ANCHE GOOGLE FA FLOP - FALLITI TUTTI I TENTATIVI DI ENTRARE NEL BUSINESS DELLE COMUNITÀ ONLINE - DOPO I DISASTRI DI BUZZ, WAVE, GTALK, ANCHE GOOGLE PLUS ARRANCA (E ZUCKERBERG GODE) - L’AZIENDA PROVERÀ A PUNTARE SUL MOBILE

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Valerio Maccari per "Affari e Finanza - la Repubblica"

Non c'è pace per Google Plus. Nelle ultime settimane il rischio di una possibile chiusura o trasformazione del social network di Google - motivata dai confermati scarsi risultati - è tornato al centro dell'attenzione dei media.

A suscitare clamore, in primo luogo, è stato l'abbandono annunciato da Vic Gundotra, fondatore e principale ispiratore del servizio. Gundotra, che ha guidato il social network di Mountain View fin dalla sua nascita nel 2011, e che ha lavorato per Google per ben 8 anni, ha dato notizia delle dimissioni tramite un post su Google Plus, e ha motivato il suo addio citando il suo desiderio di intraprendere non meglio specificati "nuovi progetti".

Un annuncio inaspettato anche perché Gundotra, nel tempo, era diventata una figura di riferimento di Google, spesso presente ai Google I/O, l'evento per sviluppatori in cui il motore di ricerca presenta le sue novità.

Nonostante questo, ha subito chiarito l'azienda di Mountain View, l'abbandono del cervello di Google Plus "non ha nessuna conseguenza sulle nostre strategia per il social network: abbiamo una squadra di incredibile talento e continueremo a lavorare per costruire una grande user experience su Google Plus, Hangouts e Foto".

La scelta di Gundotra, però, è stata interpretata dalla quasi totalità degli analisti ed esperti del settore come la conferma delle difficoltà di Google Plus, che non è riuscito a raggiungere l'obiettivo di scalzare dal trono dei social network Facebook. A confermarlo anche l'autorevole TechCrunch che, in un post a firma di Alexia Tsotis e Matthew Panzarino, definisce la rete sociale di Google "un morto che cammina".

La soluzione più probabile è che Google Plus in futuro non sarà più considerato un prodotto ma una piattaforma, mettendo di fatto fine alla sua competizione con gli altri social network come Facebook e Twitter.

Competizione che, in effetti, non è mai stata molto vivace. Quando è stato introdotto, nel 2011, Google Plus sembrava effettivamente uno strumento in grado di poter scalzare Facebook dal trono dei social network, soprattutto considerando l'enorme numero di utenti già registrati agli altri servizi del motore di ricerca, come Gmail e Youtube. Le cose, però, non sono andate come sperava Google.

Dopo una partenza sprint, con oltre 25 milioni di utenti guadagnati in appena 24 giorni, Google Plus ha infatti continuato a veder crescere a ritmo sostenuto le persone registrate ma non di coloro che usano attivamente il social network. E alla fine del 2013 poteva contare su "solo" 540 milioni di utenti attivi: un numero elevato, ma inferiore di oltre la metà agli 1,2 miliardi di utenti dichiarati da Facebook.

Il rallentamento di Google Plus è stato combattuto con l'integrazione con gli altri servizi del motore di ricerca, nella speranza di poter traghettare tutti gli utenti di Google verso il social network.

Una strategia che però non ha pagato. E che, secondo varie fonti di stampa, potrebbe essere stata alla radice delle tensioni che hanno innescato l'allontanamento di Gundotra. In particolare avrebbe pesato il fallimento dell'integrazione con YouTube, maldigerito dagli utenti e anche da parte della dirigenza Google.

Un fallimento che avrebbe convinto la società a intraprendere una riorganizzazione del social network, smentita da Google ma che invece, secondo TechCrunch, è già iniziata: "Due fonti in particolare ci dicono che Google ha già ridistribuito i team che formavano un tempo il cuore di Google Plus, un gruppo tra i 1000 e i 1200 dipendenti.

Come parte dei cambiamenti di staff, il team dedicato a Google Hangouts - la funzione di chat di gruppo del social network - sarà spostato dentro alla squadra che si occupa di Android, ed è probabile che lo stesso accada con il team Foto. In sostanza, i talenti vengono tolti dal regno di Google+ e portati verso la piattaforma Android".

Un'accelerazione sul fronte mobile che, se confermata, sembrerebbe precedere quantomeno una trasformazione del social network. Negli ultimi giorni, in effetti, la rete è stata invasa da un profluvio di immagini che mostrano una nuova presunta versione di Google Plus per Android, rivista per l'uso su dispositivi mobili.

Per sapere di che tipo e portata sarà il cambiamento non ci resta che aspettare il prossimo Google I/O, quest'estate. Il primo senza Gundotra, e forse l'inizio del nuovo corso di Google Plus.

 

vic gundotra coi google glass google buzz google talk google wave il creatore di google plus vic gundotra