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L’armistizio sulla gestione di via Solferino sta per finire. Questione di ore, questione di giorni. Da settimane, l’ad Rotolone Scott Jovane rimanda l’annuncio che anche la redazione contenuti internet, dopo i periodici, verrà subappaltata alla Prs di Bernardini de Pace. Un accordo che per alcuni soci è privo di reali contenuti tecnologici e sul quale si prevede un barrage netto e polemico di Diego Della Valle.
La chiusura di Rcd, la struttura interna che pensava ai contenuti multimediali, è stata un bagno di sangue anche sindacale e ora il contratto con Prs di Alfredo Bernardini De Pace, che assorbirà solo una decina di giornalisti Rcd e ha già rilevato i periodici (“Novella 2000”, “Ok Salute”, “Visto” etc.), minaccia di riaprire il fronte interno.
E a Torino, si sa, il primo azionista Fiat non vuole troppi casini perché Kaki Elkann ha il fiato sul collo di Marchionne, che a sua volta non capisce che ci faccia una multinazionale anglo-olandese-americana dell’auto nel capitale di una società editrice che perde pure una barcata di soldi.
La beffa di via Solferino è che ‘’Corriere della Sera’’ (dove Mariopio Calabresi non arriverà per l’opposizione secca di Della Valle e Cairo), ‘’Gazzetta dello Sport’’ e ‘’Oggi’’ vanno bene, guadagnano ma rischiano di essere trascinati nel vortice delle perdite spagnole del gruppo Rcs, che l’anno scorso sono state pari a 218 milioni di euro.
Le banche creditrici, i dipendenti e Della Valle, con il suo amico Urbano Al Cairo, non vedono l’ora che Rotolone abbia il coraggio di liquidare la disgraziata consociata iberica per concentrarsi sul mercato italiano e sul suo presidio. L’annuncio dell’organizzazione interna del portale Rcs sarà soltanto un’occasione per risvegliare questo fuoco che cova sotto le ceneri.
Urbanetto Cairo, poi, ha un suo specifico ruolo nella Fase Due della rivoluzione Rcs, quella post-Spagna. In via Solferino c’è già chi ipotizza, con i soldi risparmiati dalla Spagna, un unico polo con La7 – un polo che naturalmente vedrebbe Pittibimbo Renzie entusiasta – con Al Cairo che raccoglierebbe pubblicità per tutti.
Il presidente del Torino Calcio, del resto, non è un editore puro, ma un fornitore di spot che sa contrattare gli accordi pubblicitari con grande scaltrezza. Per verificarlo, basta chiedersi qual è l’unico costo che il manager alessandrino, ex di Publitalia, non ha toccato a La7: il contratto per la raccolta pubblicitaria con Cairo Pubblicità.
PRS IN POLE AL POSTO DI RED
Prs entrerà in casa Rcs per sostituire Rcd nella produzione di contenuti multimediali. Il gruppo guidato da Alfredo Bernardini de Pace è molto vicino, secondo quanto risulta ItaliaOggi, ad aggiudicarsi un bando indetto dalla società guidata dall'a.d. Pietro Scott Jovane che ha deciso di chiudere definitivamente a fine giugno la testata interna Redazione contenuti digitali.
Finiranno in cassa integrazione a zero ore i circa 15 giornalisti in organico ma potranno essere richiamati al lavoro per 7 mesi l'anno. La cassa integrazione partirà dal prossimo luglio e durerà fino alla fine di giugno 2016. La fornitura di contenuti da parte di Prs costerà a Rcs circa 1,5 milioni di euro (contro i 2,5 milioni di costi sostenuti finora per Red).
Ma alla spesa per il servizio esterno va aggiunta adesso anche quella per richiamare in servizio i giornalisti in cassa integrazione. Tra Prs e Rcs non è questo il primo business in comune: lo scorso giugno Prs ha acquistato i periodici che Rcs aveva messo in vendita (tra cui Novella 2000, Visto e il polo dell'enigmistica).
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