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METTETE I FIORI NEI VOSTRI CANNONI: QUANDO LA POLITICA VA IN APNEA, L’INDUSTRIA TELEVISIVA, RAI, MEDIASET, TIM E SKY, PROVA A RESTARE A GALLA. COME? AFFIDANDOSI A MANAGER CHE, MESSI DA PARTE I BAZOOKA, SI ATTOVAGLIANO AL TAVOLO DEL POTERE E PROVANO A DIVIDERE LA TORTA. MEGLIO POCO CHE RISCHIARE DI FINIRE A GAMBE ALL’ARIA 

Ignazio Mangrano per la Verità

 

gina nieri

Mentre la politica dorme, i «sistemi» ritrovano sempre il loro equilibrio per evitare la dissoluzione: quelli internazionali, politici, economici, finanziari, come quelli industriali. Anche nelle fasi di cambiamento che stiamo vivendo, dove gli equilibri dei sistemi sono spesso sottoposti a forte stress. Questo vale anche nel mondo dell' industria editoriale e televisiva, che rappresenta la più rilevante industria sotto il profilo della tenuta dei sistemi democratici.

 

Questa industria funziona come in tutti gli altri sistemi: intervengono sempre quelle endorfine di salvaguardia che un gruppo di uomini ben selezionato è capace di mettere in campo a tutela delle aziende che rappresentano, evitando di mettere in seria difficoltà soldi e posti di lavoro. Parliamo di uomini che lavorano all' interno delle relative aziende e raramente tolgono la scena ai diversi «capi azienda».

 

andrea zappia sky q

Osserviamoli da vicino.

La Rai, anziana e stanca signora, è di per sé produttrice di equilibri; ogni maggioranza la salvaguarderà; non si vedono scossoni post elettorali possibili di fronte a qualunque soluzione governativa si arrivi. Fra i diversi «palazzi» si nota l' attivismo di uomini storici della struttura come ad esempio Giuseppe Pasciucco, direttore finanziario, che guida con maestria conservativa le principali operazioni della Rai, accompagnato da Fabrizio Ferragni, direttore delle relazioni istituzionali che ha bruciato tutti gli uomini della precedente gestione di Antonio Campo Dall' Orto, lasciando a Mario Orfeo la parte del frontman pubblico.

 

Stessa cosa in Mediaset, dove il terzetto composto da Gina Nieri, la «zarina», vicepresidente con la gestione diretta di tutte le operazioni con politica e istituzioni, Mauro Crippa, «ministro delle informazioni» e Pasquale Straziota, «il legale», accompagnano la famiglia Berlusconi e il fedele amico Fedele Confalonieri in ogni decisione del gruppo televisivo, radiofonico e pubblicitario.

 

paola ferrari marco de benedetti

Sky ha uomini ancora meno visibili, in tipico stile britannico, che affiancano l' ad Andrea Zappia: pochissime uscite, rare dichiarazioni, ma sono loro a tessere la tela con il sistema: Davide Tesoro Tess, l' uomo delle strategie finanziarie, l' avvocato Luca Sanfilippo, fine giurista dell' azienda, e l' invisibile Riccardo Pugnalin, sofisticato Richelieu fra comunicazione e istituzioni.

 

La Repubblica-L' Espresso-gruppo De Benedetti: qui la vicenda si fa più articolata dopo l' arrivo alla guida di Marco De Benedetti, che tenderà a occupare la scena pubblica al posto del «grande padre»; due persone possono però riassumere il sistema di controllo interno: Monica Mondardini, che governa con grande maestria tutte le attività industriali ed esterne, e Francesco Dini, che gestisce dietro le quinte i rapporti con il palazzo.

 

Tim-Vivendi: l' arrivo di Amos Genish alla testa dell' azienda apre una nuova era: mercato aperto e stretto controllo della filiera decisionale. L' uscita veloce di Flavio Cattaneo ha stravolto i rapporti interni, lasciando poche persone all' altezza a seguire Genish nella sua energica attività che ha fatto dimenticare uno dopo l' altro Cattaneo, Giuseppe Recchi e Arnaud De Puyfontane.

 

AMOS GENISH

La figura che si muove con autorevolezza nei palazzi romani è l' intramontabile Franco Bernabè, che tesse reti con ago e filo fra politica e potere; mentre l' avvocato Agostino Nuzzolo, general counsel di provenienza Gdf, portato da Cattaneo ma confermato dalla nuova gestione, controlla con molta attenzione le complesse vicende legali dell' azienda.

 

Rcs-La 7: qui non si vede nessuno dietro le quinte, nel bene e nel male, a parte il dominus Urbano Cairo, imprenditore, presidente del Torino calcio, venditore di pubblicità, editore e quasi direttore delle testate che detiene. Sì, solo lui, per affrontare sia un complicato business, sia i palazzi della politica e del potere... A parte, ovviamente, il vero king maker della sua ascesa e delle sue future prospettive: Banca Intesa.

 

cairo

Gli gnomi del sistema televisivo ed editoriale italiano litigano, ingaggiando battaglie furibonde fra di loro e nelle rispettive sedi di competenza (tribunali, sistemi mediatici, sedi politiche e massimi livelli delle istituzioni, autorità regolatorie, eccetera); competono spesso all' arma bianca, ma alla fine si rispettano, a volte stringono anche amicizie; sanno che solo da loro passeranno - o meno - le grandi alleanze, i grandi accordi o rotture più cruente. Si conoscono da decenni, spesso sono stati colleghi: rappresentano i fili dell' alta tensione su cui corrono i «sì» o i «no» della decisione finale del capo.

RICCARDO PUGNALIN

E nell' attualità di questi mesi cosa sta succedendo?

 

Tim-Vivendi contro Mediaset, Mediaset contro La Repubblica, Tim contro Sky, Rcs contro La Repubblica, Sky contro Mediaset, Mediaset contro Sky...ma poi Mediaset e Tim-Vivendi si aggiustano, Mediaset e La Repubblica si rispettano, Sky e Tim riannodano i fili, Sky e Mediaset siglano accordi.

Un gomitolo che si srotola e si riarrotola sotto l' occhio vigile dei nostri uomini.

 

E cosa succederà a breve dopo le elezioni politiche? Il sistema produrrà ancora le necessarie endorfine di saggezza. Saranno ancora loro gli uomini che sistemeranno gli equilibri, abituati al compito che le aziende hanno assegnato loro: preparare le guerre per sancirne la pace.