DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
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Alessandro Profumo voleva chiudere in bellezza la sua vita da banchiere, ma non c’è riuscito. Eppure era a un passo dal colpaccio: cancellare per sempre il contratto di lavoro dei dirigenti degli istituti di credito. Al numero uno del Monte dei paschi di Siena e leader del Comitato Abi per le questioni sindacali stava per riuscire un vero e proprio capolavoro: annientare la piattaforma regolamentare dei manager delle banche.
Non servono norme di carattere generale, dice Profumo, perché per i dirigenti basterebbe la contrattazione individuale. A mettere i bastoni fra le ruote al presidente uscente di Mps, ieri, è stato il blocco dei sindacati: Fabi, Unisin, Fisac Cgil, Uilca, Ugl credito e Sinfub hanno costretto l’Associazione bancaria italiana a firmare il rinnovo del contratto dei 6.500 dirigenti del settore nonostante la neo First Cisl avesse garantito all'Abi ben altro risultato.
Una trattativa non indolore che ha portato all’isolamento della stessa Cisl, ribattezzata Cisl First da poche settimane dopo il matrimonio con Dircredito. Al vertice del sindacato siedono Giulietto Pinocchio Romani e Maurizio Sfogliatella Arena. E proprio Arena, stando a quanto ricostruito da Dagospia nella sua infinita miseria, sarebbe il vero sconfitto di questa partita: chi lo ha visto uscire dalla riunione in Abi sostiene che dimostrasse più dei 64 anni riportati sulla carta d’identità rilasciata dal comune di Napoli.
Fino allo scorso rinnovo, in effetti, Arena (ultimo segretario del sindacato dei dirigenti) era titolare, insieme al Sinfub, in esclusiva della trattativa per i dirigenti. La fusione con la Cisl ha prodotto l’esatto contrario dell’effetto sperato, indebolendo la sua posizione. E così oggi, a palazzo Altieri, gli esponenti di First sono finiti in minoranza, isolati.
Ora la base gli punta il dito contro e nella segreteria nazionale c’è chi è rimasto incredulo: del resto, solo pochi giorni fa – era il 9 luglio – Romani e Arena avevano preparato una comunicato stampa, snobbato dagli organi di informazione, nel quale millantavano di aver raggiunto un presunto accordo con Abi e Profumo.
Una clamorosa bufala. L’accordo è stato raggiunto soltanto oggi pomeriggio, ma fino all’ultimo istante prima del sì definitivo c’è stato il rischio che il tavolo saltasse. Per i sindacati che hanno vinto il braccio di ferro con le banche si tratta di una vittoria di peso, visto che il contratto è comunque un valore nonostante siano stati depotenziati gli scatti di anzianità (restano in vita solo quelli vecchi che verranno inglobati in una voce della busta paga “riassorbibile” nel tempo).
ABI Associazione bancaria italiana
Dunque, il contratto dei dirigenti è salvo, ma i sindacati fanno la conta di morti e feriti: per la Cisl First si trattava del banco di prova (miseramente fallito) mentre l’esito della partita avrebbe innervosito anche la segreteria nazionale della stessa confederazione, che non avrebbe gradito apprendere il fatto che il sindacato dei dirigenti confluito nella Cisl non abbia più alcun peso politico né nell’Associazione presieduta da Antonio Patuelli né nelle direzioni generali delle grandi banche.
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