robot al check in

QUANDO IL ROBOT TI DA’ UNA MANO. PER IL BAGAGLIO – INAUGURATO A GATWICK IL SISTEMA AUTOMATIZZATO PIU’ GRANDE AL MONDO – SI RISPARMIANO 17 MINUTI AL CHECK IN – EASYJET VUOLE ESPORTARE IL MODELLO ANCHE A VENEZIA E MALPENSA

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Lucio Cillis per la Repubblica

CODE CHECK IN EASYJETCODE CHECK IN EASYJET

 

EasyJet inaugura nello scalo londinese di Gatwick il sistema automatico per la raccolta dei bagagli più grande del mondo. Occupa quasi lo spazio di un campo di calcio al coperto ed è stato inaugurato ieri assieme alla nuova casa della compagnia inglese, che dal terminal Sud ha portato tutta la base nella parte Nord dell’aeroporto.

 

EASYJET CHECK INEASYJET CHECK IN

Questa mega struttura è composta da 48 isole automatiche per il ritiro dei bagagli che sostituiranno progressivamente i tradizionali sistemi di check-in presidiati da dipendenti in carne e ossa.Visto che di automazione e tasse sui robot si comincia a discutere, Sophie Dekkers, direttore di easyJet Uk, ci tiene a precisare che le cose non stanno proprio cosi almeno per ora. «No, non ci sarà una progressiva diminuzione di dipendenti dietro le colonnine», spiega la manager di easyJet, «ma, al contrario, sposteremo il personale che oggi si occupa dei bagagli ai check in a presidiare le macchine per velocizzare le operazioni automatizzate dei passeggeri».

 

BAGAGLI AEROPORTO1BAGAGLI AEROPORTO1

Le simulazioni e i test effettuati nelle scorse settimane sarebbero incoraggianti. Con i “vecchi” metodi di presa in consegna delle valigie i tempi per ogni passeggero erano biblici. Circa 22 minuti in media per ogni operazione. Col sistema automatico si risparmiano 17 minuti e ogni passeggero riesce a cavarsela da solo quasi sempre con 60 secondi di impegno e una media di tempi dall’ingresso nell’area del self che non supera i 5 minuti. I tempi dunque si sono ridotti e la velocità è quadruplicata.

 

GATWICKGATWICK

La stessa idea che oggi viene lanciata a Londra diventerà realtà anche in Italia, «sempre che gli scali italiani» sottolinea la numero uno del vettore nel nostro Paese, Frances Ouseley, «capiscano che serve una spinta e una accelerazione su questo fronte». L’idea della Ouseley e di arrivare anche a Malpensa, Napoli e Venezia, le due principali basi nazionali con Milano seconda in Europa per importanza dopo Gatwick, ad un lancio in grande stile della automazione. «Oggi a Venezia siamo a 5 colonnine» conclude, «ma contiamo di crescere e di molto nel corso del 2017».