DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Rosario Dimito e Valentina Errante per il Messaggero
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Imprenditori del lusso, marchi alimentari, sportivi, ex calciatori ed immobiliaristi e persino la società londinese legata a Fabio Castaldi, avvocato romano, esperto di diritto internazionale e finito anche nelle intercettazioni dell'inchiesta su «Mondo di Mezzo». L'elenco dei primi cento grandi debitori sofferenti di Veneto Banca (per un totale di 935 milioni), l'istituto finito in default (l'udienza preliminare contro gli ex manager comincia proprio oggi) è stato depositato presso la Commissione d'inchiesta sulle banche.
Tra i gruppi con forti esposizioni anche quello del parlamentare Salvatore Matarrese, che con la sua azienda edile vanta sofferenze per oltre 20 milioni, e quello del banchiere Pietro D'Aguì, in debito per oltre 39 milioni. Quindi il gruppo di Gino Zoccai, l'imprenditore della compagnia aerea Volare, finita in default. Sul totale di 8,4 miliardi di esposizioni, non meno di 4,2 miliardi sono sofferenze, prestiti concessi senza garanzie, mentre oltre 4 miliardi i crediti incagliati, quelli che non sono ancora in sofferenza, ma in una posizione di possibile deterioramento.
GLI IMMOBILIARISTI
In testa all'elenco, con un debito di 77 milioni e 227 mila euro, ai quali vanno aggiunti altri 50 milioni concessi in due tranche, c'è la Svim Fashion srl del gruppo che fa capo a Giuseppe Statuto, già azionista di hotel come il Danieli di Venezia, il Four Season e il Mandarin Oriental a Milano, il San Domenico a Taormina. Poi la Logan srl, del gruppo Batacchi, presente a Cortina come a Jesolo, alla quale Veneto Banca ha concesso 55,8 milioni.
Tra le esposizioni più alte (oltre 48 milioni) quella di Terra Gallurese, società del gruppo Dolce Alfonso, fratello dello stilista Domenico, già sotto processo (ma assolto) per una maxi-evasione legata al marchio di famiglia. Nella società anche la sorella Dorotea, oltre a una fiduciaria milanese e a un imprenditore sardo. Tra i debitori illustri c'è pure Moscova 38 srl, immobiliare che fa capo all'ex calciatore Roberto Bettega, esposto per 17,8 milioni. Quindi il gruppo Boscolo, noto tour operator, con un debito di 22,2 milioni, e Maritalia srl, leader dei villaggi turistici, esposta per 12,9 milioni.
Nella lista il gruppo Stefanel figura con due esposizioni, la prima da 16,3 milioni, la secondo da 11,3 milioni. Poi c'è la Lotto Sport Italia spa, 14,6 milioni il debito, ritenuto oramai inesigibile, con l'istituto di Montebelluna. Non solo l'abbigliamento, ma anche brand alimentari: tra i grandi debitori il gruppo Ferrarini, leader nella produzione di prosciutti, con quattro posizioni aperte: 18,5 milioni, 17,9 milioni, 15,1 milioni e 11,9 milioni.
L'AUDIZIONE
Intanto prosegue l'attività della Commissione. Ieri è stata secretata sei volte l'audizione di Marco Morelli, ad di Mps ascoltato con il presidente Alessandro Falciai. Video e microfoni spenti quando si sarebbe parlato delle sofferenze dell'istituto e dei retroscena che hanno contribuito ad accentuare la crisi. «L'Authority ha posto la banca in una situazione negoziale estremamente debole e delicata», ha detto il ceo, «Quaestio è stata l'unica controparte in grado di presentare un'offerta vincolante nei tempi e condizioni imposti dalla Dg Comp sulla cartolarizzazione da 26,2 miliardi».
Per Morelli, «Mps avrebbe voluto mettere in piedi una procedura competitiva ma avendo Bruxelles imposto tempi brevi, non è stato possibile». Durante il dibattito il vicepresidente Mauro Marino avrebbe sferrato un duro attacco all'atteggiamento dell'Antitrust Ue. Morelli avrebbe poi rivelato di aver ricevuto due offerte alternative per gli Npl da Fortress e Elliott che però si sono ritirati per la tempistica Ue troppo stretta. Oggi sarà la volta di Vincenzo La Via, dg del Tesoro, nuovo socio forte di Mps la cui audizione è stata anticipata di una settimana.
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