il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa per finanziamento illecito, anche se lui respinge ogni addebito. E il gip si chiede: a chi finivano quei fondi neri?
2. E GLI ALTRI INDAGATI SI SFOGARONO: PERCHÈ NOI IN MANETTE E LUI NO?
Dario Del Porto e Conchita Sannino per “La Repubblica”
MARINA GROSSI PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI
Il grande affare della tracciabilità dei rifiuti trasformato in una macchina per tangenti. Fondi neri finiti nelle tasche di manager e di politici. Ottocentomila euro sarebbero andati agli ex vertici di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini e Lorenzo Borgogni. A marzo, quando la Finanza lo perquisisce, l’ex presidente teme per gli sviluppi e viene intercettato al telefono con la segretaria. «Se mi dovessero chiamare io la cito... Perché sembra che portassero borse in continuazione. Le carogne non si conoscono mai», dice Guarguaglini.
Che in un’intercettazione conferma l’assunzione di una cugina nel centro Sistri di Cecina. «Ma era un trasferimento, lei era dipendente della Wass Finmecanica ». Sotto la lente, anche la gestione ritenuta «anomala» di un audit avviato da Finmeccanica dopo l’esposto anonimo su false fatturazioni legate alla società “Valle del Giovenco”. «La bestia ha mandato una lettera...», dicevano al telefono.
«QUEL BORSONE AL 7° PIANO»
Patrizia Silverio è stata segretaria del capo dal 2002 al 2011. Sentita come teste, racconta: «Conosco Sabatino Stornelli in quanto ad di Selex, spesso era al settimo piano di Piazza Montegrappa. Conosco anche Angeloni, veniva spesso a incontrare Guarguaglini, ma non ha avuto ruolo nel gruppo».
I pm le chiedono se siano mai entrati in quegli uffici «uno o più borsoni sportivi della squadra Pescina Vallo del Giovenco», il club tanto caro al presidente al punto da costringere Stornelli ad assumerne la guida. La Silverio risponde: «Ricordo con certezza un solo episodio. Prima del maggio 2010 fu recapitato alla segreteria di Guarguaglini un borsone tipico dei calciatori. Fu lasciato nell’ufficio di Guarguaglini, al settimo piano, come regalo che Sabatino Stornelli faceva al presidente. Non ho mai saputo quale fosse il contenuto del borsone».
PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI E MOGLIE MARINA GROSSI
« I SOLDI NELLE BUSTE A4»
Significative sono anche le dichiarazioni dell’imprenditore Luigi Malavisi. Che ammette di aver recapitato a Maurizio Stornelli contanti provenienti «da sovraffaturazioni ». Aggiunge: «In 4 o 5 occasioni di incontro tra me e Stornelli in via Liberiana a Roma, fui invitato a recapitare una busta gialla-marrone, foglio A4, chiusa, che conteneva, a dire di Maurizio Stornelli, documentazione. Questa busta mi veniva recapitata allo studio e io la portavo poi a Maurizio Stornelli».
Malavisi svela di aver avuto «il sospetto che si trattasse di soldi. Lo riferii a Stornelli, ero indispettito, non volevo essere coinvolto in vicende illecite. Costui, dicendosi inizialmente innocente, mi riferì che si trattava effettivamente di soldi da recapitare ai vertici di Finmeccanica per le esigenze della squadra Valle del Giovenco ».
« E ARRESTANO SOLO NOI? »
È il 24 marzo, da poche ore è stata eseguita l’ordinanza a carico di Angeloni, Malavisi e dei dirigenti Finmeccanica Stefano Carlini e Borgogni. La Tributaria li intercetta durante la notifica degli arresti. Carlini, si legge negli atti, «rivolgendosi a Malavisi e Angeloni, scorre la parte in cui sono elencati i nominativi di tutti gli indagati, tra i quali Borgogni e Guarguaglini, e Angeloni esclama: “E arrestano solo noi?”».
LA MOGLIE INCAVOLATA
Il giorno dopo, Guarguaglini, ormai ufficialmente indagato, si sfoga al telefono con un amico. E dice che «a far incavolare la moglie, sono state le affermazioni di Archimede Pitagorico (ovvero Sabatino Stornelli, ndr), che ha avuto il coraggio di dire... “Borgogni, Guarguaglini e la moglie sono fuori”». Il riferimento è all’intercettazione, riportata dai giornali, in cui Stornelli si lamenta di trovarsi agli arresti a differenza dei potenti.
«BORGOGNI: DI COTTE E DI CRUDE»
In un altro dialogo, Guarguaglini si lamenta di Borgogni, per anni suo braccio destro. È il 24 marzo. Quando un amico gli dice: «Sei ancora nell’occhio del ciclone, sei una preda che interessa», il manager risponde: «È una balla colossale, non c’entro assolutamente niente...». Poi parlano di Borgogni, già teste d’accusa in altre inchieste. L’interlocutore commenta: «Borgogni t’ha proprio rovinato, eh, t’ha trascinato... ». E Guarguaglini: «Certo, ne faceva di cotte e di crude, è risaputo ». L’ex presidente in serata fa sapere, attraverso il suo avvocato, «che la sua estraneità sarà completamente riconosciuta nel corso delle ulteriori indagini».
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