SOLO QUANDO LE CASSE SONO VUOTE, I GOVERNI VANNO A CACCIA NEI PARADISI FISCALI: ACCORDO ANTI-EVASORI TRA USA E SVIZZERA

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Luigi Grassia per "la Stampa"

La crisi economica e la necessità di denaro delle casse pubbliche stanno spingendo tutti gli Stati a prendere sul serio la lotta ai paradisi fiscali e all'evasione. Sottoposta a una pesante pressione da parte degli Usa, ieri la Svizzera ha avviato l'iter di una legge che attenua il segreto bancario e collabora con Washington alla ricerca dei contribuenti americani infedeli. Nella stessa giornata, la Germania si è accordata con gli Stati Uniti su uno scambio di informazioni fiscali a partire dal 2014. Terzo segnale, l'Austria e il Lussemburgo hanno aderito alla convenzione antievasione dell'Ocse.

Il governo elvetico ha redatto una proposta di legge che rivede le norme sul segreto bancario e consente alle banche svizzere, «su base volontaria», di risolvere i contenziosi con le autorità statunitensi e di trasmettere informazioni sui conti non dichiarati. Va sottolineato un elemento importante: il cedimento non è completo, il richiamo alla volontarietà, esclude l'attivazione dello scambio automatico di informazioni salvaguardando, almeno in parte, il principio del segreto bancario. Solo la pratica dirà in che misura la nuova legge soddisferà le richieste degli Stati Uniti.

Il contenzioso fra Washington e Berna si trascina da un paio d'anni. «L'urgenza è dovuta al fatto che gli Usa non sono più disposti ad aspettare» ha spiegato il ministro delle Finanze Widmer-Schlumpf. Il Dipartimento della Giustizia americano indaga su 14 istituti elvetici accusati di aver aiutato illecitamente i contribuenti statunitensi. La banca svizzera Wegelin & Co è già stata costretta a chiudere dopo che le autorità Usa le hanno inflitto una multa di un 1,2 miliardi di dollari per lo stesso motivo.

 

merkel-obamaEVASIONE FISCALE Evasione Fiscale