DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1 - PROFUMO CHIAMA ERMOTTI, MPS ACCELERA SULL'AUMENTO DI CAPITALE...
Camilla Conti e Gianluca Paolucci per "La Stampa"
L'ex numero uno del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, non ha ricevuto alcun avviso di garanzia relativamente all' inchiesta sull'acquisto di Antonveneta aperta dalla Procura di Siena. Lo ha dichiarato lui stesso ieri aprendo i lavori dell' esecutivo dell' Abi, di cui è presidente. Secondo indiscrezioni raccolte dall'agenzia MFDowjones da un banchiere presente all'incontro, Mussari ha infatti voluto precisare la sua posizione chiedendo se ci fossero domande o richieste di chiarimenti da parte dei presenti.
Nessuno è intervenuto e quindi il presidente dell' Abi ha proceduto alla trattazione dei temi all' ordine del giorno dell'esecutivo. A Siena, intanto, i nuovi vertici di Mps fanno i conti con il futuro. E' già partita la caccia ai nuovi potenziali investitori destinati a prendere il posto della Fondazione che non potrà partecipare all'aumento di capitale da 1 miliardo su cui lo scorso 9 ottobre il cda ha incassato la delega dall'assemblea dei soci.
Aumento ritenuto necessario dalle Autorità di vigilanza per mantenere nel tempo l'autonomia della banca senese oggi appesa al paracadute dei Monti bond. «Necessario ma non lo prevediamo a breve», aveva però sottolineato il presidente Alessandro Profumo davanti al parterre degli azionisti riuniti a Siena.
In realtà , secondo quanto riferiscono fonti finanziarie, il management avrebbe già cominciato dopo l'assemblea, a sondare la disponibilità di alcuni advisor cui affidare l'incarico di seguire il delicato dossier. In primis la svizzera Ubs oggi guidata da Sergio Ermotti che Profumo conosce bene perché lo aveva voluto a Unicredit tra i suoi quattro vice e con il quale si dice il presidente del Monte sia rimasto in ottimi rapporti.
Quanti agli attuali soci privati del Monte,partecipare pro quota alla ricapitalizzazione comporterebbe sacrifici non indifferenti. Come la new entry Menarini, società farmaceutica della famiglia Aleotti, alle prese con la spending review sui farmaci e con l'annuncio di 1000 esuberi. O come la Unicoop Firenze, il colosso delle cooperative toscane guidato da Turiddo Campaini che ha chiuso il 2011 in perdita per 44 milioni contro i 33 milioni di utile dell'anno precedente.
La partecipazione in Mps del 2,7% è tenuta a bilancio per 306 milioni che vogliono dire 96 centesimi per azione. Con il Monte in Borsa a poco più di 23 centesimi, la svalutazione implicita supera già i 200 milioni. Non solo. Anche il rapporto tra Mps e il suo partner assicurativo (e socio col 3,7%) Axa dovrà essere rivisto alla luce del piano di chiusure e cessioni di filiali che il Monte ha già in parte realizzato. I vecchi accordi prevedono che il prezzo dell'alleanza sia legato al numero di sportelli a cui la compagnia francese avrebbe avuto accesso per distribuire le polizze. Intanto in serata l'agenzia Moody's ha tagliato il rating di Mps di due gradini a Ba2 da Baa3, ovvero a livello spazzatura.
2 - MPS: POLITICI SENESI SENTITI DAI PM...
Luca Gualtieri per "Milano Finanza"
Si allarga il raggio delle indagini condotte dalla Procura di Siena sull'operazione Monte dei Paschi Antonveneta. Come anticipato da MF-Milano Finanza, nei giorni scorsi i magistrati hanno sentito alcuni esponenti di punta della politica locale come persone informate dei fatti. In particolare, i pm hanno convocato gli ex sindaci di Siena Maurizio Cenni e Franco Ceccuzzi (che all'epoca dell'acquisizione di Antonveneta era segretario del Pd senese) e l'ex presidente della Provincia Fabio Ceccherini.
In base alle ricostruzioni, si sarebbe trattato di colloqui molto approfonditi, anche se per il momento i contenuti restano top secret. L'obiettivo dei titolari dell'inchiesta (Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Nicola Marini) è fare luce sull'operazione che portò nel 2007 il Monte a mettere sul piatto ben 9 miliardi per comprare la banca padovana dal Santander. Le ipotesi di reato al vaglio dei magistrati sono manipolazione del mercato e ostacolo alle funzioni delle autorità di vigilanza e nel registro degli indagati sarebbero finiti almeno quattro dirigenti o ex dirigenti dell'istituto.
Proprio negli ultimi giorni a Siena si è assistito a una sensibile accelerazione dell'inchiesta. Giovedì 11 gli uomini della Guardia di Finanza avrebbero compiuto nuove acquisizioni di documenti nella sede della Fondazione Mps, che detiene la maggioranza relativa del capitale della banca, nell'ambito della stessa inchiesta. Non solo. Secondo organi di stampa, i pm avrebbero iscritto nel registro degli indagati l'ex presidente Giuseppe Mussari, anche se per il momento la notizia non ha ancora trovato conferire ufficiali.
Ieri peraltro, durante i lavori dell'esecutivo Abi che si è tenuto a Roma, Mussari ha spiegato di non aver ricevuto nessun avviso di garanzia. Secondo quanto riportato dall'agenzia MF-Dowjones, al termine dell'intervento Mussari ha chiesto se ci fossero domande o richieste di chiarimenti da parte dei presenti, ma nessuno ha avanzato obiezioni. In ogni caso la voce sull'iscrizione di Mussari nel registro degli indagati ha creato scompiglio a Siena, dove da tempo il mondo politico ed economico si divide sul passato e sul destino del Monte.
E chiaro a molti che l'indagine in corso potrebbe avere effetti decisivi sul complesso gioco di poteri e contropoteri che reggono il sistema-Siena, anche se per il momento è arduo, se non impossibile, prevedere questi delicati sviluppi. Intanto in Mps resta alta la tensione sulla vertenza sindacale per il nuovo piano industriale. Ieri il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha comunque precisato che per il momento la banca non ha chiesto nessun intervento al governo sulla vicenda. «Il ministero segue da vicino la vicenda», ha comunque fatto sapere Fornero.
3 - MPS: SOFFRE IN BORSA (-6%) TRA FORTI SCAMBI...
(ANSA) - Si rafforza in Borsa la corrente di vendite sul Monte dei Paschi di Siena con Moody's che ha tagliato il rating da 'Ba2' da 'Baa3': dopo il passaggio in asta di volatilita' il titolo cede il 6,2% a 0,23 euro. Forti gli scambi: sono passate di mano 130 milioni di azioni, oltre l'1% del capitale e la meta' della media dell'ultimo mese. (ANSA).
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