RENZI SI GIOCHERÀ IL GOLDEN POWER PER FERMARE LA VENDITA DI TIM BRASIL? PER RECCHI È UN’IPOTESI “SURREALE” - A2A, ESCE RAVANELLI CON “SOLO” 18 STIPENDI

1. SU TIM BRASIL IL GOLDEN POWER? RECCHI NON CI CREDE

A.Ol. per "il Sole 24 Ore"

 

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Nessuno si è assunto la paternità dell'idea, ma l'ipotesi lanciata dall'agenzia internazionale Bloomberg ha lasciato il segno sul mercato. Secondo Bloomberg, che ha citato fonti vicine al dossier, il Governo italiano potrebbe considerare un'estensione del golden power per impedire che Telecom Italia si privi di Tim Brasil, se andrà in porto la vendita di Telecom Argentina, ultimo avamposto all'estero in un'area di crescita. La holding carioca Tim Participaçoes ne ha risentito nell'immediato, cedendo oltre il 4% alla Borsa di San Paolo.

 

Il gruppo delle tlc tricolore già a gennaio ha provveduto di per sè ad alzare le barricate con una procedura rigorosa nel caso arrivassero offerte per l'asset brasiliano. Sembra invece un po' più complicato che lo Stato possa estendere fino a questo punto la sua influenza su una società privatizzata da molti anni. Giuseppe Recchi non ci crede. Secondo il presidente Telecom è «un'ipotesi surreale, sia sul piano dei rapporti fra Paesi nei mercati internazionali, sia su quello dell'incompatibilità col quadro normativo in vigore».

 

2. ZUNINO CHIEDE UNA PROROGA A OLAYAN

L.G. per "il Sole 24 Ore"

 

GIUSEPPE RECCHI GIUSEPPE RECCHI

La scadenza era stata fissata più o meno a ridosso dell'8 agosto. Entro quella data Luigi Zunino, come previsto dagli accordi firmati il 9 aprile scorso, dovrebbe acquistare direttamente o tramite società controllata l'immobile ex Risanamento di avenue Montaigne 17/19 a Parigi oppure depositare presso la Consob un documento d'offerta per promuovere un'Opa su Risanamento (fornendo evidenza dei fondi disponibili). Nei giorni scorsi, Zunino avrebbe però scritto a The Olayan Group-Chelsfield una missiva per chiedere una proroga rispetto al termine.

 

Avrebbe chiesto un mese in più. E lo avrebbe fatto perché, complice la duplice opzione sul tavolo, andrebbe definito il percorso più conveniente per raggiungere il target. Una riflessione che coinvolgerebbe anche le potenziali banche finanziatrici con le quali l'immobiliarista è seduto al tavolo della trattativa. Nel mentre Risanamento, dopo aver perfezionato la cessione degli altri otto immobili parigini a Chelsfield si appresta a riaprire il dossier Santa Giulia.

 

3. IN BANCA CARIPE ARRIVA IL COMMISSARIO

Ma.Fe. per "il Sole 24 Ore"

 

Stessa sorte e stesso commissario. Banca Caripe segue le orme della capogruppo Tercas e da giovedì si è aggiunta al (lungo) elenco delle banche sottoposte ad amministrazione straordinaria; decaduto il cda, in sella resta solo il direttore generale Dario Pilla, ad affiancare il commissario, Riccardo Sora, che già si occupa di Tercas e del complicato passaggio sotto il controllo della Popolare di Bari.

 

MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

In effetti, la mossa di Bankitalia e Mef sembra proprio ispirata dalla volontà di spianare la strada al salvataggio della capogruppo: prossima tappa, in questa direzione, l'assemblea dei soci – attesa entro fine luglio – durante la quale si conoscerà anche lo stato di salute dei conti e dell'ammontare dell'aumento di capitale che potrà portare la banca nell'orbita della Popolare di Bari. Caripe ha chiuso il 2013 con quasi 70 milioni di perdite, tuttavia – nonostante il commissariamento – «prosegue regolarmente la propria attività», sottolinea una nota diffusa in settimana.

 

Luigi zuninoLuigi zunino

4. A2A, ESCE RAVANELLI CON «SOLO» 18 STIPENDI

C.Ch. per "il Sole 24 Ore"

 

Nell'assemblea di metà giugno, i Comuni di Milano e di Brescia hanno chiesto "morigeratezza" per le remunerazioni in A2A. Un auspicio condivisibile, che rischia però di stridere con l'uscita del direttore generale Renato Ravanelli, ufficializzata ieri dal cda. Il manager era il principale candidato per la carica di ad, introdotta con la riforma della governance, ma poi gli è stato preferito Valerio Camerano.

 

banca tercas banca tercas

Una scelta sicuramente ben ponderata dalle amministrazioni, che tuttavia metteva in condizione lo stesso Ravanelli, leader di fatto dell'azienda, di chiedere un'indennità pari a tre annualità per demansionamento. Alla fine, il manager – dato come principale candidato per successione di Gamberale in F2i – ha preferito smorzare i toni, concordando, grazie alla mediazione del presidente Giovanni Valotti, un'uscita sulla base di 18 mensilità. Una cifra paragonabile ai due terzi del costo della governance di A2A nel 2013 (3 milioni) e per questo difficile da giustificare per due sindaci che invocano sobrietà. 

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